lunedì 14 novembre 2011

Non ho mai avuto la ben che minima fiducia nei sistemi cosiddetti democratici che si avvalgono della farsa chiamata "elezione" al solo scopo di fornire una "copertura" legittima ai poteri che tirano le fila a danno dei popoli.
Ma in questi giorni, con la nomina a senatore a vita di Mario Monti si è raggiunta l'apoteosi del golpe bianco.
In un paio di giorni, su suggerimento dello spread, il Presidente della Repubblica Napolitano riconosce nel Mario Monti dei meriti, secondo l'art 59 comma due che recita “Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”.
Il curriculum vitae di Mario Monti è abbastanza inequivocabile, membro della Trilateral Commission, uomo della BCE, di Goldman Sachs (consiglio l'ottimo articolo di Claudio Messora per dettagli) quali meriti per la Patria Italia possano essergli riconosciuti deve essere un segreto di Stato. O forse Napolitano ha in mente una patria diversa, peccato che sia il garante della Costituzione Italiana. Quella stessa Costituzione che viene fatta sbandierare dai gonzi in piazza pronti a difenderla, a comando s'intende e non certo per preservala dal Trattato di Lisbona (l'Europa è sacra) che l'ha resa carta igienica.
Lo strano garante della Costituzione non ritiene necessario anzi, ritiene dannoso il ricorso alle elezioni anticipate, ovvero consentire alla gente di rifiutare i diktat di Trichet-Draghi che pagheranno sulla loro pelle i cittadini non è un'opzione praticabile.Ecco qui il discorso integrale di Napolitano del 13/11/2011.
I signori che ravvisavano il conflitto di interessi di Berlusconi come inammissibile (peccato si siano "dimenticati" di regolamentare tale conflitto di interessi quando ne ebbero l'occasione) non "scorgono" in Mario Monti il palese conflitto di interessi da uomo della finanza globale che ci sta affossando ma anzi, osannano il "tecnico" quale salvatore della patria, patria della quale vanno mostrando la bandiera in piazza alla notizia delle dimissioni di Berlusconi.Costoro andrebbero avvisati del fatto che dovrebbero mostrare e issare la bandiera francese e tedesca nelle sedi della casta.
Infatti il Tempo riporta che: "Ieri il quotidiano Le Monde scriveva che addirittura Sarkozy, avrebbe proposto, nella telefonata al presidente Napolitano, di recarsi a Roma insieme al Cancelliere tedesco, Angela Merkel, subito dopo la formazione del nuovo governo, per sostenere Mario Monti. Sarkozy, secondo il quotidiano, «vuole che questo esecutivo duri» e «ritiene che non ci siano motivi di ricorrere ad elezioni immediate in Italia per organizzare il salvataggio dell'euro». (art per intero qui)
Sempre dall'articolo de "Il tempo" sopra linkato si apprende dell'impegno di Monti per la lotta ai privilegi: "Il che significa, come ha già affermato con chiarezza, rigore e lotta ai privilegi." Rinuncerà il neo senatore a vita ai 25 mila euro mensili spettanti dal prossimo mese? Potrebbe essere un primo merito per la patria.
Dal mainstream solo parole e luoghi comuni, discutono falsamente di un programma come se dovessero elaborarlo e non fosse un imperio non negoziabile come da lettera Trichet-Draghi.Quel programma altro non è che la macelleria sociale che sta vivendo la Grecia da anni ormai, ma sostengono gli economisti mainstream (leggasi ad esempio questo articolo del Sole24ore) che porterà alla crescita.Così, senza un numero, senza alcuna motivazione si da per scontato che se si privatizza, si liberalizza, si licenzia in massa, si neghi diritti acquisiti come la pensione e le tutele dell'art 18 si innescherà la crescita. 
Gad Lerner sostiene che questa sia la volontà popolare.E perché allora Monti non si candida come premier di un partito e consente a noi di scegliere come da prassi democratica? 
Lerner considera il programma Trichet-Draghi per il "bene comune". Parola dei mercati, a quanto pare delegati in bianco dai cittadini di stabilire cosa sia meglio per i cittadini stessi, certi che opereranno per il meglio ed il benessere collettivo, mica delle società quotate in borsa, certo che no. Se così fosse, perché temono il giudizio degli elettori?

Consiglio di leggere i seguenti articoli (ve ne sono tanti altri di validissimi ed interessanti, questa è una breve selezione) dai quali si evince come siamo carne da macello per i mercati, capisco i festeggiamenti dei camerieri delle banche, ma purtroppo, a riprova di quanto il nostro sia un popolo bue, c'è anche la gente comune a ballare in piazza e stappare spumante!

Tutti fermi, tutti zitti, governa lo Spread! di Marco Cedolin

Italia, un "regime change" senza armi di Enrico Piovesana - Peacereporter

Il "fallimento controllato" dell'Italia di Daniele Scalea - Eurasia

Quando la democrazia si arrende alle borse di Marcello Veneziani - Il Giornale

Il Quisling, Il nostro agente all’Avana e il Proconsole di Eugenio Orso - Pauper Class

Lacrime e sangue di Pierangelo Santi pubblicato su Come Don Chisciotte

Il fascino discreto della tecnocrazia di Marco Respinti - La Bussola Quotidiana

Prove di golpe tecnocratico di Lucio Garofalo su Come Don Chisciotte

Chi è Mario Monti? Una semplice spiegazione sul pericolo che rappresenta per l'Italia questo nuovo presidente del consiglioda Rassegna Stampa anti - NWO

I sicari dell’economia europea di Stelvio dal Piaz - Fronte Comune

La peggio gioventù di Matteo Zullo - Giornale del ribelle


Ora due chicche che ogni italiano dovrebbe tenere a mente:

1) Quando l'Italia rinunciò alla sovranità monetaria, 1998 (tanto per ricordarci dei veri traditori della patria) da lì nacque il boom del debito pubblico, cominciando a pagare gli interessi sul debito pubblico

2) Per la saga "l'interessato giudizio delle agenzie di rating" consiglio di leggere

Il declassamento dell’Italia e l’attendibilità delle società di rating da Agora Vox

Moody's, l'instabilità e la moneta unica mondiale di Maurizio D'Orlando - Asia News

1 commenti:

  1. Ottima raccolta di link,Barbara.

    Di Monti ormai non so più che dire...
    Senti Gianfranco Fini:"Il governo Monti durerà in base alla risposta dei mercati. Se ci sarà il favore dei mercati, l'esperienza andrà avanti, altrimenti si tornerà al voto".

    Voto che, in effetti, potremmo anche delegare ai mercati. Che bisogno abbiamo di scomodarci per andare alle urne?

    Democrazia SPA

    Un abbraccio,
    Peppe

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