Mentre i banksters al potere in Italia introducono l'ennesima tassa (sugli Sms il cui introito sarà devoluto alla Protezione Civile, come mai non usano i soldi delle tangenti sugli appalti dell'Aquila?) in Valsusa si va avanti con lo scempio nella più totale censura mainstream. Anche le voci di tutti quegli "attivisti" per la democrazia stile Freedom House che tanto si indignavano per il satrapo "oscurantista" Berlusconi, non hanno nulla da dire sia sulla chiusura seduta stante di un sito del dipartimento del lavoro di Modena né su questa ennesima aggressione, né sull'espulsione di alcuni giornalisti su base davvero discriminatoria, né sul golpe della finanza (obiettivo di think tanks quali Freedom House) che respinge i sindaci valsusini ancora speranzosi del fatto che il "governo" volesse dialogare. I sindaci insieme ad altri cittadini hanno fatto anche lo sciopero della fame per chiedere al regime di ascoltare le obiezioni dei 360 tecnici. La stampa, forse ora ritenuta libera dall'organo dell'Usaid, ha pensato bene di censurare anche questo evento.
Ma torniamo ad oggi, o meglio, ieri, lascio alla breve e gravissima cronaca de Il Fatto Quotidiano, mentre in attesa dell'arrivo di Attila CMC previsto per lunedì prossimo si annunciano ancora mobilitazioni.
La solidarietà ricevuta da tutta Italia non è venuta meno, in più di venti città si sono mobilitati, è un sollievo costatare come gli italiani possono esternare slanci di interesse per le sorti di questa nazione.A Palermo la polizia ha caricato il corteo notav, in maniera vigliacca e brutale!!
Questa è l'Italia del regime Monti.
Barbara
Espropri in Valsusa: “Tutto distrutto”
possiede un pezzo di terra nella zona del cantiere di Chiomonte in Val Di Susa. Dopo gli sgomberi cominciati lo scorso giugno, ieri le autorità hanno formalizzato gli espropri dei terreni che compongono l’area dove sarà scavato il tunnel geognostico per la linea ad alta velocità più contestata d’Italia. Le persone coinvolte erano 41, ma solo una decina di loro si è presentata per controllare lo stato delle cose. E lo scenario che si sono trovati di fronte, una volta superati gli enormi cancelli che difendono “il fortino”, come lo chiamano i No Tav, è stato desolante. Le proprietà erano irriconoscibili: non c’era più traccia di muretti, siepi e alberi. Tutto abbattuto o distrutto per fare posto a strade e discenderie sulle quali per il momento transitano solo i mezzi delle forze dell’ordine.
di Cosimo Caridi e Lorenzo Galeazzi
12 aprile 2012
Vedere anche il video dallo stesso link
Il Fatto Quotidiano
Barbara è veramente terribile quello che hanno fatto. Il popolo non ha più nessuna voce. Ma un popolo unito nessuno potrà abbatterlo!
RispondiEliminaUniamoci allora...
I am ha ribadito una verità semplice quanto potente e reale..ma perché ci è così difficile abbandonarci a questo principio di buon senso?
RispondiEliminaPerché bastano pochi steccati ideologici infondati a farci rimanere tutti in trappola?
Un bacio Iam