giovedì 27 settembre 2012

Gli spin doctors dell'europa unita amano pubblicizzare questo progetto come umanitario, amano condire e difendere la leggenda di una unità di popoli volta alla pace. Certo, la presenza di gerarchi Nato nonché di tal Winston Churchill tra i padri fondatori stona un pò con la propaganda che vuole tali padri fondatori come degli angeli in missione per conto di Dio. Churchill sostenne apertamente che la comunità internazionale di lingua inglese debba avere la missione di reggere le sorti del pianeta. Ma come, non fu solo il baffetto a predicare la superiorità della razza? Ma non si trattava di un concetto aberrante? Si vede che per gli antirazzisti ad intermittenza, che adorano quest'europa ciò non rappresenta un problema etico e di coerenza.
Constestualmente alle beatificazione di tutto ciò che riguarda l'eurokrazia, gli spin doctors europeisti amano demonizzare l'idea di stato-nazione, la cui esistenza sarebbe causa delle guerre tra popoli, secondo loro. Beh, peccato che sia proprio solamente tramite gli stati nazione che i cittadini possono
ambire a partecipare alla vita politica e decidere del proprio destino. Cosa completamente negata a Bruxelles, dove tutto è in mano alla troika. Sì, certo, possiamo anche eleggere il Parlamento europeo che conta come il due di picche ed è un mero contentino di facciata necessario a far credere di essere in democrazia. Già, e pensare che la Costituzione italiana, tanto cara alla "società civile" aveva messo nero su bianco l'importanza dello stato sovrano. Ma quando c'è l'europa di mezzo, i camerieri dei massoni cadono in brodo di giuggiole. Ingenuità o manifesta malafede?
Di trattato in trattato, siamo stati deprivati "dell'orribile" sovranità che ora è stata trasferita all'interno di organismi gestiti da banche e mercati. Chi meglio di loro tutela la pace? A noi rimane l'obbligo di pagare le tasse, questo è il grande beneficio di essere "cittadini d'Europa". Pagare fino a quando tutto quanto costruito perfino dalle generazioni precendenti sarà convogliato in fondi sovrannazionali, privi di controllo democratico e da parte della magistratura.
I sostenitori degli eurovampiri hanno l'abitudine di considerare gli organi sovrannazionali moralmente superiori rispetto a quelli nazionali. Gli scandali politici servono anche a rafforzare quest'idea. Già, questo non significa che, entità astratte partorite dalla volontà del "più Europa" siano migliori, non si comprendebbe altrimenti come mai si mettano al riparo da ogni controllo, mentre rafforzano la milizia europea, anch'essa esautorata da ogni vigilanza da parte di chichesia. Eccola, la loro "europa dei popoli" con l'obiettivo della "pace per tutti". Sì, la pace eterna dei nostri sensi. Peccato non abbiano niente da eccepire costoro quando la loro amata Europa nata per il benessere dei popoli, taglia i fondi per gli aiuti alimentari ai più poveri. Un grande esempio di civiltà e di solidarietà, non c'è che dire.

L'accuratissima ed inequivocabile indagine di Claudio Messora sul MES dovrebbe essere divulgata nelle scuole, gli studenti dovrebbero sapere chi li ha derubati del futuro. Avranno il coraggio di farlo, o continueranno ad ingannarli sulla vera natura del "progetto europa" come fecero con la mia generazione, riempiendoci di gadgettini blu con le stelline?
Forse, temendo di sentirsi chiedere "Ma se l'europa è tanto democratica, come mai ai cittadini non è stato chiesto niente?" stenderanno una cortina di silenzio.

A conferma che il Mes autorizza salvataggi bancari lo si evince anche dall'unica voce contraria, tutt'altro che antieuropea, della Merkel, insiema a quella della Finlandia e Paesi Bassi . Di nuovo, si attirerà le ire dei totalitaristi eurofanatici che accuseranno tali paesi di "voler distruggere l'Ue" o di voler comandare su tutti?

Merkel: l’Esm non deve aiutare le banche

Germania, Olanda e Finlandia unite. La Commissione europea si richiama all’intesa di fine giugno

Filippo Ghira


Per la Commissione europea, che per buona parte dei suoi esponenti è una emanazione degli interressi dell’Alta Finanza anglo-americana e delle multinazionali, il nuovo meccanismo europeo permanente di stabilità, l’Esm, come era stato stabilito al vertice europeo del 28-29 giugno, dovrà non soltanto comprare titoli di Stato di quei Paesi che si trovassero in difficoltà nel controllare la dinamica dei conti pubblici, per calmierare lo spread, ma anche contribuire alla ricapitalizzazione delle banche.
L’occasione per ribadire che la tecnocrazia di Bruxelles tiene al proprio ruolo centralistico e di futuro governo europeo è stata data da una lettera comune inviata da Germania, Paesi Bassi e Finlandia nella quale si rimette appunto in discussione la possibilità per il nuovo fondo salva Stati ricapitalizzare le banche in maniera diretta.
Per i tre governi invece si dovrebbe utilizzare l’Esm soltanto per comprare titoli decennali, come i Btp italiani e i Bonos spagnoli, ed abbassare così lo spread con i Bund tedeschi. E lasciare perdere le banche in difficoltà. Del resto, si può ricordare che la Bce, tra novembre scorso e marzo, ha fornito alle banche europee prestiti triennali per ben 1.000 miliardi di euro. Soldi versati con la finalità di prestare soldi alle imprese e alle famiglie, rilanciare la domanda interna e sostenere lo sviluppo. Soldi che invece le banche hanno utilizzato per ricostruire il proprio patrimonio indebolito e deperito più per operazioni speculative andate a male che per perdite dovute alle difficoltà della clientela colpita dalla crisi.
La richiesta dei tre Paesi, che sono considerati il “nocciolo duro” dell’Eurogruppo, quanto a stabilità dei conti, è una mossa che guarda al futuro e sembra finalizzata a mettere le mani avanti per evitare che l’Esm diventi un finanziatore delle banche più che degli Stati. Lo stesso via libera della Corte Costituzionale tedesca al Bundestag per approvare il trattato dell’Esm era stato condizionato, ponendo un tetto alla partecipazione tedesca che non dovrà essere superiore al fondo di dotazione monetario complessivo dell’Esm che è di 190 miliardi di euro. Gli altri 310 sono garanzie. Così la Commissione si è attaccata all’intesa di fine giugno per ricordare che per Bruxelles è quella che vale. E che l’intesa sull’Esm è uno dei due pilastri della proposta di unione bancaria unitamente al Supervisore unico che sarà attivato nel 2013.
Poi, c’è un motivo più immediato che ha fatto muovere i tre Paesi e replicare la Commissione. Da Berlino, Amsterdam e Helsinki si pretende infatti maggior rigore da parte della Spagna sia sui conti pubblici che sulle banche. Madrid sta in questi giorni in trattativa con il fondo provvisorio salva Stati (Efsf) per l'assistenza bancaria. In tal caso i soldi verrebbero dati dall'Esfs al Frob, il fondo pubblico spagnolo per ricapitalizzare le banche, che presterebbe soldi sui quali peserebbero gli interessi. Una ricapitalizzazione diretta delle banche con soldi dell’Esm eliminerebbe invece il passaggio attraverso il Frob evitando il pagamento dei tassi di interesse ma addebitandolo ai contribuenti. Quello che vuole il governo spagnolo ma su cui frenano i tre Paesi del “nocciolo duro” che non vogliono fare la figura di quelli che versano soldi gratis.

27 Settembre 2012 12:00:00 - Rinascita

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