Sabato 28 Settembre 2013
Via alla decontaminazione delle acque radioattive del Cisam . L'impianto è in fase di collaudo, la procedura inizierà tra sette giorni
L'impianto è in fase di collaudo, ma dalla prossima settimana inizierà la decontaminazione delle acque della piscina del reattore nucleare del Cisam di San Piero a Grado (Pisa), prima che le stesse siano scaricate nel canale dei Navicelli. Rispetto al piano stabilito c'è stato qualche ritardo, ma per avere maggiori garanzie di sicurezza. Lo assicura al quotidiano ambientale Greenreport.it l'ammiraglio Domenico De Bernardo, responsabile del procedimento.
+++ Sull'argomento vedi altri articoli di Senza Soste
''La formula di scarico - ha spiegato l'ufficiale - è stata elaborata dalla Lainsa, la ditta che si è aggiudicata l'appalto per il decommisioning. Ma per ragioni di trasparenza e confronto lo stato maggiore della Difesa ha deciso di
sottoporla a un parere dell'Ispra, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ha espresso parere favorevole''.
sottoporla a un parere dell'Ispra, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ha espresso parere favorevole''.
Secondo De Bernardo la formula ''consente di arrivare a un quarto della rilevanza radiologica, ed è calcolato in condizioni estreme: si ipotizza cioè che una persona faccia il bagno nei Navicelli e si cibi dei suoi pesci o di prodotti della terra irrigati con le acque del canale''.
L'impianto inizierà la sua missione la prossima settimana e avrà una capacità di decontaminazione di 30 metri cubi settimanali per un lavoro a ciclo continuo di 6-7 mesi se non vi saranno inconvenienti. ''Noi - sottolinea De Bernardo - verseremo 4 mc al giorno che di fatto sono diluiti dalla portata di 300 mc all'ora, qual è quella del depuratore di Pisa Sud.
La cassa di clorazione inoltre verrà pulita e analizzata ogni tre mesi. Oltre alle analisi, il piano di vigilanza, così come le prescrizioni formulate dall'Ispra, prevede la registrazione dei dati degli allontanamenti delle acque dal Cisam e dei conferimenti a Pisa Sud, con un programma di sorveglianza e monitoraggio anche delle zone limitrofe a quelle dove verrà conferita l'acqua''.
Fonte: ansa
tratto da
27 settembre 2013
SABATO 28 SETTEMBRE 2013
Ormai è sotto gli occhi di tutti: il sistema sanitario toscano, sotto i colpi dei tagli governativi e della cattiva gestione regionale, si sta avviando verso una grave “malattia incurabile” dal nefasto esito per tutti noi. Cittadini e utenti sono avvertiti!
La chiamano “riorganizzazione” ma ogni giorno assistiamo a:
· tagli dei servizi pubblici, con riduzioni di posti letto e chiusura di piccoli ospedali, come il caso di Figline Valdarno e San Marcello Pistoiese,
· accorpamenti di servizi, prestazioni e distretti, come sta accadendo all’interno della zona di Firenze, dove ad esempio ormai nel Q3 è sparito ogni servizio sanitario, avendo concentrando tutto nel Q2,
· riduzioni dei servizi di supporto (pulizie, manutenzione, ecc.),
· gestione immobiliare inefficiente e poco trasparente.
Tutto questo sta portando la sanità toscana nella direzione di potenziare la sanità privata e tutte le strutture che stanno offrendo a prezzi da terzo mondo quanto il servizio pubblico non offre più .
E’ recente la notizia delle conclusioni delle indagini della magistratura sugli acquisti dell’ASL fiorentina degli immobili di Ponte di Mezzo e di Villa Iris. Sei gli indagati. I reati ipotizzati vanno dal falso in atto pubblico alla truffa aggravata fino alla turbativa d'asta. La palazzina di via Ponte di Mezzo, progettata ai tempi della Quadra, era destinata dalla ASL a trasferirvi la Residenza assistita de i “Girasoli” dall'area di San Salvi. Si è scoperto poi che non aveva i requisiti necessari per tale struttura. Villa Iris è stata acquistata dopo una dubbia indagine di mercato, senza alcuna gara pubblica, chiudendo tre preesistenti case famiglia. Di tali scelte sbagliate hanno pagato le conseguenze i pazienti de i “Girasoli”, deportati e smembrati in varie strutture, dopo che la residenza dentro San Salvi, su cui la ASL non ha mai voluto investire una lira, è diventata fatiscente. Secondo la Procura, l’attuale assessore Marroni, all’epoca dei fatti direttore dell’ASL, fu tratto in inganno, poveretto!, dai suoi collaboratori e lui non si era accorto di niente. Gli inquirenti si chiedono però “come è possibile che una persona che ricopre un incarico di tale responsabilità si sia fatto cosi clamorosamente ingannare?”.
Non dimentichiamo che la vicenda del buco di 400 milioni dell’ASL di Massa non è ancora conclusa, le indagini si stanno estendendo anche ad Arezzo, Lucca, Firenze e Livorno e mettono in luce una preoccupante gestione illecita dei soldi pubblici.
Per acquisti come questi e altri ,per la costruzione dei nuovi ospedali si procede di pari passo alla“s”vendita di immobili: è quanto la ASL sta cercando di fare per l'area di San Salvi da cui dovrebbe ricavare parte dei soldi da investire per costruire il nuovo ospedale di Torregalli, per il presidio diLungarno Santa Rosa, per l'ex ospedale di San Giovanni di Dio: tutte operazioni tese a far cassa per investimenti tutti discutibili.
E se Marroni sostiene di essere stato indotto in errore dai suoi dirigenti, il presidente Rossi, che ha inaugurato due mesi fa il nuovo ospedale di Pistoia e da pochi giorni il nuovo ospedale di Prato, è al corrente che la spesa per i quattro grandi ospedali della Toscana decisi nel 2002 era già raddoppiata nel 2010? Che il meccanismo introdotto in Toscana per la costruzione di questi ospedali ha consentito a due giganti del settore immobiliare (Astaldi e Pizzarotti, quelli dell’Alta Velocità di Bologna, riuniti in COSAT spa) di aggiudicarsi lavori per centinaia di milioni di euro al di fuori delle normali procedure di appalto? Che tale meccanismo consentirà alle stessi di gestire, per 30 anni, svariati servizi interni agli ospedali, al di fuori di procedure di gara ad evidenza pubblica in regime di monopolio, con costi unitari superiori a quelli di mercato e che si ripercuoteranno sulle finanze e sulla qualità dei servizi offerti dalla ASL?
L’elenco dei sintomi di questa “malattia incurabile” della sanità toscana potrebbe continuare, per non rattristarci ci fermiamo, però possiamo ben dire che una svolta radicale è necessaria. Se questa politica è incapace di garantire gli interessi generali dei cittadini, saranno questi a presentare al più presto il conto ai responsabili delle inefficienze, delle corruzioni, del malgoverno!
Comitato
SAN SALVI CHI PUO
perUnaltracittà
Firenze
A.DI.N.A.
FIRENZE
C.U.B. Sanità
Firenze
Medicina Democratica
Firenze
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