sarebbe da egoisti tenerci questo
meraviglioso modello di prosperità benessere e felicità per
noi europei ed escludere gli stranieri in cerca di un futuro
migliore negando loro la possibilità di accedere a questo generoso
gioiello che tanto è attento a non far soffrire la miseria agli
indigeni.
E così, vuoi la decadenza del Banana, vuoi la perdita di 300 migranti, non c'è tempo per parlare di quanti italiani periranno di miseria e saranno istigati al suicidio causa nuovi espropri chiamati TASSE.
Dobbiamo pur dare Nei prossimi 5 anni regaleremo attraverso le tasse 450 miliardi alle banche!
LA MALEDIZIONE DELL’ EURO E’ L' AUSTERITÀ ADDOLCITA
Di DAVID CRONIN
Alle elementari avevo un maestro perverso. Questo bruto dalla chioma fiammeggiante si divertiva a colpire i suoi allievi con due canne di vimini scuro, che
aveva battezzato Katie e Maggie, però quando Mr. C. non stava frustandoci il palmo delle mani, ci teneva delle dotte lezioni per spiegarci tutti i motivi che non ci dovevano mai indurre ad usare la violenza.
aveva battezzato Katie e Maggie, però quando Mr. C. non stava frustandoci il palmo delle mani, ci teneva delle dotte lezioni per spiegarci tutti i motivi che non ci dovevano mai indurre ad usare la violenza.
Ecco José Manuel Barroso, mi ricorda proprio Mr C. - anche se i due uomini non hanno nessuna somiglianza fisica tra di loro . Il capo della Commissione Europea sta tenendo le fila di un esperimento sadico che ha inflitto sofferenze a milioni di persone che non avevano avuto niente a che vedere con la crisi finanziaria, oggi però vuol farci credere di aver trovato una sua coscienza sociale.
Questo mese Barroso e soci stanno presentandoci un cinico esperimento di austerità – addolcita – . Un nuovo documento politico emesso dalla Commissione ricorda che ci dovrebbe essere un maggior controllo sulle politiche occupazionali nei paesi della zona euro. Questo documento viene
presentato come un tentativo coraggioso di dare una dimensione sociale alla moneta unica.
presentato come un tentativo coraggioso di dare una dimensione sociale alla moneta unica.
Con questo non dovete aspettarvi che si sia voluto abbandonare il tradizionale sadismo, infatti tutti i governi della zona euro hanno ricevuto l'ordine di consegnare entro il 15 ottobre i loro bilanci nazionali per il controllo di Bruxelles per verificare che tutte le regole messe sulla spesa – quelle che stanno portando alla distruzione di molti stati sociali – siano state applicate rigorosamente .
Il voler dare una " dimensione sociale " all'euro prova a mascherare quanto questo progetto sia profondamente antisociale . Credo di dovermi scusare ma devo richiamare ancora una volta l'attenzione sull'impronta data a questo modello monetario nel 1988, quando fu disegnato da un manipolo di finanzieri e commercianti senza nessun mandato democratico .
L'Associazione per l'Unione Monetaria Europea, questo il nome che si era dato quel manipolo di valorosi, includeva rappresentanti di Goldman Sachs, Deutsche Bank , Total e British American Tobacco e il loro scopo era riuscire a realizzare le fantasie di un gatto bello grasso che gioca con un topo e non, come ci dissero gli spin-doctors , di avvicinare tutti i popoli europei.
Un quarto di secolo più tardi, un altro manipolo della stessa combriccola sta dettando le politiche economiche dell'Unione europea. Lo scorso giugno , i governi dell'Unione si sono impegnati a trovare un posto di lavoro - come apprendista - a ogni giovane, entro quattro mesi dalla fine della scuola o da quando ha perso il suo ultimo lavoro. Gli elementi chiave di questa " proposta per i giovani " sono stati copiati e incollati dalla presentazione preparata dalla Tavola Rotonda degli Industriali Europei ( ERT ), dove siedono insieme i Presidenti e gli Amministratori Delegati di Shell, BP , Volvo , Nestlé e Heineken .
Lungi da qualsiasi altruismo verso i nostri giovani , gli industriali europei vogliono spingerli verso un futuro di lavoro pieno di stress, di incertezze ma essenzialmente “yellow-pack” cioè “sottopagati”. Sta per arrivare una tiritera di richieste da parte di questi signori che insiste sulla necessità di prendere " misure per proteggere l'occupazione” che prevedano un progetto nuovo e più moderno ", nella maggior parte dei paesi dell'UE.
Nell’idea di questa gente il termine "modernizzazione" significa fare marcia indietro da un'epoca in cui il lavoro si era dato una forma organizzativa e aveva fatto qualche progresso significativo . Se l' unione degli industriali riuscirà a percorrere la strada che ha indicato , le grandi aziende potranno ridurre di molto il periodo di preavviso prima di licenziare e saranno anche ridotti drasticamente i sussidi per i lavoratori in esubero e le loro liquidazioni. Anche il pagamento di straordinari e ferie non godute potrà essere abolito nel sacro nome della "flessibilità".
Qui a Bruxelles qualcuno guarda a Jacques Delors come una sorta di visionario, ebbene se il suo obiettivo era quello di espandere le disuguaglianze in tutta Europa e ridurre in miseria milioni di persone, possiamo dire che fu un vero visionario . Perché proprio questo è l’ obiettivo che ha raggiunto, sostenendo il progetto della moneta unica con tanto vigore durante il periodo in cui fu Presidente della Commissione Europea .
Oggi, Delors è a capo di Notre Europe un "think tank " in parte finanziato dal gigante energetico GDF Suez . I suoi fedeli però, continuano a dare l'impressione che valga ancora la pena di salvare l'euro, anche se dopo avergli rifatto un po’ il trucco.
Un recente documento di Notre Europe ribadisce la regola che dovrà restare alla base dell'euro : chi disobbedisce sarà punito . Qualsiasi riassetto della "dimensione sociale" che verrà reintrodotto , invece , potrà godere di incentivi, anziché subire sanzioni .
E questo la dice veramente tutta: i governi dovranno continuare a essere vittime di bullismo e costretti a tagliare le spese per la salute e per l'istruzione . Poi qualsiasi misura che vorranno prendere per proteggersi dalle bastonate sarà valutata come un “accessorio a richiesta”.
Sarebbe stato incoraggiante vedere i sindacati battersi contro questa agenda antisociale, ma mentre tanti militanti restano in prima linea per resistere , molti, troppi, dei capi del movimento operaio sono “troppo” impegnati a slinguazzare i loro padroni.
La Confederazione dei Sindacati Europei recentemente ha collaborato con Business Europe, una coalizione di imprenditori per redigere una proposta congiunta per la lotta contro la disoccupazione giovanile . Hanno messo tutta l’ enfasi possibile sulle parole "Riforme " e "Competitività " - entrambe usate come strumento per indebolire i diritti dei lavoratori – ma hanno solo riscritto una versione diluita delle tiritere già pubblicate dalla ERT, che dicevamo sopra .
L'euro è stata una maledizione per chi lavora, bisognerà abbandonarlo per cominciare ad immaginare un'Europa più giusta (?).
David Cronin è l' autore del nuovo libro “Corporate Europe: How Big Business Sets Policies on Food, Climate and War” pubblicato da Pluto Press.
Fonte; http://www.counterpunch.org/
1.10.2013
Traduzione per Come don Chisciotte a cura di Bosque Primario
Italia, lo scantinato Rosso della Casa Bianca
Finito in cantina l'ultimo pezzo di Made in Italy. Il lavoretto di Letta e dei traditori del popolo italiano procede a gonfie vele
- I Ricorsi storici dei golpisti rossi, dal Britannia ad oggi
- Le Emblematiche dichiarazioni di Confindustria
- Video shock in allegato sulla colonia Italia
di Maria Bianchi
L'Ultimo pezzo di Made in Italy
Roma, New York – di Maria Bianchi – Mentre il teatrino italico prosegue senza sosta, con la Telecom ceduta alla spagnola Telefónica di César Alierta, a braccetto, o quasi - siamo in fase di trattativa - con Alitalia - compagnia inutilmente "salvata" (per usare un eufemismo: vedi allegati – 1) dal fallimento nel 2008, spendendo "appena" 4 mld di Euro - se ne va anche l'ultimo pezzetto di Made in Italy. Appena qualche mese fa, come noto, era avvenuta la cessione di marchi importanti come Ferretti, Berloni, Sergio Tacchini a compagnie cinesi. Nel frattempo il nostro premier Letta con un disarmante sorriso stampato sulle labbra è volato alla volta di Bloomberg (New York) per "promuovere" la definitiva svendita del nostro Paese e per rassicurare i grassi "investitori" (avvoltoi suonerebbe meglio) sulla "qualità e stabilità" del nostro Paese, annunciando anche che a breve ci sarà una nuova spendig review (astrusa parola anglofona – rientrante nel cosiddetto "linguaggio dei demoni del danaro" - per indicare in modo chic le amputazioni allegre della spesa pubblica). Ma chi sono questi bravi "investitori"? Beh, non è proprio quella che si dice "gente qualsiasi", si tratta infatti dei big dell'economia e della finanza Usa: il segretario al Tesoro Usa, Jacob Lew, George Soros, l'ad di Coca Cola, Muhtar Kent, quello di Godman Sachs, Lloyd Blankfein, e di Lazard, Kenneth Jacobs.
Allegati 1
Una Doverosa parentesi – Per non Dimenticare
Sulla Goldman Sachs mi pare doveroso, tuttavia, aprire una parentesi. Il 16 novembre del 2011 Le Monde accusò questo colosso targato U.S.A. (e Israele) di gestire un "occulto direttorio europeo capace di manovrare, in base ai propri interessi, gli uomini chiamati prima a generare e poi governare la crisi dell’euro", mettendo nel mirino i nostri (loro) Mario Monti e Mario Draghi: quest'ultimo, in particolare, all'epoca ricopriva la carica di vice presidente della Banca d'affari statunitense, quando la stessa fornì alla Grecia gli strumenti finanziari illeciti per entrare a far parte dell'Euro. Del nostro ex-primo ministro (impostoci in maniera coatta dalla Troika) e dell'attuale governatore della Bce si menzionava anche – tra l'altro – l'appartenenza alla Trilateral Commission e al Bilderberg Group. Da non dimenticare il contributo di Romano Prodi (nel suo curriculum sempre Goldman Sachs, frequentatore del Bilderberg, membro Aspen, ecc…) responsabile, come visto e detto in più sedi (vedi allegati – 2) della privatizzazione dell'IRI e della svendita Italtel alla Unilever (nonostante un conflitto di interessi evidente, essendo consulente di quest’ultima).
Allegati 2
Nel segno della Tecnocrazia
Quindi non scordiamo il comun denominatore chiamato Commissione Trilaterale, ribadiamo, segreto consesso mondialista fondato nel 1973 dal solito "illuminato ed illuminante" David Rockfeller (potentissimo banchiere statunitense e pioniere del "Nuovo Mondo") che ufficialmente dovrebbe operare soltanto in un “think tank” dedito al coordinamento delle politiche di Asia, Europa e Stati Uniti, creato invero per sviluppare «un potere economico mondiale superiore ai governi politici delle nazioni coinvolte» (come scriveva in tempi non sospetti il senatore repubblicano Barry Goldwater). Un governo sovranazionale.. di banchieri, precisiamo. A questa causa andrebbe sacrificata l'autodeterminazione dei popoli, stando alle parole dello stesso Rockefeller. Non a caso il concetto di tecnocrazia è nato proprio in seno alla Trilateral. E che dire di George Soros? Un super finanziere d’assalto di origini ungheresi ma yankee d’adozione, a capo del Quantum Fund e protagonista di una incredibile serie di crac provocati in svariate nazioni nel mirino degli Usa, potendo contare su smisurate liquidità capaci di creare default ad hoc e svalutazioni create ad arte. La svalutazione della lira raggiunse il 30%, il super attacco speculativo alla nostra moneta "costrinse" l’allora governatore di Bankitalia, Carlo Azeglio Ciampi, a prosciugare le risorse della banca centrale, bruciando 50 miliardi di dollari per arginare l’imminente tracollo della nostra economia monetaria: in pratica ci costrinsero a mutilare il nostro bilancio. Tipica operazione coloniale da "economic hitman" (vedi allegato – 3).
Allegato 3
Oggi come ieri – Corsi e ricorsi storici
Moody’s, l’impunita agenzia di rating - testa d'ariete del mondialismo sion-americanista contemporaneo – completò l’opera declassando i nostri Bot. Un criminoso attacco speculativo ad opera d’arte. Diverse procure italiane (fra cui Trani, Napoli e Roma – vedi allegati - 4) avviarono delle inchieste contro l’attacco speculativo e il super-aggiotaggio di Soros nei confronti dei nostri mercati. Soros – di recente addirittura premiato dall'intellighenzia italiota di sinistra - vedi allegato 5 - venne accusato di aggiotaggio e insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su titoli, cambi e valori delle monete. Una immensa frode legalizzata che avrebbe colpito tutti i cittadini-risparmiatori italiani ed avrebbe contribuito all'odierna recessione e crisi indotta. Inutile dirlo le inchieste furono un buco nell’acqua. Nessun potente speculatore venne incriminato, nessun politico italiano fu mai dichiarato colpevole.
Allegato 4
Allegato 5
La Via Bilderberg e le interpretazioni dei "Fratelli d'Italia"
Cosa, infine, si potrebbe ancora dire del Bilderberg Group? Beh abbiamo detto davvero tutto! (vedi allegati - 6) Potrebbe essere illuminante a riguardo, tuttavia, analizzare le dichiarazioni rilasciate dal co-fondatore di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, durante una intervista rilasciata nelle scorse ore: "la cessione di Telecom è una grande sconfitta del nostro sistema industriale… Credo proprio di sì. Si può dire il contrario? Un Paese che era sesto al mondo e non è più nella chimica, nell’informatica, nella farmaceutica. C’è una responsabilità di chi ha gestito quell’azienda fino alla sua dismissione, dalla privatizzazione in poi. Qualcuno deve pagare per certe gestioni. E’ un asset importante non solo per motivi economici, ma anche strategici. E’ importante anche una nostra azienda che fa vestiti, ma non c’è paragone con un’industria delle Telecomunicazioni». "Chi comanda Telecom… Bernabè! – ha aggiunto Crosetto - quello che ha partecipato di più alle riunioni Bilderberg negli ultimi vent’anni. Adesso bisogna vedere dove lo manderanno…" (frase è molto significativa.. ricordiamo, infatti, che Bernabé fu il protagonista della privatizzazione dell'ENI nel '98). "Quel che è successo – ha infine commentato Crosetto - dimostra l’incapacità di un Paese di avere una strategia che vada al di là della discussione quotidiana su stupidaggini mostruose. Per quanto sia importante l’Iva, e per me è importante non alzarla, qua parliamo di un asset». Parole sante che cozzano tuttavia con le curiose dichiarazioni rese lo scorso 18 Settembre a Matrix dalla "Sorella d'Italia" Giorgia Meloni, che lamentava – udite, udite - l'assenza di una maggior leadership in seno europeo ed europeista, dimenticando (???) chi controlli davvero la colonia israelo-statunitense chiamata UE e chi abbia aperto la "crisi" con strumenti tipici di una "Commissione stalinista".
Allegati 6
L'Emblematica dichiarazione del Direttore di Confindustria
Una dichiarazione davvero emblematica - l'ennesima - è stata quella del direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, che ha parlato così nella trasmissione di Radio1 Rai (dal rievocativo e curioso titolo, consentitemi…, spiccatamente marxista) "L’Economia prima di tutto": “L’operazione Telefonica-Telecom è uno snodo molto importante per il nostro futuro industriale”. Secondo la Panucci, infatti, non sarebbe rilevante la nazionalità del capitale, ma la "competitività". Roba da non credere! Ecco le ultime eloquenti battute del passaggio radiofonico: Come commenta queste parole? «Vada a fare il Direttore di Confindustria in Spagna…. Non ho parole. Cioè, ha sbagliato mestiere. Si rende conto che conta anche la nazionalità per noi e per i cittadini?». In parole povere, amici, si può tranquillamente parlare di fallimento pilotato: d'altronde (vedi allegati - 7) tutto fu premeditato precisamente nel '92 sul panfilo Britannia. E' in atto la più grande truffa che sia mai stata concepita, malgrado tutta la politica (tutta) faccia finta di non capire, in un Parlamento morto e sepolto ormai da anni – se non decenni (vedi allegato – 8) che somiglia sempre più ad un aborto, o meglio alla caricatura di una camera bassa del Congresso USA o ad uno scantinato dellaWhite House.
Maria Bianchi (Copyright © 2013 Qui Europa)
Allegati 7
(Video in Allegato – IL PIANO DULLAS)
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