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febbr – Riformare la governance di Internet garantendo le libertà
fondamentali che non sono negoziabili, ed evitando quindi un approccio
di controllo della Rete dall’alto, gestito dall’Onu tramite l’Itu o dai
governi nazionali. E’ quanto chiede la Commissione Ue in una
comunicazione adottata oggi, che dovrà ancora essere discussa da
Consiglio e Parlamento Ue, e con cui intende definire la sua posizione
nei negoziati internazionali dei prossimi due anni che devono occuparsi
della questione.
In
particolare, Bruxelles propone un calendario per la globalizzazione
dell’Icann e delle sue funzioni di attribuzione di domini e indirizzi
web, il rafforzamento del Forum per la governance di Internet, il lancio
di una piattaforma online per aumentare la trasparenza sulle politiche
per la Rete, la revisione dei conflitti tra leggi o giurisdizioni
nazionali, l’impegno per la definizione di una serie di principi per la
governance di internet per garantirne la natura aperta e non frammentata
e per globalizzare il processo decisionale, incluso il coordinamento
per i nomi dei domini e degli indirizzi IP.
“Alcuni
chiedono all’Unione internazionale delle Telecomunicazioni di prendere
il controllo delle funzioni di Internet, sono d’accordo che i governi
abbiano un ruolo cruciale da giocare ma – ha avvertito la commissaria Ue
all’agenda digitale Neelie Kroes – gli approcci dall’alto verso il
basso non sono la risposta giusta”. Al contrario, ha sottolineato,
“dobbiamo rafforzare il modello a più attori per preservare Internet
come motore veloce per l’innovazione”, perché “le nostre libertà
fondamentali e diritti non sono negoziabili”. In particolare alla luce
degli appuntamenti internazionali in agenda nei prossimi due anni, a
partire dall’incontro Netmundial a San Paolo in Brasile ad aprile, poi
l’Internet Governance Forum a fine agosto e l’incontro di alto livello
dell’Icann. ansa
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