questa e tante altre notizie interessanti prese dalla Newsletter curata da Luciano Davì, militante notav che oltre a pubblicare le ultime sulla lotta notav tratta tanti altri temi non censurati dai media mainstream. Consiglio vivamente di richiedere la sottoscrizione alla newsletter inviando mail davi.luciano@libero.it
d’altronde la società civile è troppo impegnata a difendere i banchieri e ci sono riusciti MOLTO BENE
(Bruno Rosso)
Se ancora persistono
dubbi sull’ esito forzato delle politiche di austerity e cioè,
come peraltro testimoniato dai recenti dati forniti da
Bankitalia, che mentre cresce la
povertà ed il numero di famiglie in difficoltà aumenta la concentrazione della ricchezza e i ricchi diventano sempre più ricchi e quindi, la crisi e l’ aumento della povertà appaiono come il frutto diretto dell’ aumento della concentrazione della ricchezza, allora, è bene dare un’ occhiata alla recente crescita degli stipendi percepiti dai banchieri.
povertà ed il numero di famiglie in difficoltà aumenta la concentrazione della ricchezza e i ricchi diventano sempre più ricchi e quindi, la crisi e l’ aumento della povertà appaiono come il frutto diretto dell’ aumento della concentrazione della ricchezza, allora, è bene dare un’ occhiata alla recente crescita degli stipendi percepiti dai banchieri.
Lloyd
Blankfein è Chief Executive Officer, nonché chairman,
della Goldman
Sachs: mastodontica banca d’affari, di rilevanza
mondiale, con oltre 30 000 dipendenti disseminati in tutto il
mondo. Se ‘grande’ è il suo lavoro alla guida di un titano
della finanza, ancor di più lo sarà il suo stipendio per il
2013. Per non correre subito al numero ‘che conta’, intanto
diciamo che quanto incasserà sarà – più o meno – il 10% in più
del precedente anno. Possiamo anche dire che, per il 2013, il
suo ‘stipendio’ supererà quello di Jamie Dimon, numero uno
della JPMorgan
Chase, e quello di James Gorman alla guida della Morgan
Stanley. Quando però sveliamo che Gorman ha guadagnato
circa $4,9 milioni e che Dimon è salito addirittura fino a 20
milioni di dollari, allora ecco che la mostruosità del
compenso di Blankfein appare in tutta la sua grandezza: con
quel 10% di aumento, il conto finale – per il 2013 – arriva a
quota 23 milioni di verdi dollari. Nonostante la GS sia alle
prese con una pericolosa oscillazione del fixed income (e
nonostante abbia tagliato i bonus a molti banchieri del suo
Board), insomma, lo psicologicamente rilevante (per gli
esterni) biglietto da visita dello stipendio del vertice della
banca ha registrato l’ennesimo record. Dai canonici moduli che
le banche devono inviare alla SEC,
la Securities and Exchage Commission, si viene a sapere che
Blankfein è stato ‘premiato’ con 88 422 “restricted share
units” che, valutandole all’ultimo prezzo delle azioni GS
(quasi 166 dollari) porta il totale complessivo a 14,7 milioni
di dollari. Questo, ovviamente, non è il compenso completo, è
solamente un bonus. Il salario vero e proprio, infatti, è di
due soli ‘miseri’ milioni di dollari all’anno. Rapida
addizione ed ecco che arriviamo a $16,7 milioni. Quindi, $23
milioni (totale 2013) meno $16 milioni (bonus più salario) fa
6,3 milioni di dollari: ed è questa, quindi, la seconda forma
di bonus che Blankfein riceverà, in cash, per i suoi ‘sforzi’.
Evitiamo di citare, anche perché ancora non se ne ha notizia
certa, i probabili ‘incentivi’ da aggiungere per il “lungo
periodo”. Intanto la banca vive tra alti e bassi: se le
numerose IPO, compresa quella di Twitter,
hanno sorretto i conti (quasi raddoppiando il risultato del
precedente anno) con 622 milioni di dollari, il calo del
fatturato delle attività a reddito fisso continua a zavorrare
i numeri. Queste attività, da sempre importante fonte per la
banca, hanno registrato un tonfo del 15% nell’ultimo trimestre
2013 arrivando a $8,6 miliardi annuali: sotto quella soglia da
$9 miliardi sotto la quale GS non era scesa da tempo, nemmeno
durante gli anni della crisi. Blankfein, intanto, parla di un
futuro tranquillo, basato sui solidi numeri della banca. Detto
ciò, sarà comunque ben lieto di accettare il suo ‘giusto’
compenso da 23 milioni di sonanti dollari.
Fonte: Alessandro Proietti http://it.ibtimes.com/
Davi Luciano
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