mercoledì 12 febbraio 2014

Napolitano, emergono le prove del golpe del 2011 che ha fatto fuori l'allora coalizione vincente, per far posto al governo tecnico, diretta emanazione della finanza euroassassina.

L'infiltrato crede alla tesi che si trattasse di una innocente cena informale, vabbéh.

Nel febbraio 2013 si svolgono le elezioni: il Pd vince con un premio di maggioranza dichiarato poi incostituzionale. Al secondo posto la coalizione di centro destra detta Pdl e al terzo posto il Movimento 5 stelle.
Nonostante l'incostituzionale premio di maggioranza non vi sono i numeri per formare il governo, ma prontamente Re Giorgio intima che il Pd e Pdl formalizzino il loro amore e così accade.

Brutto dovere ripetere cose tanto banali quanto assodate. A quanto pare però, dalla lettura di certe analisi, si ha l'impressione che s'intenda fare affidamento sulla memoria labile degli italiani. Si evince da certa stampa,  l'idea bizzarra che il Pdl sia al governo "impropriamente" e che pare tanto strano che voglia andare alle elezioni.


Renzi a Palazzo Chigi, ore decisive  - Napolitano: «Adesso la parola è al Pd» 
Napolitano: niente elezioni, serve stabilità  Il Pd ora deve decidere
fonte
Stabilità deve essere il sinonimo, nella neolingua orwelliana, di REGIME. Serve stabilità, sentenzia il capo dello stato eletto da una partitocrazia illegittima. In nome di chi parla il garante di quella Costituzione che indica il popolo come sovrano?

Si arriva a ritenere normale che, si debba deporre l'attuale premier Letta  perché il suo partito ha deciso tramite le primarie di cambiare capo. Anche se i cittadini italiani votarono diversamente, non si ritiene importante consultarli ma si esige lo stesso il diritto di chiamare questo stato democrazia.

La partita a scacchi si gioca chiaramente intorno al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che in attesa dell’evolversi della situazione sembrerebbe più attratto dal voto anticipato, ma resta comunque agganciato al patto con Renzi sulle riforme. Fonte

Ci si stupisce, quasi ritenendola una intromissione fuori luogo, che la coalizione che fa parte dell'inciucio, voglia metter bocca sulla situazione. A leggere certe considerazioni, si ha quasi l'impressione che il Pd abbia stravinto le elezioni per cui non esistano dubbi sulla sua legittimità a governare.

Il Tar ieri ha deciso che le elezioni regionali in Piemonte vanno rifatte, respingendo quindi il ricorso del governatore della coalizione di centro destra Cota contro la sentenza del Tar che aveva escluso una lista collegata. Il 7 gennaio 2014,  riporta la stampa, viene disposta la cancellazione della lista Pensionati ed Invalidi per Bresso, candidata del centrosinistra. Il gip di Torino si era "dimenticato" di disporre la cancellazione delle liste regionali con firme falsificate. Questa notizia è passata in sordina mentre imperversava la "vittoria del Pd", come se avesse stravinto le elezioni mentre si tratta di una sentenza del Tar che annulla una lista collegata al centrodestra.  L'importante è reinsediarsi in Regione per le solite ragioni affaristico-lobbistiche. Dal Pd fanno sapere che è stata ripristinata la democrazia, quella che ha consentito ai diversamente onesti di presentarsi con le firme false alle stesse regionali dichiarate nulle?

Ad ogni modo, si evince che il ripristino della democrazia non deve essere applicato qualora vinca il Pd anche se con un premio di maggioranza DICHIARATO INCOSTITUZIONALE da quegli apparati dello stato tanto protetti dagli "eversivi".

Come stupirsi, c'è gente che inorridisce all'idea che il popolo si ritenga sovrano, come ha scritto una giornalista ascoltando il "ritornello" ripetuto dai forconi in piazza che ribadivano come appunto proprio la costituzione una volta cara alla sinistra , riteneva che tale il popolo dovesse essere.  Perfino queste accuse alla casta di essere tangentara sono intollerabili, a quanto pare. Capita, quando c'è il governo amico, chi smaschera le ingiustizie sotto governi di segno opposto, cambia musica e le ingiustizie e ruberie non sono poi così insopportabili. Per giunta, se altri portano avanti tali denunce diventano atti di violenza e aggressione contro l'ordine democratico costituito. Come la signora Bella Ciao Boldrini che si ritiene in diritto di amputare l'opposizione dei 5 Stelle e il buon Letta che definisce eversiva la pretesa dei grillini di opporsi alla regalìa di 7 miliardi e mezzo alle banche.

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