giovedì 3 ottobre 2013

L'ennesima tragedia del traffico di esseri umani, detto in termini politically correct "fenomeno migratorio" si è consumata oggi facendo presumere che sia costata la vita di 300 persone. Di fronte a questa tragedia, le reazioni di uno stato che sovrano non è, bensì retto dai camerieri della troika, ovviamente sono indignate. Si propone dal lutto nazionale, ai funerali di stato, all'intervento dell'Europa ad addirittura un servizio di prelevamento di schiavi in loco (come avanzato da Lerner) che rievoca il triste traffico delle navi negriere di ottocentesca memoria.
Tutto, meno che applicare doverosamente la legge che punisce l'istigazione del reato di clandestinità, nei confronti di ministri pagati con i soldi degli italiani, rastrellati a suon di finanziarie lacrime e sangue.

Coloro che invitano la gente dei paesi stranieri a trasferirsi in massa in Italia, sulla base di statistiche visionarie che millantano un paese in imminente ripresa e benestante allo stato attuale sono i primi colpevoli di tragedie come quella accaduta oggi. Mi chiedo se si occuperanno di ospitare queste persone a casa propria, provvedendo al loro vitto quotidiano e fornendole di quanto necessita al loro mantenimento. Indignarsi costa poco, malgrado renda molto in termini di visibilità, ma
poi questi "istigatori" amano vivere nel lusso delle loro belle ville iper protette, fregandosene completamente sia del destino dei migranti che di quello di tutti gli italiani che si ritrovano a convivere con un'immigrazione fuori controllo e con il dumping sociale. 

Si preoccupano costoro di chi fornisce ad esempio loro la merce per fare i vu cumpra sulle spiagge, di dove vanno a finire quegli introiti non documentati da alcuno scontrino (ma la finanza va a vedere se il bar lo emette per un caffé)? O sappiamo che si tratta di mafia, quella stessa alla quale loro signori dell'indignazione umanitaria hanno condonato 98 MILIARDI delle slot machine?

O se vanno a rinfoltire le fila degli schiavi a disposizione per il caporalato edile e agricolo? Interessa ai signori dall'indignazione facile?

Dubito. Sicuramente non interessa sapere come campano i 20 milioni di italiani senza NE' LAVORO NE' REDDITO (56% questo a ottobre 2012 un anno fa, ora con le 50 MILA aziende chiuse negli ultimi 8 mesi e 30 MILA chiusure previste entro fine anno grazie alla "ripresa" di Letta su una forza lavoro di 40 MILIONI se la matematica non è un'opinione l'esercito dei senza lavoro è composto da oltre 20 MILIONI di persone).

Non importa a lor signori se ci sono 4 MILA SUICIDI L'ANNO per crisi economica e quanti tra quei VENTI MILIONI andranno ad aggiungersi alla tragedia che i molti pennivendoli a servizio si premurano di negare.
Ricordate per caso questi  signori degli umani sentimenti a comando e ben pilotati quando si siano mostrati affranti e sofferenti per i pensionati che frugano nei cassonetti? Eppure non è difficile trovarne, metà delle pensioni italiane sono sotto i mille euro. Li avete mai visti insieme agli sfrattati italiani perché incapaci di pagare l'affitto dopo aver perso il lavoro? Sembrava che nella Boldrini cominciasse a sorgere il dubbio che l'Italia fosse povera, come ella ebbe a dire in occasione dei funerali del triplice suicidio che ha cancellato una famiglia nel marchigiano. Ma forse la ex ministro Fornero deve averla convinta si trattasse di un branco di choosy.
Ecco, c'è da riflettere quindi su questa strana "solidarietà selettiva". Un pò come credere nei buoni sentimenti del sionista Lerner che non si indigna per la mattanza che Israele causa a danno dei palestinesi ma si affligge per i migranti.


IMMIGRAZIONE: NEL MARE AFFONDIAMO ANCHE NOI


“Il mare pieno di morti”, titolano i lanci d’agenzia. Il nostro mare Mediterraneo che non è più ponte ma tomba. Ancora una volta. E ancora diventa impossibile contare le vittime della tratta degli esseri umani, trasportati come merce attraverso le onde, nel mare che una volta univa e oggi diventa baratro tra l’Italia e le coste del Nordafrica e del Vicino Oriente. Veniamo da lì e ora da quei luoghi importiamo la bomba sociale che, inconsapevole fin da quando rischia di venire inghiottita dai flutti, insegue il miraggio di una vita diversa, non certo migliore. 

Se ne accorgeranno nella precarietà di una vita al limite, nella questua quotidiana a un semaforo o in giro a vendere calzini e braccialetti della fortuna. O nella scelta consapevole della criminalità, con tutte le sue conseguenze. 
E noi, da questa parte, in quella che ancora ci vogliono far credere la “parte giusta”, nelle nostre tv vediamo scorrere le immagini dei teli bianchi e argentati sopra i resti della merce umana e poi subito dopo Formigoni, Brunetta, traditori, fedelissimi, e Letta gongolante: «È un grande». 

Lo spettacolo indegno di un Paese, quello dalla “parte giusta”, che affonda. E anche noi anneghiamo. Annaspiamo mentre la reclame, tra una notizia e l’altra, è quella degli Oro Saiwa: se compri una confezione regali una colazione a una famiglia povera in Italia. Poi quella dei toner per stampanti che se li compri regalano risme di carta alla scuola dei tuoi figli. E quella dei rotoloni asciugatutto che fanno vincere, sempre alla stessa italianissima scuola, una fornitura di carta igienica.  

E nessuno ci viene a salvare…   

A.L.



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