giovedì 17 ottobre 2013

si comprende molto bene perché il Pci non perse tempo e si sciolse, trasformandosi nella corrente detta di sinistra di stampo atlantista, mondialista, imperialista che conosciamo. Chi paga il concerto detta musica....va dove ti porta il portafoglio sembra essere l'unico "valore" che i "giusti" seguono. Basta considerare come in Italia sia proprio la sinistra, tutta la sua galassia ad essere particolarmente agguerrita contro Putin. Perfino il Partito Comunista Russo ha posizioni completamente diverse dai sionistrati italiani (sulla Siria ad esempio ma anche sugli immigrati in Russia).
Barbara


Voltairenet: Verso un mondo senza gli Stati Uniti
Thierry Meyssan ha più volte spiegato su queste colonne le contraddizioni interne degli Stati Uniti per sottolineare come dovrebbero rompere. In questo articolo, si domanda circa l'impatto di due eventi che avviano il processo di decomposizione.


L'impero americano è ancora gonfio uno dei due giocatori nella guerra fredda. L'Unione Sovietica è andato, ma gli Stati Uniti è ancora lì e ha approfittato dell'assenza del concorrente di monopolizzare il potere globale.


Nel 1991, la logica era che Washington voleva usare le sue risorse per sviluppare il proprio business e la prosperità. Ma dopo vari tentennamenti, il Congresso repubblicano ha imposto nel 1995 al progetto di imperialismo globale del presidente Clinton, votando il ripristino anche se ci sono più avversari. Diciotto anni più tardi, gli Stati Uniti, che hanno dedicato le loro risorse per un assolo di gara-armi sono a corto di fiato, mentre BRICS sorgono nuovi concorrenti. La 68 ª Assemblea generale delle Nazioni Unite, il mese scorso, è stata teatro di una diffusa rivolta contro il unipolare degli Stati Uniti.



Secondo Mikhail Gorbaciov, la caduta dell'Unione Sovietica era inevitabile, nel 1986, quando lo Stato sovietico era stato superato da l'incidente nucleare di Chernobyl, in grado di proteggere il suo popolo. Per disegnare un parallelo, il governo federale degli Stati Uniti non ha ancora affrontato una situazione del genere, anche se il disastro causato dall'uragano Katrina nel 2005 e Sandy nel 2012, e il fallimento dei governi locali hanno già dimostrato l'incapacità degli Stati.



Il blocco nel corso di due settimane o più, del funzionamento del governo federale USA non è dovuto a una catastrofe, ma a un gioco politico. Basterebbe un accordo tra repubblicani e democratici per porvi fine. Ma per il momento, solo alcuni servizi speciali sono stati oggetto di deroga, come quello dei cappellani militari. L’unica vera distorsione rispetto al blocco è stata l’autorizzazione a indebitarsi per sei settimane. Questo accordo è stato preteso da Wall Street, che non ha reagito alla chiusura del governo federale, ma era terrorizzata all’idea di un’incapacità di Washington di far fronte alle sue scadenze finanziarie.



Prima di crollare, l’Unione Sovietica ha cercato di salvarsi facendo economie. Da un giorno all’altro, Mosca ha cessato il sostegno economico che apportava ai suoi alleati. Dapprima quelli del Terzo Mondo, e poi quelli del Patto di Varsavia. Di conseguenza, i suoi alleati non ebbero altra scelta per sopravvivere che passare al campo avverso, quello di Washington. La loro diserzione, simboleggiata dalla caduta del muro di Berlino, accelerò ulteriormente la decomposizione dell’Unione Sovietica.



È evidentemente per evitare un tale trauma, in un momento in cui la Russia sta trionfando pacificamente in Medio Oriente, che l’amministrazione Obama ha tanto atteso prima di sospendere gli aiuti all’Egitto. Certo, secondo la legge statunitense, questo aiuto è diventato illegale dopo il colpo di Stato militare che ha rovesciato la dittatura dei Fratelli Musulmani. Ma tuttavia niente obbligava la Casa Bianca a chiamare le cose con il loro nome. È così bastato evitare per tre mesi di parlare di “colpo di Stato” per continuare ad assicurare l’Egitto al campo imperiale. Eppure , mentre nulla è cambiato al Cairo, Washington ha staccato la spina.



La scommessa del presidente Obama è stata quella di ridurre il budget federale statunitense in modo proporzionale e progressivo, per far sì che il paese evitasse il collasso, abbandonasse le sue pretese stravaganti e diventasse uno Stato tra gli altri. La diminuzione di circa un quinto delle dimensioni delle sue forze armate era un buon inizio. Tuttavia, il blocco dei piani di spesa e la sospensione degli aiuti versati all’Egitto dimostrano che questo scenario non è possibile. La formidabile potenza degli Stati Uniti non può decrescere senza strappi, con il rischio di andare a pezzi.



Articolo di  Thierry Meyssan

1 commenti:

  1. Tutti sono capaci a scrivere così. Pure Thierry Meyssan segue la strada: vai cauto così non ti fai male. L'ipocrisia regna sovrana ovunque!

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