Seguono quattro ottimi articoli, il primo da Libre Idee, il secondo di Eugenio Orso, il terzo di Sergio Cori Modigliani ed infine Alessio Mannino.
Buona lettura con l'auspicio di un immediato risveglio...
Barbara Siamo in recessione, Draghi: scordatevi la pace del welfare
L’Europa scivola
verso la recessione, e Mario Draghi è contento: vede «buoni segnali»,
beato lui. E’ impazzito? Tutt’altro: si limita a constatare che
l’inaudito piano di sequestro della sovranità nazionale dei paesi
europei a beneficio delle potentissime lobby finanziarie di Bruxelles
procede a tappe forzate. Prima mossa: dare ossigeno alle banche ma non alle aziende, per indebolire l’Europa
del Sud. Seconda: impedire agli Stati, attraverso il “Fiscal Compact”,
di spendere a deficit per i propri cittadini, rilanciando l’occupazione.
Obiettivo finale, testualmente: «Riforme strutturali per liberalizzare
il settore dei beni e dei servizi e rendere il mercato del lavoro
più flessibile». L’unica soluzione parrebbe dunque la privatizzazione
dei beni comuni: quelli che gli italiani hanno tentato di difendere coi
referendum del giugno scorso.
Il declassamento dello Stato, secondo l’uomo che la Germania ha
voluto alla guida della Bce, darebbe più «equità» al sistema, aprendo
spazi meno precari ai giovani attualmente privi di garanzie: per Draghi, la causa della disoccupazione non è la crisi
mondiale della crescita, ma l’eccesso di tranquillità di chi invece il
posto fisso ce l’ha (e se lo tiene stretto). Tutto da rifare: «Il
modello sociale europeo è oggi superato», dice il super-banchiere di
Francoforte. In una intervista al “Wall Street Journal”,
l’ex dirigente strategico della Goldman Sachs getta alle ortiche oltre
mezzo secolo di pax europea,Continua su Libre Idee
Le vittime predestinate, l’invidia e il massacro sociale
La Marcegaglia, rampolla di una famiglia di sfruttatori, corrotti e imbroglioni, più elegantemente definiti imprenditori, ha nuovamente insultato i lavoratori, sostenendo che il sindacato tutela assenteisti e ladri, e sottintendendo che dopo l’abolizione, o la neutralizzazione, dell’articolo 18 ci sarà mano libera per licenziare, per fare “piazza pulita” nelle aziende e creare altre centinaia di migliaia di disoccupati cronici.
Secondo
Emma Marcegaglia, le multinazionali non verranno in Italia, regalandoci
a piene mani investimenti e lavoro (è il loro scopo!), «finché non si è in grado di licenziare un fannullone».
Questo
è ciò che vuole la vampira di Viale dell’Astronomia, perché le vittime
designate per il massacro devono preventivamente essere criminalizzate,
onde giustificare il massacro che è in arrivo e farne cadere la
responsabilità interamente sulle loro spalle.
responsabilità interamente sulle loro spalle.
Le
parole inequivocabili della Marcegaglia si combinano con la debole
reazione dei sindacati collaborazionisti, disposti a qualsiasi
compromesso pur di “restare a galla”, e si armonizzano con la “fermezza”
dimostrata della ministra Fornero, che ha il compito di demolire
integralmente le tutele dei lavoratori ed è disposta, per raggiungere
l'obbiettivo in tempi brevi, ad andare avanti anche senza accordi con le
parti sociali.
E'
chiaro che tali dichiarazioni annunciano un bagno di sangue senza
precedenti per i dipendenti privati ed anche per quelli pubblici.
Libertà
di licenziamento, eccezion fatta per i licenziamenti discriminatori in
ossequio alle inutili “libertà” liberaldemocratiche (con le quali non si
mangia), riforma peggiorativa o abolizione della cassa integrazione,
per privare di ogni sostegno economico i licenziati, mantenimento ed
estensione della precarietà sono gli obbiettivi non soltanto della
Marcegaglia, ma anche della ministra Fornero e di Mario Monti, che
devono rendere conto del loro operato al grande capitale finanziario, al
servizio del quale operano.
Le
vittime predestinate forse intuiscono di non avere più alcuna difesa,
davanti al Libero Mercato che avanza, preda come sono del Salva-Italia e
del Cresci-Italia di Monti, Continua su Pauperclass
IL FONDO MONETARIO E L'INTERO MONDO ECONOMICO BOCCIA MARIO MONTI. MA PERCHE' LA SINISTRA DEMOCRATICA LO APPOGGIA?
Ormai, cominciano a capirlo anche i ciechi e i sordi, gli scettici e gli indifferenti, quelli a digiuno della politica, quelli che non seguono ciò che accade. Se non altro, lo capiscono (quelli che sono sani) per istinto. Eh già! Per fortuna esiste l’istinto, che –com’è noto- si attiva automaticamente in presenza di un pericolo o di una emergenza.
Se va avanti così, finirò per dar retta a mia zia Maria che ha sempre cercato di fare appello al vecchio e sano “buon senso”.
Tutto ciò per definire l’attuale stato politico, economico ed esistenziale come “insensato”.
Ma che, trasferito e tradotto in termini mediatici corrisponde a “truffa”.
Il che aumenta il campanello d’allarme dell’istinto. Un po’ come quando uno guarda un film (magari un poliziesco) e all’inizio, mentre i vari personaggi cominciano ad agitarsi sullo schermo, entra un attore che dice una battuta e uno pensa (proprio perchè lo sceneggiatore vuole che così accada) “questo qui, mi sa proprio che prima della fine del film farà una pessima fine”.
Abituati alla narcolessia di Stato, non siamo ancora al punto in cui ritorna di moda la Verità o, quantomeno (almeno tra le persone un minimo decenti) la verifica-raffronto tra una affermazione pronunciata il 12 gennaio, seguita da una negazione pronunciata dalla stessa persona il 14 gennaio, da cui il buon senso imporrebbe di esigere dall’interlocutore una spiegazione “scusi lei ha detto il 12 che questo va bene, poi ha detto il 13 che questo va male, insomma….lei che cosa pensa esattamente?” dopodiché, qualunque sia la risposta, stamparla per bene e poi rinfacciarla quando è di dovere, per poi, infine, pretendere che il malcapitato ammetta che A) ero in stato di confusione, B) sono un bugiardo e adoro mentire C) parlo a vanvera D) ero in buona fede ma mi sono sbagliato E) dico la prima cosa che mi salta in mente F) in realtà questo non è il mio lavoro……ecc,ecc.
Tutto ciò per commentare le ultime uscite internazionali e nazionali relative all’attuale governo, a Berlusconi, alla sinistra e allo stato dell’economia.
Io spero ardentemente (mi auguro che venga compreso il mio, diciamo così, paradosso emotivo) che Mario Monti non sia una persona né limpida né onesta. Già questa sarebbe “relativamente” una buona notizia. Perché, nel caso opposto, invece, e cioè il nostro premier è un individuo onesto e sincero, allora siamo davvero nel mezzo di una tragedia totale. Vuol dire che l’assoluta mancanza di capacità raziocinanti di comprendonio guidano la carcassa della nostra amata Italia.
Perché gli ultimi e recenti raffronti ci indicano che ciò che lui è andato dicendo dal settembre 2011, e che ha poi teorizzato seducendo Napolitano, Continua sul sito di Sergio Di Cori Modigliani
Ormai, cominciano a capirlo anche i ciechi e i sordi, gli scettici e gli indifferenti, quelli a digiuno della politica, quelli che non seguono ciò che accade. Se non altro, lo capiscono (quelli che sono sani) per istinto. Eh già! Per fortuna esiste l’istinto, che –com’è noto- si attiva automaticamente in presenza di un pericolo o di una emergenza.
Se va avanti così, finirò per dar retta a mia zia Maria che ha sempre cercato di fare appello al vecchio e sano “buon senso”.
Tutto ciò per definire l’attuale stato politico, economico ed esistenziale come “insensato”.
Ma che, trasferito e tradotto in termini mediatici corrisponde a “truffa”.
Il che aumenta il campanello d’allarme dell’istinto. Un po’ come quando uno guarda un film (magari un poliziesco) e all’inizio, mentre i vari personaggi cominciano ad agitarsi sullo schermo, entra un attore che dice una battuta e uno pensa (proprio perchè lo sceneggiatore vuole che così accada) “questo qui, mi sa proprio che prima della fine del film farà una pessima fine”.
Abituati alla narcolessia di Stato, non siamo ancora al punto in cui ritorna di moda la Verità o, quantomeno (almeno tra le persone un minimo decenti) la verifica-raffronto tra una affermazione pronunciata il 12 gennaio, seguita da una negazione pronunciata dalla stessa persona il 14 gennaio, da cui il buon senso imporrebbe di esigere dall’interlocutore una spiegazione “scusi lei ha detto il 12 che questo va bene, poi ha detto il 13 che questo va male, insomma….lei che cosa pensa esattamente?” dopodiché, qualunque sia la risposta, stamparla per bene e poi rinfacciarla quando è di dovere, per poi, infine, pretendere che il malcapitato ammetta che A) ero in stato di confusione, B) sono un bugiardo e adoro mentire C) parlo a vanvera D) ero in buona fede ma mi sono sbagliato E) dico la prima cosa che mi salta in mente F) in realtà questo non è il mio lavoro……ecc,ecc.
Tutto ciò per commentare le ultime uscite internazionali e nazionali relative all’attuale governo, a Berlusconi, alla sinistra e allo stato dell’economia.
Io spero ardentemente (mi auguro che venga compreso il mio, diciamo così, paradosso emotivo) che Mario Monti non sia una persona né limpida né onesta. Già questa sarebbe “relativamente” una buona notizia. Perché, nel caso opposto, invece, e cioè il nostro premier è un individuo onesto e sincero, allora siamo davvero nel mezzo di una tragedia totale. Vuol dire che l’assoluta mancanza di capacità raziocinanti di comprendonio guidano la carcassa della nostra amata Italia.
Perché gli ultimi e recenti raffronti ci indicano che ciò che lui è andato dicendo dal settembre 2011, e che ha poi teorizzato seducendo Napolitano, Continua sul sito di Sergio Di Cori Modigliani
VOGLIO ESSERE GRECO
Mentre la Grecia brucia, a Roma impera il fatalismo idiota dei servi. In
Italia gli indignati sono spariti, i forconi si sono ammosciati, le
destre e le sinistre istituzionali banchettano al centro, Napolitano
sermoneggia senza limiti, Monti fa gli inchini alla comunità finanziaria
di Wall Street e si fa dire quando pisciare all’imperialista di velluto
Obama, e lei, nostra signora Bce, con il grande sacerdote Mario Draghi
domina incontrastata.
Teppisti e pecoroni
I pochi, sparuti “teppisti”(1) politici e intellettuali che s’azzardano a
far stecca sul coro gregoriano - laude, laude al dio mercato e alla
divina Eurolandia - e cioè i soliti revanscisti rossi e neri, gli
antagonisti, i signoraggisti, Grillo, Chiesa, i decrescisti, ribelli e
cani sciolti vari sono oscurati o ridicolizzati, come da prassi. La
masse tace, imbelle, pronta al taglio della gola, già essiccata e
afonizzata dalle mazzate torturatrici note come decreto salva-Italia e
decreto cresci-Italia.
Per quale motivo non scoppiano non dico rivolte, ma almeno focolai
di protesta, come sarebbe naturale aspettarsi contro una tecnocrazia
bancaria che aumenta le tasse, fa strame di diritti sociali e per giunta
agita il ditino spiegandoci che la merda liberista è oro? Lo ha scritto
come meglio non si potrebbe il sempre corrosivo Marco Cedolin (2), e
perciò lascio volentieri la parola a lui: «La ragione in fondo è di una
semplicità disarmante. Avete mai visto dei cittadini andare a
protestare, senza essere stati chiamati a farlo da qualcuno? Che si
trattasse di un partito, di un sindacato, di un’organizzazione, di un
movimento o di un comitato, alla base di qualsiasi protesta c’è sempre
stato un soggetto che chiamava il popolo a raccolta. … Ogni soggetto
potenzialmente pericoloso è stato cooptato, affinché si prodigasse per
tenere la gente ermeticamente chiusa in casa, magari davanti alla Tv, di
fronte a qualsiasi decisione venisse presa».
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