giovedì 22 marzo 2012

SIAMO UOMINI, SCIMMIE…O MACCHINE ?

- Claudio Marconi -
Ieri sera si è consumato l’ultimo, in ordine di tempo, ma ce ne saranno altri, atto di ordinaria angheria ai danni dei soliti noti: i cittadini che lavorano.
Il governo dei banchieri e dei tecnocrati, dopo aver massacrato il sistema pensionistico italiano, va avanti per la sua strada che è una strada di soprusi, prevaricazioni, umiliazioni e distruzione della dignità umana.
L’art. 18 è stato stravolto, di fatto non esiste più, così come era stato concepito e, nonostante uno zuccherino avvelenato, di fatto, liberalizza i licenziamenti.
Ma come è stato cambiato:
1)   I licenziamenti discriminatori prevedono il reintegro in azienda
2)   I licenziamenti per motivi disciplinari prevedono o il reintegro od una indennità, a giudizio del giudice
3)   I licenziamenti per motivi economici prevedono esclusivamente una indennità
Noi crediamo che, quando si parla di temi che vanno a condizionare la vita dei singoli e delle famiglie, si dovrebbe avere un minimo, dico un minimo, di coerenza e serietà. Non sono tutti professori che guadagnano dai 150.000 euro ai 7 milioni di euro l’anno.
Il teorema di Monti è lo stesso di Marchionne nel referendum di Mirafiori: le
norme saranno queste, non si cambiano, vi ho chiamato solo per una discussione, l’approvazione me la deve dare il Parlamento. Alla faccia della democrazia ! L’approvazione la deve dare un Parlamento di nominati da 5 persone, avete capito ! Provate un po’ ad indovinare come voteranno i parlamentari ? A questi che gli frega della vita delle famiglie, a questi interessa solo continuare a rimanere sulla cadrega ed incassare il loro lauto stipendio, oltre ai privilegi.
Ma con queste norme chi volete che licenzi più per “ discriminazione”, ma lo vedete voi un Marchionne qualsiasi dire: “ sì, lo ho licenziato per il suo modo di pensare diverso “,( anche perché non ne ha bisogno: quelli iscritti alla Fiom non li assume ) mettendosi così nella condizione di dover reintegrare il lavoratore, molto più semplice licenziare per motivi economici dando solamente un indennizzo. E questi motivi economici quali sono ? Facciamo qualche esempio:
1)   Se la Fiat vende meno macchine, come è il caso attuale, è considerato un motivo economico ? La incapacità a produrre nuovi modelli e di stare sul mercato, come dicono loro, è un motivo economico valido e che deve pagare chi lavora?
2)   Se un industriale qualsiasi compra un tornio, od una qualsiasi macchina automatica, questa produce sicuramente di più di due, tre, quattro operai, in questo caso è un motivo economico per licenziare ? L’uomo viene catapultato sullo stesso piano della macchina, diventa una variabile della produzione. E se questo uomo ha una famiglia, dei sentimenti, una dignità, chi se ne frega, ci dice il Governo. L’importante è che tutto si svolga secondo le regole, che la legge venga rispettata, della disperazione umana e familiare non frega niente a nessuno, dobbiamo accontentare i burocrati di Bruxelles, questo il messaggio neanche velato, che Polillo ha chiaramente detto ieri sera a Ballarò: “ c’è una lettera di Bruxelles che ci dice di applicare la flessibilità del lavoro e noi la rispettiamo”.
Ma ci rendiamo conto: un tornio ed un uomo sono la stessa cosa. Altro che capitalismo ottocentesco, qui si rasenta lo schiavismo.
3)   Se una qualsiasi azienda viene a trovarsi con il costo dell’affitto, dell’energia elettrica, del gas, e via dicendo, rincarati anche questo è considerato un motivo economico ?
Questi pochi esempi ci dimostrano come, di fatto, sia stato abrogato l’art. 18, l’unico che dava qualche diritto e qualche garanzia a chi lavora; ci vogliono portare a tappe forzate verso un’epoca buia, di senza diritti, dove la legge del padrone è l’univa vera ed immutabile, non ammette deroghe, o così o pomì.
Il lavoro non viene più considerato come un mezzo per aiutare la crescita economica e spirituale dell’uomo, ma, semplicemente, come un mezzo come un altro per arricchirsi sulla pelle del popolo.
Questo è il messaggio finale di questa futura legge sul lavoro.
E non abboccate alla opposizione della CGIL. E’ una finta opposizione. Si debbono tenere a bada le scimmie, quelle moderate e quelle più estremiste: ed ecco che confezionano il pacco ( come dicono a Roma ), tutti i sindacati “ moderati” d’accordo e la CGIL contro. Le scimmie, di destra e di sinistra, sono accontentate e tenute a bada. Debbono restare dentro la gabbia.
Se quella della CGIL fosse una vera opposizione proclamerebbe uno sciopero generale ad oltranza, finchè le cose non ritornano allo stato originale, altro che le 16 ore di sciopero delle quali 8 di generale.
Facciamo uno scioperino, teniamo a bada le scimmie “estremiste”, facciamole gridare in piazza, tanto non serve a niente: serve solo a far “ sfogare “ quei pochi che ancora ci credono così vanno a casa contenti e coglionati.
E restano dentro la gabbia confezionata, con concorso di colpa, da partiti e sindacati: tutti insieme appassionatamente per schiavizzare il popolo.
Qui ci prendono per scemi, ci stanno fregando, se qualcuno ha ancora una tessera sindacale la strappi, il nostro sindacato debbono essere i lavoratori, i cassaintegrati, gli espulsi dal mondo del lavoro, gli oppressi, il popolo, le massaie, tutti i diseredati di questa nostra povera Nazione
Ha ragione Paolo Barnard: il mio sindacato e Mariarca Terracciano.


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