Non picchiamo l'informazione e neppure i giornalisti
Personalmente ritengo sia sbagliato picchiare un giornalista, per la semplice ragione che non penso le botte costituiscano il giusto mezzo da utilizzare, per insegnare a dire la verità e comportarsi con educazione ad un bambino e neppure ad un adulto.
Al di là della mia opinione personale, resta il fatto che negli ultimi giorni di concitata protesta in Val di Susa, qualche giornalista è stato suo malgrado coinvolto in colluttazioni fisiche che certo non desiderava, prontamente documentate dal circuito mainstream, con quella dovizia di particolari che avrebbero meritato anche i pestaggi dei manifestanti, troppo spesso figli di un dio minore ed in quanto tali lasciati soggiacere nell’oblio mediatico anche quando manganelli e lacrimogeni si abbattono selvaggiamente su di loro.
I pestaggi gratuiti sono qualcosa di profondamente sbagliato, ma la valenza di questo ragionamento resta immutata a prescindere dal fatto che per “pestare” si usino le mani o piuttosto la penna. Continua su Il Corrosivo
Ma dei colleghi giornalisti, minacciati di sequestro del materiale (min 10) come accaduto alla troupe di Servizio Pubblico, del collega del Fatto Quotidiano con l'operatore di La7 ai quali è stato risposto dalla polizia che il diritto di cronaca era stato "sospeso" (cosa di poco conto in un paese dove è stata sospesa la democrazia per l'avvento Monti) e di conseguenza cacciati in malo modo dalla polizia, degli altri giornalisti presenti insultati e spintonati dai "tutori" dell'ordine, non si sono interessati minimamente, né esprimendo loro solidarietà né reclamando con altrettanta veemenza il diritto di cronaca contro le "autorità" che lo stavano loro negando sedutastante.
Video da Servizio Pubblico, dalla puntata del 1 marzo (tutta la puntata qua):
Personalmente ritengo sia sbagliato picchiare un giornalista, per la semplice ragione che non penso le botte costituiscano il giusto mezzo da utilizzare, per insegnare a dire la verità e comportarsi con educazione ad un bambino e neppure ad un adulto.
Al di là della mia opinione personale, resta il fatto che negli ultimi giorni di concitata protesta in Val di Susa, qualche giornalista è stato suo malgrado coinvolto in colluttazioni fisiche che certo non desiderava, prontamente documentate dal circuito mainstream, con quella dovizia di particolari che avrebbero meritato anche i pestaggi dei manifestanti, troppo spesso figli di un dio minore ed in quanto tali lasciati soggiacere nell’oblio mediatico anche quando manganelli e lacrimogeni si abbattono selvaggiamente su di loro.
I pestaggi gratuiti sono qualcosa di profondamente sbagliato, ma la valenza di questo ragionamento resta immutata a prescindere dal fatto che per “pestare” si usino le mani o piuttosto la penna. Continua su Il Corrosivo
Ma dei colleghi giornalisti, minacciati di sequestro del materiale (min 10) come accaduto alla troupe di Servizio Pubblico, del collega del Fatto Quotidiano con l'operatore di La7 ai quali è stato risposto dalla polizia che il diritto di cronaca era stato "sospeso" (cosa di poco conto in un paese dove è stata sospesa la democrazia per l'avvento Monti) e di conseguenza cacciati in malo modo dalla polizia, degli altri giornalisti presenti insultati e spintonati dai "tutori" dell'ordine, non si sono interessati minimamente, né esprimendo loro solidarietà né reclamando con altrettanta veemenza il diritto di cronaca contro le "autorità" che lo stavano loro negando sedutastante.
Video da Servizio Pubblico, dalla puntata del 1 marzo (tutta la puntata qua):
4/15 Servizio Pubblico: "Un leader politico?" - Alberto Perino (Leader No Tav)
il Bersani fa l'offeso:
De Benedetti e gli scrupoli democratici....."Non si può imporre"...
Ciao Barbara ho visto la trasmissione di Santoro.Sono d'accordo con te per quanto riguardo le proteste non violente,soprattutto perchè poi questa gente passa dalla parte del torto.Buona giornata.
RispondiEliminaN.B.Ho fatto un po' di fatica a farti il commento per via del captcha