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Foto inviata da utente a Stampa Libera |
Monia Benini in "diretta" dal terremoto ci svela particolari inquietanti e se ve ne fosse bisogno, mette in luce ancora nuove menzogne.
Tante ipotesi, e alcuni dati oggettivi, affinché ognuno possa fare le
proprie valutazioni sui terremoti in Emilia. Un territorio da
ricostruire, tante attività da rimettere in piedi, nonostante gli
"sciacalli" del terremoto: fra ladruncoli disperati e furti
"legalizzati".
Segnalo altri elementi interessanti emersi di recente:
Interessante questo articolo da Lastampa ripreso da Dagospia. Il giornalista quasi per obbligo riporta le testimonianze di numerosi cittadini che parlano di trivellazioni, mini esplosioni, prelievi dal terreno. Sembra che le riporti più per poter mettere le mani avanti e sostenere che sono "fantasie complottiste" di persone cadute vittima della psicosi collettiva, piuttosto che non il dovere di approfondimento appannaggio un buon giornalista. Ma ci siamo abituati, questa è la stampa mainstream, si occupa di insabbiare e censurare, soprattutto se ci sono affari e cricche di mezzo (a meno che non vogliano sbarazzarsi su ordinazione di qualcuno che risulti concorrente).
Un precedente inquetante...
Ravenna, 29 settembre 1965: un incidente durante i lavori per la
perforazione di un nuovo pozzo metanifero fece esplodere e inabissare la
piattaforma off shore dell’Agip "Paguro". La struttura si adagiò su un
fondale di 25 metri,...continua QUI
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