Se fosse stato un
European Christian Congress o un European Muslim Congress ad
ordinare lo stesso provvedimento e polizia speciale, si
sarebbe gridato allo scandalo ed istigazione all'odio
religioso. Ma per non essere etichettati come anti semiti
zitti e mosca. Possiamo immaginare cosa si intende per
atteggiamenti intolleranti ed a favore di chi, visti i
proponenti (European Jewish Congress.) C'è mica da dubitare di parzialità no? La congrega di affaristi riuniti nella sacra corona della Ue finge pure di interessarsi alla libertà di stampa quando ha imposto ormai tutta una serie di etichette da far scegliere a piacere ai magistrati come capi di imputazione per CENSURARE e bandire un'opinione (vedi omofobia, misoginia etc etc, antisemitismo, islamofobia -cristianofobia no, quella va salvaguardata). Come i numerosi programmi di spionaggio dimostrano, è tutto già predisposto per perseguire ogni parola contro il regime imposto, con la compiacenza dei governi e dei falsi tutori del diritto alla libera espressione.
Aggiornamento: il bello è che chi contesta l'EU è tacciato di euroscetticismo e di istigazione alle dittature che furono.....Vediamo se anche di questo provvedimento è "colpa della Germania", magari i politically correct applaudono
Follie d’Europa: I Governi Europei sono Autorizzati a Sciogliere le Società che non Mettono almeno il 40% di Donne in Posizioni Apicali
Aggiornamento: il bello è che chi contesta l'EU è tacciato di euroscetticismo e di istigazione alle dittature che furono.....Vediamo se anche di questo provvedimento è "colpa della Germania", magari i politically correct applaudono
Follie d’Europa: I Governi Europei sono Autorizzati a Sciogliere le Società che non Mettono almeno il 40% di Donne in Posizioni Apicali
Intanto in Usa......vedi sotto
Arrivano dalla UE
le “Unità Speciali di Vigilanza” per sorvegliare e
reprimere chi dissente
Posted By Luciano Lago On 20 novembre 2013
Moshè Cantor in riunione [1]
Fonte: Alerta Digital
Traduzione di Luciano Lago
Una delle principali lobby di pressione
nei paesi dell’eurozona è costituita dal CJE (“European
Jewish Congress”). Come esempio di influenza nell’adottare
le decisioni, con una azione senza precedenti, questo
organismo ha chiesto ultimamente alla UE di realizzare
delle ”Unità Speciali di vigilanza” per sorvegliare i
cittadini che possano essere considerati “intolleranti” in
uno qualsiasi dei 27 Stati membri.
l risultato di questa richiesta è stato
la creazione dell’organismo “ European Council on Tolerance
and Reconciliation”, assieme alla Commissione delle libertà
civili del Parlamento Europeo. Questo Consiglio prenderà il
controllo e si farà carico delle “unità speciali di vigilanza”
nei differenti governi, incaricandosi della supervisione e
rielaborazione dei dati dei “sospetti” ed opererà
preferibilmente all’interno del Ministero della Giustizia di
ogni Stato membro.
Per fare un esempio, a partire dall’anno
che viene, si abiliteranno in Spagna più di 50 procure
(“fiscalias”)contro i “delitti di odio”, ciò significa che ci
saranno più giudici che si dedicheranno a perseguire, a
reprimere e sanzionare quei cittadini spagnoli che abbiano
opinioni politicamente non corrette che non i giudici che si
dedichino a perseguire la corruzione istituzionale e/o
politica.
Fra queste opinioni “politicamente non
corrette”, si potranno perseguire legalmente coloro che
abbiano opinioni contrarie al femminismo , al
multiculturalismo, alla omosessualità, all’egualitarismo, al
separatismo o all’immigrazione massiccia. Anche coloro che
volessero denunciare il razzismo anti spagnolo, l’attacco alla
tradizione, alla famiglia, alla endofobia istituzionale, la
discriminazione positiva (negativa per gli spagnoli), ecc.. Di fatto queste leggi che si suppongono
anti-discriminatorie ed anti -intolleranti sono elaborate
in maniera tale che si potrebbero anche perseguire coloro
i quali abbiano opinioni contrarie (basta che siano
opinioni) al globalismo-mondialismo-sionismo.
Il principio ispiratore di queste
misure, secondo quanto afferma lo stesso Moshe Cantor
(presidente del CJE), è che “non c’è necessità di offrire
tolleranza all’intollerante”. Rimane chiaro che con questa
impostazione la principale vittima sarà la libertà di
espressione che si vedrà ampiamente limitata visto che
qualsiasi espressione pubblica sarà filtrata da una
correzione politica.
La richiesta del Congresso Ebraico Europeo
risulta diversa rispetto ai reati che si prevedevano
nell”’Osservatorio Europeo per la Dignità “(OED), organismo
che ha la sua sede a Bruxelles ed esamina la violazione dei
diritti civili nell’Unione Europea.
L’OED ha avvisato che l’EJC pretende di imporre un
controllo governativo sui comportamenti sociali ed
economici dei cittadini intolleranti nel senso più ampio
possibile. Si osserva inoltre ed appare chiaro
che questa posizione potrebbe dare luogo a situazioni nelle
quali si potrebbero lanciare accuse poco chiare o
ingiustificate contro persone o gruppi.
Le conseguenze dell’assunzione di questo
requisito dalla UE potrebbero essere molto serie e dolorose.
Secondo l’OED: “Se si stabilisce questa come politica della
UE, si potrebbe avere l’effetto di stabilire unilateralmente
delle categorie di reati senza nessuna base legale. Il
risultato sarà una drastica riduzione ( e possibile
estinzione) della libertà fondamentale di espressione e che
gli individui o i gruppi si auto censurino per paura di essere
processati per esprimere i propri punti di vista morali o
personali.
L’Osservatorio Europeo per la dignità
conclude realizzando una critica molto chiara alle misure
suggerite dal Congresso Ebraico Europeo: “qualsiasi
approvazione di questo statuto a livello nazionale da parte
degli Stati nazionali europei non solo sarebbe un gran passo
indietro ma questo implicherebbe una supervisione
sopranazionale, un qualcosa che supporrebbe un giorno nero per
la democrazia europea”.
Questa medesima linea del Congresso
Ebraico Europeo (i cui interessi non sono né le libertà né la
tolleranza ma piuttosto seguire gli interessi del sionismo per
creare un meccanismo di controllo e supervisione
sopranazionale su ogni cittadino al di sopra dei propri stati)
ha spinto ugualmente i rispettivi governi a far votare il
progetto di legge antirazzista in Grecia, in Ungheria ed in
altri paesi, quello descritto in questo articolo, che è un
progetto che essenzialmente consiste nella privazione del
diritto di parola e di espressione dei cittadini con la
finalità di adempiere a direttive internazionali e
subordinando gli interessi delle singole nazioni.
USA: Piano segreto contro la privacy online
Nei giorni scorsi, gli Stati Uniti hanno distribuito agli alleati un documento riservato che fa appello a cambiare il testo della proposta brasiliana e tedesca, in cui i riferimenti ai diritti di privacy si riferiscano espressamente agli obblighi degli Stati sotto l'ICCPR e si elimini il suggerimento che tali requisiti si applichino in modalità extraterritoriale. In altre parole, gli Stati Uniti vogliono assicurarsi il diritto di spiare all'estero.
Secondo il quotidiano 'Foreign Policy', gli Stati Uniti vogliono limitare l'attenzione globale sulla sorveglianza. La raccolta di informazioni sulle decine di milioni di persone in tutto il mondo, è perfettamente accettabile, ha detto l'amministrazione Obama in diverse occasioni. Tutto ciò è autorizzato dalla legge degli Stati Uniti, con la supervisione del Congresso e approvato dal tribunali statunitensi.
La risoluzione sulla privacy, come la maggior parte delle decisioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non si applicherebbe per nessun tribunale internazionale. Ma gli avvocati internazionali dicono che è importante perché costituisce la base di un consenso internazionale ('legge blanda') che alla fine renderebbe più difficile per gli Stati Uniti sostenere la loro sorveglianza di massa.
Il 1 novembre il Brasile e la Germania hanno presentato alle Nazioni Unite una risoluzione comune per la promozione del diritto alla privacy su Internet, dopo le accuse di spionaggio da parte degli Stati Uniti. Il documento esorta gli Stati membri ad "adottare misure per porre fine" alla violazione di tali diritti e per creare, attraverso la legislazione nazionale, le condizioni per garantire la conformità agli obblighi stabiliti dal diritto internazionale umanitario.
Fonte: Voci dalla strada
Nei giorni scorsi, gli Stati Uniti hanno distribuito agli alleati un documento riservato che fa appello a cambiare il testo della proposta brasiliana e tedesca, in cui i riferimenti ai diritti di privacy si riferiscano espressamente agli obblighi degli Stati sotto l'ICCPR e si elimini il suggerimento che tali requisiti si applichino in modalità extraterritoriale. In altre parole, gli Stati Uniti vogliono assicurarsi il diritto di spiare all'estero.
Secondo il quotidiano 'Foreign Policy', gli Stati Uniti vogliono limitare l'attenzione globale sulla sorveglianza. La raccolta di informazioni sulle decine di milioni di persone in tutto il mondo, è perfettamente accettabile, ha detto l'amministrazione Obama in diverse occasioni. Tutto ciò è autorizzato dalla legge degli Stati Uniti, con la supervisione del Congresso e approvato dal tribunali statunitensi.
La risoluzione sulla privacy, come la maggior parte delle decisioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non si applicherebbe per nessun tribunale internazionale. Ma gli avvocati internazionali dicono che è importante perché costituisce la base di un consenso internazionale ('legge blanda') che alla fine renderebbe più difficile per gli Stati Uniti sostenere la loro sorveglianza di massa.
Il 1 novembre il Brasile e la Germania hanno presentato alle Nazioni Unite una risoluzione comune per la promozione del diritto alla privacy su Internet, dopo le accuse di spionaggio da parte degli Stati Uniti. Il documento esorta gli Stati membri ad "adottare misure per porre fine" alla violazione di tali diritti e per creare, attraverso la legislazione nazionale, le condizioni per garantire la conformità agli obblighi stabiliti dal diritto internazionale umanitario.
Fonte: Voci dalla strada
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