martedì 26 novembre 2013

E' evidente che l'aggressione e violenza è legittima e più che tollerata se il pensiero dominante comanda sia così. Penso all'ipocrita regime sionista di Israele che fa erigere un monumento ai gay vittime del nazismo, quando da oltre 70 anni stermina i palestinesi ed ordina la sterilizzazione delle donne di colore ebree. Il solito doppiopesismo viscido che la dice lunga su quale sia la "causa del millennio".
Si veda ad esempio anche l'attacco al governo ucraino da parte degli eurofanatici per aver rifiutato l'adesione a questa meravigliosa Ue. Mentre in Italia, grande nazione eurodevota e quindi democratica, ieri ha ordinato le cariche per difendere il palazzo dai pericolosi malati in protesta contro il governo al quale hanno chiesto il diritto di accesso alla cura STAMINA. D'altronde in Italia il 40% della popolazione vive alla giornata e certo per loro non ci sono squadroni di attivisti per il reddito di cittadinanza né tantomeno la questione interessa la tanto democratica e caritatevole UE.

In Kuwait arriva il test "antigay" per i reporter stranieri state certi che nessun attivista si risentirà contro il Kuwait, essendo questo lembo di terra una pompa di benzina per gli Usa.
Ma torniamo al templio delle storture in Neurolandia: la sinistra, questa volta tutta, riconoscente in eterno agli Usa, strumentalizza la lotta per i diritti degli omosessuali per attaccare Putin, non a caso ecerrimo nemico dell'amato Mr Speranza/Cambiamento Obama. Un importante attivista dei diritti dei gay in Russia invece ne è ben conscio e non intende usare la comunità gay come pupazzo in mano straniere. Chapeau. Riporto l'articolo che cita le parole dell'attivista, di inizio settembre.
Si può leggere qui quanto siano "perseguitati" e "fuorilegge" i gay in Russia.

L’omosessualita’ nell’agenda del G20
4.09.2013, 19:02

E’ molto probabile che al G20 non manchera’ la tematica dell’omosessualita’. Sono pronti ad incontrare gli attivisti del movimento LGBT Vladimir Putin e Barack Obama. In un’intervista al Primo canale della Russia e all’Associated Press il presidente russo ha precisato pero’ che non ha ricevuto alcuna proposta in merito, sottolineando pero’ che non ha alcun pregiudizio nei confronti degli omosessuali.

Non esiste nessun motivo, ha aggiunto, di parlare di lesione dei loro diritti in Russia.

Le persone di orientamente sessuale non tradizionale non riscontrano limitazioni nell’attivita’ professionale, nello stipendio, nei riconoscimenti statali se ottengono dei risultati eccezionali nella professione. Intendo che vengono ugualmente insigniti di onorificenze e di medaglie. Sono cittadini a pieno titolo che godono degli stessi diritti uguali a tutti gli altri.

Primo a rispondere e’ stato Nicolaj Alekseev, difensore dei diritti dei gay, che ai microfoni de La Voce della Russia ha detto che ormai da tempo sogna di incontrare Putin.

Vorrei parlare delle conseguenze sociali della legge approvata in Russia sul divieto della propaganda dell’omosessualita’. Dal punto di vista giuridico, questa legge non e’ stata mai applicata nella pratica.

Ma sono gravi le ripercussioni per la societa’ in cui cresce l’omofobia. Alcuni hanno interpertato questa legge come un appello all’azione e una carta bianca per commettere crimini nei nostri confronti.

Quanto alla proposta di Obama, Nicolaj Alekseev ha sottolineato che non se ne interessa affatto, perche’ gli affari interni vanno affrontati con il presidente del paese, e non con un capo di stato straniero.

Sull’effetto sulla politica estera che potrebbe avere l’incontro di Putin con i gay, l’esperto Andrej Kortunov, presidente della fondazione “Nuova Eurasia” ha detto:

Spesse volte succede, innanzi tutto nei media occidentali, che questa legge venga interpretata in un modo unilaterale. Per errore si arriva alla conclusione che in Russia e’ vietato ogni orientamento sessuale, il che ovviamente suscita una bufera. Per questo credo che questo incontro del nostro presidente con gli attivisti possa chirire le incomprensioni e spiegare meglio la posizione della Russia”.

Intanto non tutti in Occidente condannano la Russia. Alla vigilia del G20 un centinaio di organizzazioni internazionali che difendono i valori della famiglia, come il Congresso mondiale delle famiglie e l’Associazione europea delle famiglie con prole numerosa, hanno firmato una dichiarazione a favore di questa legge.

La Russia, hanno sottolineato, difende i diritti dell’uomo, fondamentali e universalmente riconosciuti, nei confronti dei valori artificali e promossi con aggressivita’.


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