15 nov 2013 - Budapest – Il segretario di
stato ungherese Peter Szijjártó ha annunciato, a margine della
sua visita in Cina, appena conclusa, l’imminente apertura di una
Trade House ungherese a Pechino. L’istituto statale, hanno
spiegato le due parti, servirà ad ampliare l’export ungherese
verso la Cina, già cresciuto del 16% su base annua in base ai
dati di agosto 2013. Il segretario di stato ha firmato accordi
di cooperazione sulla sanità e sul commercio, scrive l’agenzia
di stampa MTI e ha incontrato il vice direttore per la
commissione sulla Sanità Nazionale e la Famiglia Ma Xiaowei per
firmare il piano di azione
2014-2016 che consentirà ai due Paesi di
fissare uno schema di condizioni per la cooperazione sanitaria,
farmaceutica e nella ricerca. Accordi anche per favorire
l’esportazione di prodotti alimentari ungheresi in Cina e
viceversa di quelli agricoli cinesi in Ungheria.
E intanto, continua a diminuire il numero
dei disoccupati in Ungheria. Lo ha
comunicato l’Ufficio statistico nazionale (Ksh) di Budapest, che in una nota ha specificato che nel terzo trimestre 2013 il “numero dei disoccupati è stato di 434 mila, 24 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2012?.
comunicato l’Ufficio statistico nazionale (Ksh) di Budapest, che in una nota ha specificato che nel terzo trimestre 2013 il “numero dei disoccupati è stato di 434 mila, 24 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2012?.
Il tasso di disoccupazione nel Paese è così
sceso al 9,8%, -0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. Il 54,3% dei senza lavoro magiari, continua il
comunicato, sono disoccupati da un anno o più, in media da 19,1
mesi. Sempre nel periodo luglio-settembre di quest’anno, il
numero degli occupati nell’economia nazionale è stato di
3.990.000, +54.000 rispetto al 2012. (Ansa)
DA NOI INVECE
La commissione europea
boccia l'Italia, lacrime e sangue anche nel 2014
16 nov. (Adnkronos) - Per la Commissione europea "c'e' il rischio" che la Legge di Stabilita' per il 2014 "non consentira' all'Italia di rispettare" l'obiettivo per la riduzione del debito" nel prossimo anno. E' quanto afferma la Commissione Ue nei suoi commenti sulla bozza della Legge di Stabilita' per il 2014.
La Commissione ritiene inoltre che la bozza di Legge di Stabilita' "dimostra progressi limitati per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni fiscali emanate dal Consiglio nell'ambito del semestre europeo".
"Per l'Italia c'e' un rischio che, con i piani correnti, la regola della riduzione del debito non sara' rispettata nel 2014". E' quanto indicato nella comunicazione della Commissione sulla valutazione delle leggi di stabilita' dei paesi dell'Eurozona.
La bozza di Legge di Stabilita' analizzata da Bruxelles mette l'Italia a rischio di "non rispetto delle regole su deficit contenute nel Patto di stabilita'": questa l'opinione della Commissione che mette l'Italia nel gruppo dei Paesi a piu' alto rischio di sforamento dei parametri.
L'Italia "non puo' sfruttare la clausola di investimento nel 2014 in quanto, sulla base delle previsioni economiche di autunno della Commissione, non realizzerebbe l'aggiustamento strutturale minimo necessario per portare il rapporto debito-Pil su un percorso di riduzione sufficiente". E' quanto ha concluso la Commissione europea nei suoi commenti sulla bozza della Legge di Stabilita' per il 2014.
La Commissione chiede inoltre di "accelerare i progressi per attuare le raccomandazioni fiscali nell'ambito del semestre europeo". Secondo le regole del Two-Pack, la Commissione puo' chiedere un piano riveduto se ha individuato inosservanze particolarmente gravi negli obblighi della politica di bilancio previsti dal Patto di stabilita' e crescita. Ma, si spiega dalla Commissione, "non e' stato il caso in questo round". Cioè, per ora.
Il Nord
16 nov. (Adnkronos) - Per la Commissione europea "c'e' il rischio" che la Legge di Stabilita' per il 2014 "non consentira' all'Italia di rispettare" l'obiettivo per la riduzione del debito" nel prossimo anno. E' quanto afferma la Commissione Ue nei suoi commenti sulla bozza della Legge di Stabilita' per il 2014.
La Commissione ritiene inoltre che la bozza di Legge di Stabilita' "dimostra progressi limitati per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni fiscali emanate dal Consiglio nell'ambito del semestre europeo".
"Per l'Italia c'e' un rischio che, con i piani correnti, la regola della riduzione del debito non sara' rispettata nel 2014". E' quanto indicato nella comunicazione della Commissione sulla valutazione delle leggi di stabilita' dei paesi dell'Eurozona.
La bozza di Legge di Stabilita' analizzata da Bruxelles mette l'Italia a rischio di "non rispetto delle regole su deficit contenute nel Patto di stabilita'": questa l'opinione della Commissione che mette l'Italia nel gruppo dei Paesi a piu' alto rischio di sforamento dei parametri.
L'Italia "non puo' sfruttare la clausola di investimento nel 2014 in quanto, sulla base delle previsioni economiche di autunno della Commissione, non realizzerebbe l'aggiustamento strutturale minimo necessario per portare il rapporto debito-Pil su un percorso di riduzione sufficiente". E' quanto ha concluso la Commissione europea nei suoi commenti sulla bozza della Legge di Stabilita' per il 2014.
La Commissione chiede inoltre di "accelerare i progressi per attuare le raccomandazioni fiscali nell'ambito del semestre europeo". Secondo le regole del Two-Pack, la Commissione puo' chiedere un piano riveduto se ha individuato inosservanze particolarmente gravi negli obblighi della politica di bilancio previsti dal Patto di stabilita' e crescita. Ma, si spiega dalla Commissione, "non e' stato il caso in questo round". Cioè, per ora.
Il Nord
Ancora aiuti alle banche dallo Stato (Guerriero del Risveglio)
Invece di permettere alle Pmi di poter prendere una boccata di ossigeno con nuovi incentivi si e’ preferitoancora una volta soccorrere le banche con un’anticipazione delle detrazioni fiscali. Grazie alla nuova Leggedi stabilità infatti vi sarà l’introduzione delle detrazioni fiscali su Ires e Irap che ridurrà il loro carico fiscale,che secondo le stime di Mediobanca Securites, ammonterà ad oltre un miliardo di euro solo nel prossimobiennio, a questo si aggiungeranno altri incentivi che sono in procinto di essere devoluti grazie al nuovopiano casa. Purtroppo come sempre la manna dal cielo arriva solo ai soliti noti. A rimetterci come sempresono i cittadini, che oltre a pagare le tasse si trovano non a salvare le imprese o i posti di lavoro dei proprifigli o le pensioni, ma quelle stesse banche che nulla fanno per aiutarci ad uscire dalla crisi e che a faticaerogano mutui a chi ne ha bisogno. Chi parla di segnali di graduale miglioramento forse non si rende contodella spirale tra crescita economica, crisi del debito sovrano e condizioni complessive del sistema bancarioche sembra giocare ogni giorno con i nostri soldi. Chi non può fallire in Italia? Le banche.
Signoraggio
ed ecco il destino di chi è nella morsa della troika
ed ecco il destino di chi è nella morsa della troika
Greci alla troika: “prendete il vostro salvataggio e andatevene”
lunedì, novembre 18, 2013
Alta tensione nelle strade di Atene. Ispettori costretti a lasciare la sede del Ministero delle Finanze attraverso l’uscita di emergenza.
Popolo greco furioso nelle strade di Atene. Ispettori troika sono stati costretti a uscire da Ministero Finanze attraverso uscita di emergenza.
ROMA (WSI) – Proprio qualche ora prima, il primo ministro greco Antonis Samaras aveva affermato con convinzione che la Grecia non è in guerra con gli istituti internazionali che stanno dettando le regole al paese, ovvero Unione europea,Bce eFondo Monetario Internazionale.
D’altronde, attaccato alla sua poltrona di premier, è difficile pensare che Samaras abbia compiuto personalmente qualche sacrificio: appartiene, lui come altri premier europei, all’esercito di soldatini capitanati dal generale Troika che, ricorrendo più alla logica del bastone che non a quella della carota, continua a imporre la sua sovranità fatta di austerity e tagli al personale.
Quello che davvero la Grecia pensa della sua situazione e soprattutto della troika lo si è visto per l’ennesima volta nelle proteste anti-austerity che si sono svolte ieri ad Atene, con gli abitanti della città che hanno impedito al alcuni alti funzionari di lasciare la sede del Ministero delle Finanze.
“Prendete il vostro bailout e andate via di qui“, hanno urlato con rabbia i manifestanti. Altissima la tensione: solo per fare un esempio, il responsabile della missione dell’Fmi in Grecia, Poul Thomsen, è stato colpito da una raffica di monetine lanciateda un uomo. Gli ispettori, a fine giornata, sono stati costretti inoltre a lasciare la sede del Ministero attraverso l’uscita di emergenza.
La stessa austerity denunciata dall’ex cancelliere tedesco Gerad Schroder ha colpito duramente la Grecia, che vive il suo sesto anno di recessione, che fa fronte a un tasso di disoccupazione attorno al 30%, e che è un paese straziato da livelli di povertà crescenti e con una perdita del 40% del reddito disponibile della popolazione, da quando la crisi è iniziata.
Fonte: Wall Street Italia
VISTO SU Cogito ergo sum
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