giovedì 17 aprile 2014

ma perché lei non da il buon esempio?
Gli immigrati hanno la scorta anche per i figli ed auto blu? Perché non vive come i rom?
Poi per gli italiani, soprattutto quelli sotto sfratto e disoccupati, poter essere alloggiati in alberghi e sfamati e ricevere 40-50 euro al giorno sarebbe UNA CONQUISTA. Attualmente non godono, gli italiani, di questo diritto.
Vedi anche: Multinazionali e immigrazione: quando l’accoglienza è profitto

Boldrini: “Gli immigrati? Presto diventeremo tutti come loro”
Roma, 15 apr – Si è tenuta in questi giorni la presentazione delRapporto 2014 di Italiadecide dedicato al turismo italiano. Ospite d’onore il presidente della Camera Laura Boldrini, la cui sparata sui servizi di lusso offerti ai turisti e non ai migranti è stata ripresa con fragore da tutti i media (anche sul nostro sito). Ma quello che è passato inosservato a tutti, complice anche l’ironia globale suscitata per la suddetta affermazione, è stato un discorso molto più grave che nasconde un’ideologia scioccante. Nel ricordare a tutti che l’accoglienza deve essere il fulcro di ogni tipo di politica, sia essa turistica, culturale o economica, il presidente Boldrini ci ha raccontato il suo sogno di un mondo che farebbe impallidire qualunque scrittore di fantascienza distopica. Nel suo discorso ha parlato testualmente di “libera circolazione delle persone” perché nel futuro si dovranno “muovere i capitali, muovere le merci, muovere gli esseri umani”. L’essere umano dunque paragonato alla merce e al capitale, libero di circolare nella “nuova sfida della globalizzazione” (sic). Ma non è tutto: il migrante, per Laura Boldrini, è proprio “l’avanguardia di questa globalizzazione” e soprattutto è “l’avanguardia dello stile di vita che presto sarà lo stile di vita di moltissimi di noi“. Ecco dunque il mondo perfetto di Laura Boldrini: la globalizzazione compiuta, un mondo dove si può disporre di esseri umani come di merci e capitali, in cui trasferimento e flusso di persone è libero in funzione dei mercatie della convenienza di chi può disporne a suo piacimento. E il processo di emigrazione e immigrazione selvaggia, che sradica i nuovi schiavi dalla propria nazione – quasi sempre in seguito a “missioni di pace umanitarie” per “esportare la democrazia” dietro cui si nascondono le guerre per lo sfruttamento di risorse o per fini strategici di posizionamento geopolitico – viene finalmente descritto come ciò che è sempre stato: l’avanguardia della globalizzazione. Non solo, ma è l’avanguardia del nostro prossimo stile di vita. E lo stile di vita del migrante, come Laura Boldrini sa benissimo tanto da averlo fatto notare, non è quello del viaggiatore che conosce posti, culture e mestieri  nuovi, ma è quello di un sottoproletario costretto ad abbandonare la casa, a consegnarsi in mano a criminali che ti stipano in un battello e ti fanno naufragare sulla costa più vicina, a vivere ghettizzato in catapecchie e a lavorare sottopagato per permettere l’abbattimento dei salari e dei diritti dei lavoratori. Certo non una prospettiva idilliaca, ma la Boldrini ha lasciato un’àncora: non sarà così per tutti, solo per moltissimi. Di certo non sarà così quei pochissimi che riusciranno a sfruttare questo “capitale umano” – mai termine ora potrà essere più adatto – per i mercati.

Eccoci dunque all’ultimo atto: l’intera propaganda che per anni è stata appannaggio dell’estrema sinistra più o meno istituzionalizzata e autodefinitasi “no global” e “anticapitalista”, che va dall’abbattimento delle frontiere alla difesa dell’immigrazione selvaggia,  dalla svendita di sovranità alle battaglie per far sparire ogni residuo di stato nazionale fino ad arrivare al completo sradicamento di ogni tipo di identità – parola quasi maledetta dagli “antagonisti” del nuovo millennio – va a confondersi e alla fine identificarsi con il grimaldello avanguardista del mondo della globalizzazione e del turbo-capitalismo. D’altra parte sarebbe bastato accorgersi che l’utopia comunista che ha mosso i sedicenti no-global altro non è altro che un mondo senza frontiere, senza nazioni, senza popoli, senza identità. E che il mondo sognato dagli speculatori turbo-finanziari è quello di un mercato senza frontiere, senza nazioni, senza popoli e senza identità. Era facile, qualcuno lo ha sempre detto, seppur trattato come un matto. Ora però chi lo va a spiegare ai no-global che a furia di sventolare bandiere rosse hanno fatto da apripista del mercato globale?

Carlomanno Adinolfi

http://www.ilprimatonazionale.it/2014/04/15/boldrini-gli-immigrati-presto-diventeremo-tutti-come-loro/

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