sabato 19 gennaio 2013


Una legge USA autorizza la sorveglianza di massa dei cittadini europei visto su La tana di Zak

Un estratto inquietante


Bowden afferma che di fatto il FISA dà pienamente «carta bianca per spiare qualsiasi cosa che sia di giovamento per gli interessi della politica estera USA» e legalizza il monitoraggio di giornalisti, attivisti e politici europei abbiano a che fare con qualsiasi argomento che rientri nella sfera degli interessi degli Stati Uniti.

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Global War e guerra di tutti contro tutti: dove stiamo andando?

di Piero Cammerinesi (corrispondente di Altrainformazione.it dagli USA)
"La guerra non è fatta per essere vinta, ma per essere continua. Allorché la guerra diventa letteralmente ininterrotta, cessa nel contempo di essere pericolosa".
(George Orwell, 1984)
Quello che le ėlite stanno cercando di trasmettere alle popolazioni mondiali attraverso la falsificazione del linguaggio – la guerra umanitaria, la missione di pace, l’esportazione della democrazia, lo scontro di civiltà etc. – è il concetto che "la guerra è qualcosa di assolutamente normale".
L’effetto del rifiuto della guerra come metodo per risolvere i problemi tra i popoli – prodotto per lungo tempo sugli uomini dalle carneficine dei due conflitti mondiali – dopo quasi settant’anni si è affievolito e oggi si torna a propagandare la guerra, anche se ‘travestita’ di pacifismo o di ristabilimento della giustizia sociale.
In realtà quanto sta avvenendo oggi è una globalizzazione della guerra, studiata a tavolino e promossa proprio da quegli stati che sono – a parole – i più attivi difensori delle leggi internazionali e dei diritti democratici.
Le motivazioni per le minacce di guerra e per le aggressioni vere e proprie sono le più varie e vanno dalla guerra contro il ‘terrorismo islamico’ (Afghanistan) a quella condotta per proteggere il mondo da – inesistenti – ‘armi di distruzioni di massa’ (Iraq ieri e Iran oggi), da quella per difendere i ‘diritti umani’ (Libia ieri e oggi Siria) ai veri e propri ‘interventi umanitari’ (Somalia), fino alla sbandierata protezione di piccoli Stati dall’influenza di Russia e Cina.
In prima fila per far assimilare ai popoli le scelte dissennate dei governi e le esigenze fameliche delle lobby militari sono i media occidentali, ormai impegnati strenuamente a difendere l’indifendibile, a razionalizzare l’irrazionale e a giustificare l’ingiustificabile, proprio come il Ministero della Verità di Orwelliana memoria(1) .
L’idea della Global War o globalizzazione della guerra ha in qualche modo caratterizzato tutta la dottrina militare USA all’indomani della II Guerra mondiale e venne delineata negli anni ’40 dalla amministrazione Truman, nel quadro generale di un progetto di dominazione globale a fronte dell’insorgere del confronto con i sovietici.
In realtà già nei decenni precedenti erano sorte organizzazioni più o meno segrete come la Round Table o la Society of the Elect, fondata in Inghilterra da Cecil Rhodes e Lord Nathan Rothschild, e il Council on Foreign Relations, creato negli USA all’indomani della I Guerra mondiale dal Colonnello Edward M. House, con i finanziamenti di Morgan e Rockefeller.
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Ricordiamo che Edward M.House era l’eminenza grigia dietro Woodrow Wilson e la ‘sua’ Società delle Nazioni.
Tutte queste organizzazioni miravano a una sola cosa: la nascita di un potere globale incontrastato sotto la guida anglo-americana.
Per quanto riguarda gli USA, dagli anni ’30 e ’40 del secolo scorso si è assistito ad un costante declino dei poteri del Congresso, considerato dai Padri della Costituzione uno strumento politico essenziale per la difesa della libertà e della democrazia. Ma l’erosione dei suoi poteri sembra inarrestabile sia per mano repubblicana che democratica.
"La costituzione degli Stati Uniti è stata messa da parte con il pretesto della paura. Prima paura della grande depressione e successivamente del terrorismo islamico. Gli Stati Uniti sono la Costituzione. Se la Costituzione cessa di esistere come un documento legale che viene rispettato realmente dalle élite politiche, gli Stati Uniti cessano di esistere. Vuol dire che un’altra entità ha preso il loro posto"(2).
Da allora non solo nulla è cambiato, ma la situazione è andata via via peggiorando, tanto che – per arrivare ai nostri giorni – nel settembre del 1990, George Bush padre fece, a Camere riunite, uno storico discorso alla Nazione(3) , nel corso del quale di fatto proclamò un Nuovo Ordine Mondiale emergente dal disfacimento dell’Unione sovietica e dall’abbattimento del muro di Berlino.
In questo discorso Bush preannunciò con grande enfasi un mondo libero dal confronto, potenzialmente disastroso, tra le due superpotenze dotate di bombe atomiche a favore di une "pacifica cooperazione internazionale" nella quale "le nazioni del mondo, est ed ovest, nord e sud, possano prosperare e vivere in armonia"(4) .
Belle parole e fantastiche prospettive, come non essere d’accordo?
Il problema è che proprio quel concetto di "pacifica cooperazione internazionale" servì a giustificare la Guerra del Golfo, ufficialmente intesa a difendere la sovranità del Kuwait e ad assicurare il rispetto della "legalità internazionale".
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Ben lontani da una "nuova era più sicura alla ricerca della pace" da quel momento siamo entrati in realtà in un’epoca di guerra perenne, proprio come descritta in 1984 di Orwell, dominata da conflitti continui, insicurezza, paura, controllo costante da parte delle autorità, censura mascherata e manipolazione dell’opinione pubblica.
La strategia vera e propria della ‘guerra senza fine’ nasce un paio di anni dopo, nel 1992, con il Defense Planning Guidance (Linee-guida di Difesa nazionale).
Il New York Times, venuto a conoscenza del piano, scrisse: "In un nuovo vasto progetto politico che sta per essere varato, il Dipartimento alla Difesa stabilisce che la missione politica e militare dell’America nell’era post-guerra fredda sarà quella di far sì che non possano emergere superpotenze rivali in Europa Occidentale, Asia o nei territori della ex-Unione Sovietica. I documenti segreti mostrano lo scenario di un mondo dominato da un’unica superpotenza la cui posizione predominante può venire garantita da un comportamento studiato all’uopo e da una adeguata forza militare, in modo da scoraggiare qualsiasi Nazione o gruppo di Nazioni a sfidare la supremazia americana".
La personalità più rappresentativa dietro questo piano fu Paul Wolfowitz, che sarà nominato più tardi da Bush Segretario alla Difesa e che coprì anche la carica di Presidente della Banca Mondiale.
Il documento ipotizza – per garantire il mantenimento della supremazia statunitense – anche che gli USA prendano in considerazione di estendere – avendo identificato in Cina e Russia le maggiori minacce al loro predominio – "alle nazioni dell’Europa centrale e orientale accordi di sicurezza analoghi a quelli sottoscritti con Arabia Saudita, Kuwait e altri stati nel golfo Persico"(5).
Nel 1993, allorché Clinton prende il posto di George Bush senior si costituisce un think tank dei falchi repubblicani che darà vita – pochi anni più tardi – al Project for the New American Century (PNAC), Progetto per il nuovo secolo americano.
Nello spirito di questo progetto il dominio a stelle e strisce deve venir imposto a qualsiasi costo in qualsiasi parte del mondo, il che richiede un crescente incremento delle spese militari onde contrastare minacce come quelle costituite da Iraq, Nord Corea, Iran. "Inoltre, questo processo di trasformazione, anche se porterà a dei mutamenti radicali, sarà qualcosa di lento a meno di eventi catastrofici che lo favoriscano – come una nuova Pearl Harbor"(6).
Guarda caso, pochi anni dopo, le due Torri offriranno la ghiotta occasione di "una nuova Pearl Harbor"…
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Nel 2000 il Pentagono pubblica Joint Vision 2020 un documento che teorizza il progetto denominato Full-spectrum Dominance (Dominio a tutto campo);
"Con Full-spectrum dominance si intende la capacità delle forze USA, da sole o con alleati, di annientare qualsiasi avversario e controllare qualsiasi situazione in ambito di operazioni militari."
Il Full-spectrum dominance deve estendersi a qualsiasi tipo di conflitto, dalla guerra nucleare su teatri bellici globali fino a eventi di dimensioni limitate. Si riferisce altresì a situazioni atipiche come peacekeeping e aiuti umanitari.
"La creazione di una rete di informazione globale servirà a garantire le condizioni di una maggiore capacità decisionale"(7).
Il 13 novembre 2001 il presidente George W. Bush firma l’Ordine Militare N.1(8) nel quale conia la definizione "Guerra globale al terrorismo". E ciò senza informare il suo Consigliere alla sicurezza, né il Segretario di Stato, né il Capo dello staff o il suo responsabile della comunicazione, approvando così una legge che è divenuta tristemente nota come "Military Order of November 13, 2001: Detention, Treatment, and Trial of Certain Non-Citizens in the War Against Terrorism"(9)
Da quel momento le operazioni militari ‘segrete’ del SOCOM (Special Operations Command) – finalizzate al mantenimento di una ‘guerra globale’ – si sono moltiplicate senza limite in ogni parte del mondo.
Il personale del SOCOM è raddoppiato dal 2001 raggiungendo le 66.000 unità, mentre il suo budget è passato da 4,2 miliardi a 10,5 miliardi di dollari. La crescita del JSOC (Joint Special Operations Command) che è una ramificazione del SOCOM, è stata ancora più rilevante, passando dalle 1.800 unità speciali nel 1980 alle oltre 25.000 oggi.
Quanto alle operazioni ‘sotto copertura’ delle forze speciali esse hanno coinvolto, a oggi, oltre 75 Paesi, dalla Repubblica Dominicana al Perù, dalle Filippine allo Yemen, dalla Somalia all’Asia Centrale, dal Libano all’Arabia Saudita, dall’Iran a numerosi Paesi arabi.
Queste forze speciali si sono macchiate sovente di crimini contro l’umanità che sono stati regolarmente ‘coperti’ dalle gerarchie militari e nascosti all’opinione pubblica.
Naturalmente, come è noto, la "Pearl Harbor" dell’11 settembre viene immediatamente utilizzata per mettere in atto la dottrina della Global War che viene per l’occasione ribattezzata War on Terror (Guerra al terrorismo).
Ricordiamo, infine, che nell’agenda del Project for the New American Century (PNAC) – che risale all’anno 2000 – si auspica a chiare lettere di "condurre guerre senza confini"(10).
Il PNAC ha come obiettivo dichiarato quello di "combattere e vincere decisamente conflitti multipli e simultanei nei maggiori teatri bellici mondiali".
Questo scellerato programma è stato adottato in pieno dall’amministrazione Obama con un team di collaboratori e di esperti molto più efficace di quello del suo predecessore.
A una manciata di minuti dallo scadere del Patriot Act, Obama (premio Nobel per la pace, ricordate?) ha rinnovato, per altri 4 anni, la delirante legge promulgata da George Bush junior all’indomani dell’11 settembre(11).
Contrastata con decisione da pochi parlamentari, tra cui il senatore repubblicano Rand Paul del Kentucky, questa legge – che con l’alibi della Guerra al terrorismo – di fatto consente ogni possibile abuso delle libertà dei cittadini, è un tassello straordinariamente importante per capire come si stanno muovendo i poteri forti negli USA e per intuire quali possibili scenari politico-militari si aprano nel XXI secolo.
E, visto che non tutta l’opinione pubblica è manipolabile, i think tank dell’intelligence USA hanno inoltre felicemente ideato una strategia di maquillage delle parole.
Così è tutto meno inquietante se chiamiamo la guerra ‘intervento umanitario’ e l’attacco lo chiamiamo ‘difesa’, mentre le stragi di civili diventano ‘danni collaterali’…
Ora, se partiamo dal presupposto che per comprendere a fondo quanto accade nel mondo abbiamo bisogno di conquistarci una visione più ampia, come possiamo interpretare questa situazione da un punto di vista spirituale?
Cosa sta accadendo nel nostro mondo sempre più segnato da guerre e da massacri quotidiani con la complicità dei media che amplificano quotidianamente menzogne e odio contro l’altro di turno?
Possiamo ipotizzare che la Global War rappresenti in realtà l’inizio del Bellum omnium contra omnes(12), la guerra di tutti contro tutti?
Molti veggenti parlano di un futuro prossimo della terra sempre più incerto con grandi rischi di precipitare in conflitti distruttivi.
GlobalWar7Edgar Cayce, lo Sleeping Prophet, ad esempio descrive – ancora negli anni ’30 del secolo scorso – come il primo decennio del nuovo secolo avrebbe ripercorso la situazione del primo dopoguerra fino al disastro economico del ’29, con un progressivo incremento di conflitti. "Mercati e benessere in calo, economie al collasso, disoccupazione in aumento, confusione politica e tumulti popolari (…) con, negli anni successivi, un numero crescente di persone che si troveranno in serie difficoltà anche rispetto a problemi basilari di sopravvivenza".(13)
Cayce prevede anche la possibilità di una III Guerra mondiale. Parla letteralmente di guerra originata in "Libia, in Egitto, ad Ankara e in Siria, attraverso conflitti sorti intorno agli stretti delle zone a Nord dell’Australia, nell’Oceano Indiano e nel Golfo Persico"(14).
Secondo altri veggenti e profeti del passato si è già superato – nella nostra epoca – il punto critico ‘di non ritorno’ nella discesa verso un materialismo che ha totalmente dimenticato l’origine spirituale dell’uomo. Per essi l’unica possibilità di salvezza da disastri sociali e bellici può provenire solo da un’evoluzione spirituale che consenta di non guardare solo agli eventi materiali cercando la felicità solo nella soddisfazione dei bisogni fisici e istintivi.
Vi ricorda vagamente qualcosa?
Il materialismo della vita attuale, il dominio delle immagini, la finanza sfrenata, l’estrema competizione nel lavoro, la mancanza di solidarietà sociale, l’aggressività degli Stati, sono tutti segnali significativi che contraddistinguono questo momento storico. E i segni ci sono tutti: malattie prodotte dalla dipendenza da computer, crack finanziari a livello globale, lavoro sempre più stressante e meno remunerativo, indifferenza del singolo nei confronti dei propri simili, aggressioni continue tra le nazioni.
Proprio queste caratteristiche della nostra cultura sono in realtà alla base – da un’ottica spirituale – dell’insorgere della guerra globale o, come fu anticipato da Rudolf Steiner un secolo fa, come l’inizio della guerra di tutti contro tutti, una prospettiva fino a ieri confinata nelle pagine delle profezie ancora da realizzarsi, ma che oggi – con le nuove dottrine militari annunciate da Obama – inizia ad assumere dei contorni tanto più definiti quanto inquietanti.
"Esteriormente – dice Steiner nel corso di una conferenza del 23 Novembre 1919, dunque ben 20 anni prima della II Guerra mondiale – l’umanità andrà incontro a grandi conflitti. E per queste terribili guerre di cui siamo solo all’inizio (…) e che portano alle estreme conseguenze gli antichi impulsi dell’evoluzione terrestre, non vi sarà alcuna medicina politica, economica o spirituale proveniente dalla farmacia dell’antica evoluzione. I fermenti che hanno prima portato l’Europa all’inizio della sua distruzione [I Guerra mondiale], che metteranno poi Asia ed America l’una contro l’altra [II Guerra mondiale] e che propagheranno la guerra su tutta la terra [Guerra globale] provengono dai tempi antichi. Potrà contrastare questo portare-all’assurdo l’evoluzione umana solo ciò che conduce gli uomini sulla via dello spirituale: il Sentiero di Michele, che trova la sua continuazione nella Via del Cristo"(15).
Steiner rileva come la guerra di tutti contro tutti inizi gradualmente con l’abituare gli uomini a distruzioni belliche che si presentano per così dire quasi ritmicamente nella storia umana di cui l’inizio è stato il primo conflitto mondiale.
Abituare gli uomini alla guerra: confrontiamo questo con quanto abbiamo riportato all’inizio con le parole di Orwell e con le nuove strategie USA.
"È una convinzione infantile – così ancora Steiner – che da questa catastrofe bellica [la I Guerra mondiale] possano provenire periodi di pace durevoli per l’umanità sul piano fisico. Non sarà così."(16).
Sarà solo grazie al nascere dell’altruismo se l’umanità sarà in grado di salvarsi dall’autodistruzione, sostiene Rudolf Steiner, evento inevitabile se si continua a ignorare l’elemento morale.
"Gli uomini si annienteranno in guerre fratricide.
E la cosa più avvilente – rispetto ad altri tipi di distruzione – sarà che avverrà solo per loro responsabilità"(17). Solo una manciata di persone sopravviverà e saranno coloro che avranno sviluppato un livello di abnegazione profondo, mentre la restante umanità sarà totalmente dedita a mettere al proprio servizio egoistico – grazie a tecnologie potenti e complesse – le forze della natura, senza aver acquisito il necessario grado di altruismo.
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La guerra di tutti contro tutti, che rappresenterà la rovina della nostra epoca, sarà originata proprio da questo sviluppo tecnologico estremo totalmente privo di morale.
"Forze enormi e poderose verranno liberate da scoperte che trasformeranno il mondo intero in una sorta di apparecchiatura elettrica globale funzionante in modo autonomo"(18).
A cosa si riferiva? A Internet, nata come progetto per la difesa USA, che oggi ha di fatto trasformato l’intera comunicazione mondiale in una "apparecchiatura elettrica globale funzionante in modo autonomo"?
Ma se Steiner in molte occasioni colloca la guerra di tutti contro tutti in un futuro non immediato, in un particolare ciclo di conferenze egli afferma espressamente che, se l’umanità non sarà in grado di correggere le visioni del mondo profondamente influenzate e corrotte dal materialismo e dall’edonismo dominante che hanno caratterizzato il XIX ed il XX secolo, "alla fine del secolo XX noi ci troveremo di fronte alla guerra di tutti contro tutti! Gli uomini potranno fare tutti i bei discorsi che vorranno, potranno aver fatto tutti i possibili progressi scientifici, avranno di fronte a sé questa guerra di tutti contro tutti. Assisteremo allo sviluppo di un’umanità che tanto più si riempirà la bocca di questioni sociali tanto meno avrà un minimo ‘istinto sociale’"(19) .
Sulla base di queste inquietanti previsioni cerchiamo di ipotizzare come tali eventi – di cui saremmo solo all’inizio – potrebbero svilupparsi.
Abbiamo visto come Steiner parli espressamente di una visione del mondo profondamente materialista che creerebbe le condizioni perché possa svilupparsi anzitempo la guerra di tutti contro tutti.
E mi pare che ci siano pochi dubbi sullo stato di incontrastato materialismo della nostra epoca e sulla mancanza generalizzata di moralità.
Al tempo stesso le allusioni all’utilizzo immorale delle forze di natura (progetto HAARP, armi geopolitiche per il controllo climatico etc.) e l’anticipazione di una terra trasformata in un’unica immensa macchina funzionante elettronicamente (la rete globale del web o la globalizzazione della finanza elettronica ne potrebbero rappresentare l’inizio) non sono più solo ipotesi fantascientifiche.
Abbiamo visto in un precedente intervento come Steiner abbia attribuito ai poteri occulti angloamericani(20) il disegno di porre il mondo intero sotto il giogo del materialismo.
Tale scellerato progetto è passato attraverso la creazione della Società delle Nazioni prima e delle Nazioni Unite poi, la competitività sfrenata, la diffusione della tecnologia, la finanza priva di regole e di moralità, la creazione di un’idea di globalizzazione tesa solo allo sfruttamento economico dei Paesi più deboli.
E anche qui mi pare che ci siamo ampiamente.
Ha parlato – nel 1919! – di cause (fermenti) che dopo la distruzione della Germania, avrebbero portato senza dubbio a una seconda Guerra mondiale, che avrebbe messo di fronte America e Asia (USA e Giappone) e questo pure non fa una piega.
Per poi preannunciare che quegli stessi fermenti – se non contrastati – avrebbero "propagato la guerra su tutta la terra".
Beh, che ne pensate? Non mi pare che questa prospettiva sia molto irreale.
Vediamo ora come potrebbe delinearsi ulteriormente questa ipotesi.
Una prospettiva potrebbe essere quella di uno scontro frontale tra USA e Cina/Russia, magari in seguito ad un attacco Israelo-americano all’Iran e/o alla Siria.
Di questo ci sono sicuramente le premesse, preparate da anni dai media embedded che suonano la grancassa dell’atomica iraniana, esattamente come fecero dieci anni fa con le famose WMD, o ‘armi di distruzione di massa’ di Saddam, mai trovate, ma che costarono un milione e mezzo di morti.
Altra prospettiva potrebbe essere quella di un estendersi di rivoluzioni a livello mondiale, causate dalla crisi economica dilagante, che riduce in schiavitù economica interi Stati, come è il caso della Grecia oggi.
Questi sconvolgimenti potrebbero cambiare radicalmente il volto della civiltà attuale portando l’umanità intera a uno stato primitivo, dove solo la forza di un Potere accentratore – magari presentato come il ‘salvatore dall’anarchia e dalla distruzione’ – sarebbe in grado di riportare ordine sociale a prezzo di violenze inimmaginabili.
GlobalWar9Una terza inquietante prospettiva – se pur con uno sviluppo più graduale – potrebbe essere quella della messa in atto di tecnologie molto avanzate atte a controllare – vedi chip sottocutaneo (il Marchio della Bestia) – di cui si parla ripetutamente qui in USA come di una straordinaria ‘opportunità’ (sic!) per rendere la vita più sicura (ancora, proprio come le guerre al terrorismo hanno reso, nelle parole degli ultimi tre presidenti, gli Stati Uniti "un Paese più sicuro"!).
Queste tecnologie – attuate a livello di massa (come una sorta di ‘vaccinazione obbligatoria’ ed è così che si vagheggia di attuarle) sarebbero letteralmente in grado di soggiogare intere popolazioni in uno stato di totale sudditanza.
A quale di questi scenari ci stiamo avvicinando?
Probabilmente ad un mix del primo e del secondo.
Ma vediamo anche come contrastare il big Game e cercare di far fallire questa sciagurata prospettiva.
Secondo Steiner l’unica reale salvezza da questo scenario si può riassumere in una sola parola: fiducia!
Il nascere e il diffondersi della fiducia tra gli uomini.
Fiducia alla base dell’elemento sociale.
Fiducia dell’uomo nei confronti dell’altro uomo, e conseguente disponibilità alla diffusione delle verità.
E da chi viene ostacolato il sorgere di questa fiducia?
Dalle logge e dagli Iniziati dell’Occidente [angloamericani], ci dice Steiner, che non vogliono parlare all’elemento di libertà del singolo individuo, ma alle masse.
Che rivelano solo parzialmente quelle verità spirituali che – in armonia con i dettami del Mondo spirituale – devono essere rese pubbliche.
Rudolf Steiner fu infatti il primo a rendere pubbliche notizie e comunicazioni che sino ad allora erano state tenute gelosamente segrete dalle varie congreghe occulte.
Come il cristianesimo rappresentò nelle parole del Cristo una verità universale, diretta a tutti senza limiti di razza, nazionalità, sesso o cultura, allo stesso modo la Scienza dello Spirito di Steiner rivela conoscenze fino a quel momento riservate con l’obiettivo di dare a ogni uomo – senza limiti di razza, nazionalità, sesso o cultura – la possibilità di conseguire conoscenze spirituali.
Questo fece scatenare contro di lui l’ira di potenti organizzazioni che cercheranno di distruggerne l’immagine e financo di assassinarlo.
Gli Iniziati anglo-americani cercano dunque di promuovere quel tanto delle vie iniziatiche che serve a edificare il dominio angloamericano del mondo, ma la via dell’Iniziazione si deve rivolgere al singolo individuo e non alle masse utilizzando strumenti di persuasione occulta, facendo appello alla capacità di comprensione indipendente e libera di ogni singolo essere umano.
Questo principio è collegato con un principio sociale fondamentale; se ci si rivolge a ciascuno partendo da principi morali, etici, e aspettando – nei tempi di ciascuno – la risposta cosciente e libera, allora non si tende ad assoggettare gli uomini, utilizzando astrazioni per irregimentarli in gregge.
Solo se il singolo essere umano accoglie ed elabora liberamente la conoscenza occulta produce moralità e libertà anche sul piano sociale, portando dentro di sé l’antidoto ad ogni costrizione o menzogna con cui si cerca di intrappolarlo.
Questo è il motivo della divulgazione delle verità occulte nel secolo XX che l’Antroposofia ha attuato, in contrapposizione con le élite occulte angloamericane, che volevano continuare a utilizzare le proprie conoscenze solo per realizzare le proprie finalità di dominio globale.
"La grande fiducia, questo deve diventare l’impulso sociale più importante del futuro. Gli uomini devono poter lavorare insieme. Altrimenti le cose non andranno avanti. (…) Oggi comincia per gli Iniziati dell’Occidente [angloamericani] la grande angoscia, la terribile paura. Essi dicono: se noi parleremo in futuro solo alle singole persone allora scateniamo la guerra di tutti contro tutti, dato che in tal caso gli uomini non saranno organizzati, visto che si è costruita una fiducia generale, allora l’umanità precipiterà nella guerra di tutti contro tutti. Essi sentono questa angoscia. Per questo costoro vogliono mantenere queste verità iniziatiche, oserei dire, sottochiave lasciando avanzare l’umanità verso il futuro sotto una luce apparente, ma in stato di sonno"(21).
L’opera divulgativa delle verità occulte da parte dell’Antroposofia – che ha rotto tabu millenari(22) , la pubblicazione di migliaia di libri, saggi, cicli di conferenze anche profondamente esoteriche – ha come scopo principale dunque quello di creare l’unica possibile difesa nella nostra epoca nei confronti dell’unilateralità di determinate potenti congreghe che si propongono di mantenere i popoli in sudditanza – in una sorta di sopore della coscienza – nei confronti del reale svolgersi degli eventi.
Libera diffusione delle verità spirituali per creare fiducia.
Per vincere ansia e paura.
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Auspichiamo dunque che l’uomo – nel suo attuare libere scelte – possa essere in grado di disincantare queste terrificanti prospettive, un po’ come un’automobile che, con una poderosa frenata, riesca a fermarsi a pochi centimetri dal precipizio. Ma questo può avvenire solo se s’iniziano a rimuovere – partendo da ciascuno di noi – i ‘fermenti’, le cause che hanno portato a questo stato di cose.
Vale a dire il potere esclusivo della visione materialistica del mondo che deforma radicalmente ogni pensiero umano e paralizza ogni possibilità di crescita morale dei popoli.

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