mercoledì 24 luglio 2013


Nel mondo di Orwell ormai ben concreto intorno a noi, esprimere contrarietà all'immigrazione selvaggia si è passibili del reato di razzismo. 
La caccia alle streghe di lor signori è decisamente comoda per nascondere le nefandezze di questo mercato degli schiavi che distrugge i paesi di provenienza di costoro e di destinazione. In attesa che la Ministra Kyenge realizzi il suo sogno di sostituire i vecchi italiani con giovani migranti, di congonizzare l'Italia  (dopo la cannibalizzazione degli amici del Bilderberg) gradirei sapere cosa ne pensa di questi orribili fatti nel SUO paese di origine, CONGO E COLTAN: UN OLOCAUSTO TACIUTO PER
E' un modello che propone sia per gli italiani che per i migranti? 
Ed inoltre, per Miss Solidarietà Boldrini, gradirei ci parlasse degli affari degli appalti di gestione dell'immigrazione, tanto interessanti per Gianni Lettta tanto per cominciare.

Flussi migratori: vittime e mandanti
24 luglio 2013 alle ore 9.13
di Federica Poddighe e Gianni Dessi’

Due avvenimenti riportano prepotentemente alla ribalta l’emergenza degli sbarchi di immigrati clandestini sulle nostre coste: la recente visita del Pontefice a Lampedusa e i precedenti disordini scoppiati fra immigrati e abitanti dell’isola.
Sebbene pochi si siano soffermati su questo aspetto, si deve sottolineare come le parole
di solidarietà, fratellanza indirizzate dal Papa agli immigrati e le sue manifestazioni di gratitudine e lode verso gli abitanti dell’isola per l’accoglienza ai più sfortunati, non possano che scontrarsi con una realtà che nella piccola Lampedusa mostra ormai i suoi effetti più drammatici.
Perché, come era inevitabile che accadesse, si sta assistendo ad una contrapposizione fra “disperati”.
Da una parte la disperazione di chi lascia la propria terra (uomini, donne e bambini) nella speranza di un futuro migliore e di una vita più dignitosa e si ritrova a sostare per un periodo indeterminato in centri di prima accoglienza assolutamente inadeguati per capacità di contenimento che, di conseguenza, finiscono per assumere le caratteristiche di “lager” in cui gli occupanti versano in condizioni igieniche e di vita inaccettabili.
Dall’altra la disperazione di una piccola isola che ha sempre vissuto di turismo che si trova a fare i conti con un’emergenza umanitaria che la sovrasta e rispetto alla quale gli abitanti si sentono abbandonati a se stessi.Perché se le parole “solidarietà” e “accoglienza” hanno un proprio, nobile significato quando si parla di scelte circoscritte, di situazioni contingenti, di numeri contenuti, di fronte allo spostamento – ormai in atto da tempo – di grandi masse di individui, da una parte all’altra del mondo, questi concetti divengono inadeguati.
Opportuno appare, pertanto, il richiamo ad un comune senso di responsabilità, che non investa unicamente le località o i Paesi di immediata destinazione degli immigrati e opportuna appare anche la menzione del concetto di “globalizzazione dell’indifferenza”: non si può, infatti, affrontare concretamente il problema dei flussi migratori senza comprenderne a fondo la vera natura e le cause che lo generano.
Qualunque ipotesi di intervento sul dramma degli sbarchi massivi di immigrati sulle coste del Mediterraneo non può prescindere dalla constatazione che i flussi migratori sono l’effetto diretto dell’attuale modello di crescita e sviluppo capitalistico e ad esso sono strettamente funzionali. In passato, dalla campagna alla città, poi dal meridione al settentrione; oggi, dal sud del mondo verso i paesi industrializzati ormai in declino.
Qualcuno ha voluto vedere in questo fenomeno una sorta di contrappasso dell’esperienza colonialista europea nei Paesi di provenienza dei flussi migratori, ma questa lettura induce ad un errore di fondo (ammesso che di errore si tratti..) sostanziale e pericoloso: l’idea che tale esperienza colonialista possa considerarsi archiviata. Non è così, a nostro avviso: i flussi migratori massicci garantiscono ad un sistema condannato alla continua espansione manodopera a bassissimo costo e nuovi consumatori, in concomitanza con l'avanzare della globalizzazione e la sua necessità di operare su mercati globali. 
Continua su TESTE LIBERE

0 commenti:

Posta un commento