lunedì 4 luglio 2011

Abbiamo beccato alcuni black bloc che lanciano sassi sulla gente dal cavalcavia – Video

 

Corrispondente AlJazeera: ''Lacrimogeni altezza uomo''

(3 luglio 2011)
Il corrispondente dall'Italia del network Al Jazeera, Claudio Lavanga, si trovava a Chiomonte per seguire la manifestazione No-Tav: ''Durante gli scontri la polizia ha sparato lacrimogeni ad altezza uomo. Io stesso sono stato colpito al braccio. Venti centimetri più in su, in faccia o in testa e non sarei qui a raccontare la mia storia. Ho constato che quello che i manifestanti dicono è vero'

Incendiato camper dei No Tav: "L'hanno bruciato gli operai"

La conferenza stampa indetta dai comitati No Tav nel nuovo presidio allestito nei pressi dell'area di cantiere della Torino-Lione è stata caratterizzata da alcuni momenti di tensione

di Redazione - 04/07/2011
Un camper del Movimento No Tav è andato distrutto in un incendio questo pomeriggio. Il mezzo era posizionato sotto il viadotto dell'autostrada del Frejus, in Valle di Susa, nella zona che ieri è stata il teatro di una parte degli scontri fra No Tav e forze dell'ordine. La Questura di Torino ritiene "verosimile" l'origine dolosa delle fiamme. Francesco Richetto, esponente de No Tav, durante la conferenza stampa odierna ha lanciato accuse molto precise. "L'hanno incendiato gli operai dell'Italcoge (la ditta incaricata dei lavori preliminari per il cantiere della Maddalena, ndr), protetti dalla polizia".

La conferenza stampa indetta dai comitati No Tav nel nuovo presidio allestito ai bordi dell'area di cantiere della Torino-Lione è stata caratterizzata da alcuni momenti di tensione quando l'inviato del quotidiano Secolo XIX, Paolo Crecchi, si è allontanato dopo non avere ottenuto una risposta soddisfacente a una domanda, e altri colleghi lo hanno seguito. Il giornalista del quotidiano genovese è stato attorniato da un gruppetto di manifestanti e minacciato verbalmente. "Mi hanno strattonato e hanno cercato di mettermi le mani addosso. Ma io avevo soltanto chiesto chi aveva autorizzato i ragazzi che hanno divelto la rete metallica alla centrale idroelettrica", racconta. Crecchi è stato accompagnato alla sua auto da altri colleghi.
ANSA

 VIDEO GUARDIA DI FINANZA TIRA PIETRE DAL CAVALCAVIA SUI MANIFESTANTI


TESTIMONIANZA DEL GIOVANE MANDATO AL CTO DALLE FORZE DELL'ORDINE CHE LO HANNO TORTURATO

La politica come sempre per non prendersi le proprie responsabilità, per non ammettere che il Tav la gente -quella che con il proprio sudore mantiene i parassiti della mafia (industria) e della politica - NON LO VUOLE,  questo è uno dei requisiti necessari per l'erogazione dei fondi da parte della Ue. Allora, i nostri protettori delle cosche, non si fanno alcun scrupolo a criminalizzare tanto i valsusini quanto la gente che ci sostiene e che condivide la lotta no tav che ringrazio ancora una volta per esser stati con noi ieri.
Loro pensano a noi solo come bestie da soma e da mungere, questi esseri ignobili che sarebbero i nostri governanti.
Dopo le splendide parole alla polizia della mamma valsusina, pensavo che le forze dell'ordine si fossero messe una mano sulla coscienza, che qualcosa dentro di loro, dentro la loro anima si fosse smossa, che si rendessero conto che davanti hanno un popolo composto di persone normali che vogliono solo decidere del proprio futuro sulla propria terra, speravo che non se la sentissero di usarci come tiro al bersaglio di lacrimogeni e non solo, invece, anche loro, come i servi della mafia della politica, non ci vedono altro che come oggetti da trattare come vogliono. Bene, ieri ho constatato che non hanno un briciolo di anima, di cuore, potevano rifiutarsi e rimpallare tutto quanto alla politica, hanno deciso invece di trattarci come degli avatar in un video game.

Ho sempre creduto che quella divisa significasse LEGALITA', PROTEZIONE dei valori quali rispetto, ieri ho capito una volta per tutte che mi sbagliavo.

Barbara

Assedio No Tav ma i teppisti sono in divisa

Come ampiamente preventivato, la grande manifestazione contro il TAV in Val di Susa, forte di oltre 70 mila partecipanti, si è distinta per l'imponenza dei numeri, tale da dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio come non esista alcun spazio per la realizzazione di un'opera avversata radicalmente  dalla stragrande maggioranza della popolazione interessata dal progetto.
Giunti a questo punto, l'evidenza dei fatti, dovrebbe costituire un messaggio forte e chiaro, all'indirizzo della classe politica. I cantieri del TAV in Val di Susa non possono trovare alloggio, a meno che non s'intenda trasformare una valle alpina in un teatro di guerra permanente e militarizzare per un paio di decenni un intero territorio, al prezzo di costi economici e sociali assolutamente insostenibili.
Nonostante fosse di una chiarezza adamantina, il messaggio non sembra comunque essere stato colto dalla consorteria politica italiana che, con in testa Giorgio Napolitano, non ha saputo finora fare di meglio che lodare l'atteggiamento criminale dei teppisti dell'ordine, che per l'intera giornata hanno tentato invano con ogni mezzo d'impedire ai manifestanti di difendere il territorio in cui vivono....



Gas lacrimogeni tossici, vietati dalla convenzione di Ginevra, lanciati a centinaia sui manifestanti, spesso ad altezza uomo, a fracassare oltre ai polmoni anche le teste e le ginocchia. Proiettili di gomma, idranti, e tutto il peggior repertorio della guerriglia urbana, trasferito per l'occasione fra i boschi di Chiomonte.
Mentre i manifestanti, con tenacia arretravano, per poi tornare subito dopo sulle loro posizioni. In una sorta di battaglia fra decine di migliaia di cittadini e qualche migliaio di teppisti in divisa, che non avrebbe nessuna ragione di esistere in un paese civile.
Il tutto con l'avallo del Presidente della Repubblica, del governo e dell'opposizione, impegnati a demonizzare la popolazione (composta a loro avviso da 70 mila anarchici violenti) che è bene sia gasata con armi proibite e picchiata con altre di vario genere, perchè non vuole adeguarsi alle decisioni fatte passare sopra la sua testa.

L'assedio continua e continuerà, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, in attesa che qualcuno inizi a prendere contatto con la realtà, arrivando ad accorgersi che in Val di Susa esiste un problema chiamato TAV, che non può trovare soluzione gasando e bastonando i cittadini, ma necessita di risposte adeguate da parte di tutti gli attori che tentano d'imporre con l'uso della forza un progetto scellerato.
Per l'ennesima volta la Valsusa ha provato a bussare, con la speranza che qualcuno risponda. Se l'intenzione è quella di continuare a fare orecchie da mercante, nella speranza che con il tempo i valsusini si rassegnino, ritirandosi in ordinato silenzio, significa che quel "qualcuno" dimostra di non conoscere affatto la gente della Valsusa e l'orgoglio e la tenacia che le sono proprie.
Il corrosivo

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