lunedì 19 marzo 2012

Mentre la "società civile" insieme all'Occidente è in trepidante attesa di trasformare la Siria in una nuova Libia (dove operano Cia, Mossad e Blackwater), di riportare a miti consigli l'Iran e di lanciare l'operazione Kony 2012 per "aiutare" gli ugandesi, consiglio vivamente di leggere questi due ottimi che riguardano proprio la cosiddetta società civile, umanitaria, tanto "disinteressata" ed "equidistante".




Barbara

Morire per la Commissione degli Affari Pubblici Israelo Americana di Philip Giraldi
(trad. di Levred, revisione di Leslie Reggio per GilGuySparks)

Nell’antica Grecia e a Roma i soldati di prima linea erano attinti dalla classe dei cittadini più ricchi. Ciò avveniva in parte perché ogni soldato doveva provvedere al proprio equipaggiamento e l’armatura era costosa, ma era anche dovuto alla convinzione che gli uomini che avevano più da perdere avrebbero combattuto meglio. Garantiva inoltre che le guerre non sarebbero state più frequenti di quanto necessario, sarebbero state di breve durata e decise nel carattere.


I Padri Fondatori dell’America evidentemente avevano idee simili, immaginando solo un piccolo esercito nazionale e milizie statali molto più grandi, dove proprietari locali sarebbero usciti nel fine settimana e si sarebbero esercitati con le loro armi sulla piazza del villaggio, sviluppando

le competenze necessarie per difendere le proprie case.
Pensavo ai doveri connessi alla cittadinanza, mentre seguivo la trasmissione televisiva dello spettacolo della conferenza annuale della Commissione degli Affari Pubblici Israelo Americana (AIPAC). Mi meravigliavo degli oltre sei mila partecipanti alla conferenza e del loro arrogante senso del diritto senza alcun senso di responsabilità nei confronti di ciò che sostengono.
L’intera conferenza è stata dedicata all’andare in guerra con l’Iran, una guerra che non è evidentemente nell’interesse dell’America. Ma eccoli là ad accogliere oltre metà del Congresso e la maggioranza dei giudici della Corte Suprema, nonché il Presidente degli Stati Uniti, mentre reclamavano la guerra per conto di un paese straniero.


Mi chiedevo quanti di quelli all’AIPAC pagherebbero qualsiasi prezzo per andare in guerra contro l’Iran? Quanti di loro hanno figli nelle forze armate?
Con qualche ricerca ho potuto trovare solo dieci membri sui 535 membri del Congresso che hanno recentemente avuto figli o figlie nell’esercito e immagino che i numeri tra gli altri partecipanti dell’AIPAC sarebbero ancora più bassi.
Sono pronto a scommettere che la percentuale è minuscola.

E quanti di quelli all’AIPAC contribuiranno con la loro ricchezza a sostegno di un’altra guerra all’estero assolutamente priva di senso? Nessuno, molto probabilmente giacché l’America è assuefatta ad andare in guerra pagando con la carta di credito.

Invece, i partecipanti dell’AIPAC hanno imparato che è possibile dare inizio a guerre con somme molto piccole di denaro per comprare influenza e voti al Campidoglio ed editorialisti compiacenti nei media, che vuol dire che il budget di 65 milioni di dollari dell’AIPAC può facilmente tradursi in una guerra che costa ai contribuenti americani vari miliardi di dollari, come è avvenuto con l’Iraq.

L’AIPAC è consapevole che non c’è bisogno di sacrificare i propri figli o spendere qualcosa di più del necessario, quando ci sono i figli di altre persone là fuori che sono pronti, desiderosi e capaci di morire per la vostra causa e per la terra straniera che più vi è cara. È un modo codardo di andare in guerra, senza dolore, senza afflizione e senza un costo personale, [una guerra] nella quale combattere e morire attraverso altri è poco più che un’astrazione.

Si tratta di uno dei motivi più forti per cui i gruppi come l’AIPAC, invece di essere celebrati, dovrebbero essere posti sotto la sorveglianza del Dipartimento di Giustizia e rigorosamente monitorati come agenti collaborazionisti e sovversivi di potenze straniere, ciò che sono esattamente. E quando oltrepassano il limite, rubando segreti o corrompendo politici, ciò dovrebbe significare una lunga permanenza in carcere.
Nessuno merita di morire per la battaglia di qualcun altro, in particolare per un’ingiusta causa, e nessuno dovrebbe essere in grado di iniziare una guerra e sfuggire alle conseguenze.

L’autore, Philip Giraldi, è il direttore esecutivo del Consiglio per l’interesse Nazionale.

http://thepassionateattachment.com/2012/03/15/dying-for-aipac/

L’AIPAC, American Israel Public Affairs Committee, è un gruppo di pressione americano noto per il forte supporto allo stato di Israele. È considerato il più potente e influente gruppo d’interesse a Washington. L’associazione si definisce la “lobby statunitense pro-Israele” ed è un’organizzazione di massa i cui componenti comprendono democratici, repubblicani e indipendenti.
L’AIPAC è stata fondata nel 1953 da Isaiah L. Kenen. Da principio il suo nome era American Zionist Committee for Public Affairs. Secondo Steven Spiegel, docente di scienze politiche dell’Università della California a Los Angeles, “la tensione fra l’amministrazione Eisenhower e i sostenitori di Israele era così forte da provocare voci (infondate, si scoprì dopo) su un’imminente indagine del governo sul American Zionist Council (Consiglio Sionista d’America, n.d.r.). Quindi fu creata una lobby indipendente, che anni dopo fu ribattezzata AIPAC”.

http://it.wikipedia.org/wiki/AIPAC


0 commenti:

Posta un commento