Quale reddito possono dichiarare gli italiani che compongono il 12,8% del tasso di disoccupazione? E li vogliamo aggiungere ai 36,2%. di inattivi?
Sono persone definite "inattive", NON MORTE e nemmeno ROBOT che si possono spegnere.
Devono mangiare, vestirsi, trovare un tetto anche se non hanno lavoro.
SI ARRIVA AL 49% di ITALIANI su una forza lavoro di 40 MILIONI che NON HA REDDITO.
Solo il 29% di essi percepisce una qualche forma di tutela, si sa, nel regno dell'eguaglianza è consentito solo ad una ristretta minoranza percepire cassa integrazione ed assegno di disoccupazione.
I paladini dei deboli mai si son sognati di ESIGERE, già fino all'introduzione dell'imposta flessibilità, UN REDDITO DI CITTADINANZA, che vige in tutti i paesi dell'amata e venerata UE (a parte la Grecia, noi come loro non meritiamo di essere "salvati"). Ai sindacati questo dettaglio era "sfuggito", mentre dall'introduzione della Legge Biagi firmavano ogni nuovo accordo finalizzato a demolire qualsiasi tutela.
E GLI ALTRI? La famiglia è il loro welfare, se ne hanno una in condizioni di poterlo elargire.
Milioni di italiani hanno DUNQUE REDDITO ZERO.
Basta quindi andare a far spesa con i soldi DI MAMMA E PAPA PER SUPERARE IL 20% di ZERO.
SIAMO NOI DISOCCUPATI TUTTI SOSPETTI EVASORI?
ECCO LA NUOVA PERSECUZIONE IN BASE AL CENSO, ecco il modo nel quale Lo stato
italiano, quello nato dalla liberazione, PROVVEDE AI SUOI POVERI. Giusto, solamente quelli che sbarcano sulle coste hanno diritto al sussidio, tetto e quant'altro pur non lavorando. Gli autoctoni? Fannulloni e choosy.
italiano, quello nato dalla liberazione, PROVVEDE AI SUOI POVERI. Giusto, solamente quelli che sbarcano sulle coste hanno diritto al sussidio, tetto e quant'altro pur non lavorando. Gli autoctoni? Fannulloni e choosy.
19 agosto 2013LA LISTA DEI POTENZIALI EVASORI
Il Fisco «accende» il redditometro
Via ai controlli sugli ultimi 4 anni
Due verifiche prima dell'accertamento su spese che superano del
20% il reddito. Le spese sostenute rapportate al reddito
famigliare
Il nuovo software «gira» ormai da settimane, apparentemente senza
problemi, ed ha finito il rodaggio. Le interconnessioni con tutte
le 128 banche dati dove pescherà gli elementi necessari funzionano
a dovere. Gli uffici ed i funzionari dell'Agenzia delle Entrate,
ricevute le istruzioni e fatti i test, sono pronti. E sono stati
superati anche gli intoppi legali, semmai fossero stati un
problema, con la sentenza del Tribunale di Napoli secondo il quale
non c'è violazione della privacy. Il redditometro 2013 è sulla
pista di decollo. Oggi stesso il sistema verrà fisicamente
«acceso», ed in pochi secondi sarà in grado di sfornare la prima
lista dei potenziali evasori fiscali. Che potrebbero ricevere
l'invito dell'Agenzia a presentarsi nei suoi uffici per spiegare
come hanno fatto a spendere così tanti soldi dopo aver dichiarato
al Fisco così poco già nei primi giorni di settembre.
REDDITI 2009 - I primi ad essere scandagliati saranno i redditi
del 2009, dichiarati nel 2010. Il sistema sarà in grado di
ricostruire per ciascun contribuente le spese effettuate di cui
l'amministrazione fiscale ha certezza (quasi tutte, e comunque
tutte quelle rilevanti, che sono presenti nelle cento e passa
banche dati collegate all'Agenzia), e di metterle a confronto con
il reddito dichiarato in quell'anno. E di evidenziare tutti i casi
in cui la differenza è superiore al 20%, la soglia che fa scattare
l'accertamento. All'inizio gli ispettori fiscali si concentreranno
sulle incongruità più evidenti, sui casi dove la differenza tra il
dichiarato e la spesa accertata è più elevata. Poi pian piano i
controlli saranno estesi, tanto che ne sono previsti a regime 35
mila l'anno, anche se i contribuenti onesti avranno poco da
temere. L'accertamento sintetico del reddito con il nuovo
strumento, che aggiorna profondamente il redditometro esistente (e
che non funziona più, come dimostrano i dati delle somme
recuperate nel 2012, appena 30 milioni di euro), prevede un doppio
contraddittorio tra il Fisco ed i contribuenti ancor prima
dell'apertura formale dell'accertamento ed alcune garanzie
specifiche, che con il vecchio sistema non c'erano.
SE QUALCOSA NON QUADRA - Se il redditometro evidenziasse uno
scarto tra il reddito e le spese superiore al 20%, che non quadra
neanche considerato il reddito familiare complessivo, che gli
ispettori del Fisco dovranno comunque verificare prima di aprire
la pratica, il contribuente verrebbe invitato a presentarsi negli
uffici dell'Agenzia e già in questa primissima fase potrà dare le
spiegazioni necessarie. Dimostrare con prove certe, ad esempio,
che la casa o l'automobile è stata acquistata con i risparmi degli
anni passati, o con soldi già tassati, perché magari sono rendite
finanziarie, o che è stata una donazione dei genitori. Se le prove
fossero convincenti (ma devono esserci gli atti, o i bonifici o le
fatture) il caso si chiuderebbe qui, senza conseguenze.
I SOSPETTI DEL FISCO - Se il Fisco dovesse invece avere ancora dei
sospetti si aprirebbe una seconda fase del contraddittorio, più
approfondita. Il Fisco chiederebbe ragione ai contribuenti anche
delle spese «stimate», cioè di quelle più piccole ed appunto
calcolate in base agli indici Istat (come il vitto, le spese per i
vestiti, i trasporti, il tempo libero). In questo caso potranno
essere opposte dai contribuenti anche argomentazioni logiche (e
non necessariamente prove documentali) per contestare le spese
presunte (per esempio l'uso dell'auto di un parente o della mensa
aziendale). Se anche al termine di questa fase il Fisco mantenesse
le sue pretese, ovvero di far pagare le tasse sul reddito
effettivo calcolato con il redditometro, e non su quello
dichiarato, si aprirebbe l'accertamento formale. L'amministrazione
dovrà quantificare il maggior reddito accertabile e la maggiore
imposta da pagare, e chiedere al contribuente di aderire al
pagamento delle somme richieste. Arrivati a quel punto non restano
che due strade: pagare entro quindici giorni per avere le sanzioni
ridotte, oppure avviare un contenzioso, ricorrendo alla giustizia
tributaria.
19 agosto 2013
non mi stanco mai di ripetere ai beoti che sono costretto ad ascoltare in giro che : per "lotta all'evasione" non significa che saranno purgati i megamiliardari con conti all'estero bensì i poveri cristi che hanno pagato, pagheranno e continueranno a pagare le tasse, questa è solo una scusa per inventarne di nuove
RispondiEliminalelamedispadaccinonero.blogspot.it
fino a che non arriva loro una cartella Equitalia basata su una invenzione non lo capiscono. Pensano che vanno a prendere i vari De Benedetti....
RispondiEliminaamica mia la gente nemmeno sa chi sia il tizio che tu hai nominato...
Eliminapoveri noi