lunedì 26 maggio 2014

E' ufficiale: il popolo italiano si considera: o soddisfatto della propria situazione, benestante, o talmente alla frutta da far si che bastino 80 euro per comprarlo. O semplicemente è stupido e masochista. Insomma, un popolo la cui scomparsa non farebbe rimpiangere nessuno. E' una nazione che è stata addestrata a ragionare solo in termini di P2 e Gelli, fingendo che il potere della finanza di Wall Street non esista. Ha accolto con indifferenza e scherno le ammissioni del golpe da parte di Geithner, quindi degli Usa, che hanno imposto Mario Monti al governo nel 2011. I più "dotti analisti antisistema ma politically correct", ignorano o deliberatamente occultano il ruolo di circoli esclusivi come il  Bilderberg, lasciando credere che sia un club per pensionati, spacciano l'idea che la Trilateral, il FMI, la Banca Mondiale, la BCE siano associazioni di volontariato per il bene dei popoli (ma eterodiretti dalla cattiva Germania che riesce a mettere sotto scacco i "poveri inermi" banchieri di Wall Street) ed "istruiscono" questo gregge che si crede popolo suggerendogli quali sarebbero i veri problemi d'Italia, che, guarda caso, per costoro, sono da ricercarsi in un paio di personaggi italiani e guai a guardare oltre il confine.

Ringrazio sentitamente gli elettori del Pd e chi si intasca gli 80 euro fregandosene dei milioni di precari e disoccupati che non hanno diritto a nulla. 70 anni di colonizzazione del cervello hanno portato i loro frutti. Grazie per il futuro di miseria al quale avete condannato le generazioni ATTUALI non future, nel solco della continuità riformista degli ultimi venti anni. Le banche ringraziano.

Sotto riporto le prime analisi a caldo che condivido. Intanto link l'opinione di Marco Cedolin espressa nel suo articolo Do ut des.

Consiglio anche di leggere i segg articoli:

Squallore del centrosinistra europeo “Così ha svenduto i popoli all’élite”

Arrivano le riforme criminali targate Ocse, prepariamoci al peggio


Con il new look, banche e media ottengono il consenso delle loro vittime: Renzipras vince in Italia e in Grecia.
26 maggio 2014 alle ore 12.39

Riflessioni su
- Ha votato un italiano su due, astensione 43%, più schede bianche e nulle attorno al 4,5 % (Nord Est 4%; Isole 7%), in Grecia poco di più (astensione 42%, manca dato schede bianche e nulle).
- Una, inattesa, valanga di voti per Renzi in Italia (41% =11 milioni) e conferma sondaggi per Tsipras in Grecia (27%)
- Il 5 Stelle arretra ma si conferma secondo partito (mentre in Grecia non c'è partito - movimento equiparabile)
L'astensione è aumentata ancora, confermandosi il primo partito ma con Renzi alle calcagna. Chi si facesse eccessive illusioni su questo serbatoio, dovrebbe però prendere atto che chi ne controlla la componente 'politica' ( vi è infatti una quota rilevante di 'non sociali e/o non civici' ), media e movimenti sorosiani, non ha alcuna intenzione di farlo emergere, anzi, la grande finanza globalizzatrice ha bisogno del disinteresse dei popoli e delle persone. Vedasi affluenza 2014:  Generale 43% (14 punti meno dell'Italia); Rep. Ceca 18,2; Slovacchia 13%; Slovenia 24 %...
E ora lo sport di chi si è astenuto dal voto, ma non ha alcuna intenzione di costruire nulla di utile al paese, sarà quello di maledire gli italiani che hanno votato male, senza porsi il problema del potere della grande finanza, dei suoi media e delle sue clientele di partito (basti pensare che la 'bastonata' CGILCISLUIL...per agganciare il voto delle partite IVA in libera uscita da Berlusconi, ha lavorato appieno per portare voti al suo bastonatore, e così pure tutte le associazioni di categoria, più legate al partito che alle imprese chiuse o agli imprenditori suicidatisi).
Bisognerebbe invece che movimenti, gruppi e comitati, mettessero da parte quel migliaio di capi e capetti alla Calvani o alla Pasquinelli che li hanno portati sul binario morto delle divisioni ideologiche, territoriali, sociali e culturali, e si aprissero a quel lavoro comune e unitario che avevamo proposto loro con il Progetto delle Assemblee Sovrane delle Comunità (www.assembleesovrane.it).
Come per Obama in America, Renzi e Tsipras sono i nuovi 'look', uno a gestione J.P.Morgan e l'altro a gestione Soros (una settimana alla sua fondazione in USA, più ripetizioni c/o la lobby ebraica) con cui il sistema finanziario alle corde per il manifestarsi delle sue contaddizioni (produrre di più, andando all'esaurimento di materie prime e aumentando a dismisura l'inquinamento di aria, suolo e falde, e non sapendo a chi vendere per via delle automazioni che abbisognano di meno manodopera per unità di prodotto e pagando meno salari, in nome della competizione globale che porta verso il basso i salari ed i diritti di chi lavora), è riuscito a protrarre il consenso dei suoi sudditi.
Renzi in Italia e Tsipras in Grecia porteranno avanti gli input della grande finanza, che nella UE sono dettati da BCE, Commissione Europea ed European Round Table, facendo 'battaglie' di facciata ma acconciandosi a 'ubbidire' per non essere 'rottamati'.
In Italia quella consistente parte degli 11 milioni di 'poveri' che si sono illusi di liberarsi delle catene arrugginite di D'Alema, Casini, Berlusconi, Mastella, ecc. per mettersi quelle cromate di Renzi, si accorgerà a giugno ed ancor più a gennaio 2015 di esser caduta in un nuovo tranello e deciderà, almeno nelle sue componenti più in buona fede, di battersi per liberarsi dalla oppressione di multinazionali, banche, media e partiti, di proprietà della grande finanza, o resterà ancora in ipnosi mediatica?
Dipenderà molto dalle alternative che verranno costruite e presentate loro.
Un'alternativa sarà possibile se i meravigliosi ragazzi dei gruppi 5 Stelle se ne faranno carico. Personalmente non vedo altra strada. Pur in calo sulle elezioni politiche del 2013 il movimento costruito da Grillo e Casaleggio (con supervisione, non certo positiva, di Sassoon) ha tenuto e resta la seconda forza politica del pase. Dopo i risultati è abbastanza facile concludere, come gli 'esperti' vanno ora dicendo in TV, che certi toni di Grillo sul dopo voto siano stati controproducenti e tali da spaventare il 'ventre molle'.
Ma questo non mi sembra il tema centrale degli insegnamenti da trarre dal voto.
Credo infatti che solo i 5 Stelle, correggendo il fallimentare 'facciamo da soli', possano essere in grado di coalizzare forze ora cadute tra le braccia delle false sirene 'no euro', o delle possibili resurrezioni di partiti di destra o di sinistra, nonchè delle astensioni di quanti non hanno trovato in lizza alcun progetto a loro avviso in grado di uscire dalla gabbia globalizzatrice della UE.
Ai 5 Stelle spetta il compito di ridefinitre una strategia più aperta; a noi esterni ai 5 Stelle, quello di costrure un soggetto unitario, non ideologico, che rispeti l'autonomia e la pari dignità di ognuno, per affiancarsi a loro e percorrere insieme la sola via che può portare della liberazione del nostro paese.
A chi condivide il lavoro che PBC ha fatto in questi anni ed il suo programma politico, spetta il compito di non stare alla finestra e di venire a darci una mano...(siamo molto indietro, c'è chi crede di essere un aderente perchè si è iscritto/a al gruppo facebook di Per il Bene Comune..).
P.S.
Auguri, congratulazioni e piena disponibilità a collaborare al suo arduo compito in Parlamento europeo, per far si che lei possa lasciare un seme positivo  (alla stregua di Farage e Murphy) a Tiziana Beghin, prima eletta Circoscrizione Nord Ovest del movimento 5 Stelle.


Tullio Guazzotti
Purtroppo gli italiani continuano a leccare la mano di chi li bastona. Credono a chi dice che la crisi è finita. Credono che gli 80 Euro siano una cosa vera. Credono alla martellante propaganda del regime. Credono a chi dice che l'Europa si può cambiare restando nell'Euro. Credono alla fine dell'austerità. Gli italiani credono a chi dice loro quello che vogliono sentirsi dire. Cambiare pensiero è scomodo. Gli italiani sono contenti di sentirsi dire che le banche permetteranno loro di ricominciare ad indebitarsi. Gli italiani non sono ancora abbastanza impoveriti e se lo sono credono che un messia con la faccia da ragazzino e la lingua sciolta li tirerà fuori dai guai utilizzando gli stessi mezzi che nei guai li hanno portati. Agli italiani fa paura la realtà, preferiscono rifugiarsi nelle favole. Purtroppo però continuare nelle politiche attuali renderà ancora più duro il colpo finale e rialzarsi sarà tanto più difficile quanto più si concederà tempo agli euro(USA)crati per completare l'opera di distruzione del nostro paese.

Gianni Dessi
Con valutazione caldo, inutile negarlo, questa tornata elettorale è stata per l’Italia “che spera” una vera Waterloo, sotto ogni punto di vista. In controtendenza con il resto d’Europa, si sono falliti tutti gli obiettivi.
Il primo, era dare un forte segnale di euroscetticismo. I risultati parlano chiaro: Lega al 6% e FDI, con ogni probabilità, che non passa nemmeno lo sbarramento del 4%. Siamo il fanalino di coda, pur essendo tra coloro che pagano il prezzo maggiore della euro dittatura finanziaria.
Il secondo, non meno importante, era una sorta di referendum sul governo “golpista” di Renzi e del PD. Qui, il fallimento è ancor più cocente e grave. Il PD al 40% è un vero insulto alla nostra intelligenza. Mentre il M5S , unico partito che poteva opporvisi, deve fare un grande “mea culpa” e prendere atto che le ambiguità programmatiche, la chiusura totale e la sola presenza virtuale non sono paganti. Non se si vuole veramente cambiare.
L’astensionismo, elevato come sempre, ma in calo, si è rilevato francamente inutile, soprattutto alla luce della posta in gioco di cui sopra, che certo non era la fiducia che si potessero cambiare le cose dall’interno del Parlamento europeo.
Siamo un paese “vecchio” e conservatore, dove il potere dei media di regime è ancora troppo forte ed influenza un certo elettorato trasversalmente. La rete, seppur importante, ha molti limiti. Non ultimo quello di virtualizzare eccessivamente l’azione politica, fino a renderla sterile e innocua.
Ancora una volta, siamo costretti a sperare nelle vittorie di altri all’estero, per poter cambiare qualcosa anche in Italia. Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Danimarca sono la speranza, mentre la certezza è che in Italia con le sole urne non si cambia proprio nulla.

Enrica Martolini Il 21% di Grillo, per me è stratosferico. 
Quando si vuole vincere le elezioni si deve avere il consenso di più persone possibili e quindi di conseguenza che hanno idee diverse tra loro e spesso contrastanti. 
Grillo in quattro o cinque battute si è giocato una marea di voti
Gli animalisti li ha eliminati con la battuta sulla vivisezione per Dudù
Gli antifascisti con la battuta su Hitler.
Gli anticomunisti dicendo che il comunismo è cosa buona, ma è stato adottato male e che Berlinguer lo benediceva dal cielo.
Una domanda, ma quel 21% da dove è saltato fuori?
Io quello che mi sono domandata prima delle elezioni è stato, ma questo vuole veramente farsi votare?
Dimenticavo i cattolici. Gira un suo video in cui sponsorizza eutanasia e aborto

(AGI) - Roma, 26 mag. - A spoglio ancora in corso, il flop di M5S sembra esserci con un 22 per cento che e' sotto il risultato ottenuto alle politiche (25 per cento). E i 5 stelle, prudenti nei primi commenti al quartier generale all'albergo Villa Eur, fanno gia' i conti con l'eventualita' che Beppe Grillo possa lasciare davvero la guida del Movimento. E' stato infatti lo stesso leader M5S a dire in piu' occasioni che se gli italiani non gli avessero dato fiducia a questa tornata elettorale, ne avrebbe tratto le conseguenze. Nell'attesa del suo commento, domani in un video sul blog, negli ambienti 5 stelle si ragiona su quello che viene visto come un "rischio reale": perche', cosi' viene spiegato, se Grillo lascera' il Movimento, i parlamentari forse non sarebbero ancora in grado di portare avanti il progetto. I 5 stelle vorrebbero che Grillo non lasciasse anche se sottolineano che lui non si fa consigliare ma decide di testa sua. (Agi) . 


DIEGO FUSARO
"Il PD ha trionfato. Con esso, vince il vecchio, il "ristagno della storia" (Gramsci), il neoliberismo osceno che sta prosciugando le nostre esistenze, la vergognosa complicità di sinistra e capitale, il dominio straniero ed eurocratico. Abbiamo volontariamente (sottolineo: volontariamente!) consegnato le chiavi di casa alla troika e alla sua giunta militare di tipo economico. Qui vale, forse, il vecchio argomento di Platone: la democrazia è il governo dei più, e i più sono imbecilli. Dunque, la democrazia si rivela governo degli imbecilli. Del resto, gli stessi che cantano "bella ciao!" oggi hanno dato il Paese in mano all'invasore tedesco. Essi sono nemici del popolo e, insieme, traditori della patria. L'Italia non è più uno Stato, il popolo non è più sovrano. Con le parole del noto ciclista, "l'è tutto sbagliato, tutto da rifare". L'Italia ha perso."




2 commenti:

  1. Siamo veramente ITALIOTI,il che equivale a idioti, ci facciamo il male da soli, ben felici di farlo. Oramai non ci resta che piangere, e...vedremo nei prossimi mesi ......AMEN.

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