Visto che si accenna alle banche, consiglio due cosucce....
Le banche italiane non restituiscono i soldi alla Bce
Eba: le indicazioni su come verranno condotti gli stress test sulle banche italiane
Speriamo che il ministro banchiere non intenda aiuti alle imprese dalle banche con lo stile Unicredit che taglieggiava le imprese con i derivati. Ma difficile pensare il contrario, né che si tratti di un caso isolato, la natura del sistema bancario è quella di succhiare fino ad uccidere l'ospite.
“L’Altra Italia” con Padoan!
Le banche italiane non restituiscono i soldi alla Bce
Eba: le indicazioni su come verranno condotti gli stress test sulle banche italiane
Speriamo che il ministro banchiere non intenda aiuti alle imprese dalle banche con lo stile Unicredit che taglieggiava le imprese con i derivati. Ma difficile pensare il contrario, né che si tratti di un caso isolato, la natura del sistema bancario è quella di succhiare fino ad uccidere l'ospite.
“L’Altra Italia” con Padoan!
Il ministro Pier Carlo Padoan, in una video intervista pubblicata dal Financial Times il 30/04/2014, scopre le carte e sbugiarda clamorosamente il suo Premier.
In effetti, sollecitato dalle domande dirette e precise del giornalista di una delle testate più autorevoli al mondo, il ministro dell’economia del Governo Renzi si lascia andare ad un vero e proprio outing sulle reali intenzioni dell’esecutivo in merito agli indirizzi di politica economica.
In particolare, dall’intervista emerge il netto rifiuto del ministro ad operare un innalzamento del deficit, anzi, lo stesso Padoan si affretta a ribadire che: “il deficit si sta riducendo e continuerà a ridursi l’anno prossimo in completo accordo con quanto stabilito dai vincoli europei e in completo accordo con quanto stabilito dalla legge italiana” (ndr pareggio di bilancio art. 81 Costituzione Italiana, così come modificato da LEGGE COSTITUZIONALE 20 aprile 2012, n. 1).
Se da una parte il ministro chiarisce di non voler operare sulla leva del deficit, dall’altra promette di introdurre “tagli permanenti alla spesa pubblica dai quali si ricaveranno tagli alla tassazione”.
Subito dopo il giornalista ricorda al ministro che in luglio il governo italiano assumerà la Presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione europea (da non confondere con il Consiglio europeo, il vero governo dell’Unione, presieduto attualmente da Herman Achille Van Rompuy) e chiede quale sarà l’indirizzo di politica economica che il governo italiano adotterà in seno alla UE.
Il ministro Padoan risponde: “Io penso che sia il momento giusto per mettere seriamente sul tavolo la questione della crescita dei posti di lavoro, abbiamo speso parole per troppo tempo; allo stesso tempo completeremo il consolidamento delle finanze pubbliche, grave e importante proprio nella periferia; riparare il sistema finanziario; Unione Bancaria. Ora l’Europa deve prendere sul serio la disoccupazione che è insopportabilmente alta e disinnescare il circolo vizioso e lo dobbiamo fare usando tutta la potenza di fuoco.”
Il giornalista lo incalza chiedendo se per fare ciò occorrerà cambiare le regole, ad esempio intervenendo sul Fiscal Compact.
La risposta del ministro Padoan è categorica: “IL FISCAL COMPACT NON E’ IN DISCUSSIONE! Le risorse per la crescita nel medio termine arriveranno dalle RIFORME STRUTTURALI, dall’innovazione, più prestiti alle imprese piccole e medie. E noi abbiamo tutti gli strumenti per ottenere questo e allo stesso tempo per continuare il consolidamento delle finanze pubbliche.”
Sul rischio deflazione il giornalista chiede un parere al ministro Padoan che risponde: “Penso che sarebbe opportuno tornare al tasso di inflazione di equilibrio e dell’Eurozona che tutti noi conosciamo: inferiore ma prossimo al 2%. Ora siamo lontani da quel tasso d’inflazione che deve essere monitorato molto da vicino, e questo è ciò che sta facendo la BCE che ha dichiarato di essere pronta ad usare nuovi strumenti non convenzionali, se necessario.”
L’intervista si conclude con una domanda sul sistema bancario italiano e sulle prospettive della fiducia degli investitori sui titoli di Stato italiani, alla quale il ministro risponde con un’enfasi ottimistica che non convince il giornalista, il quale non riesce a nascondere l’espressione tipica di chi deve mantenere l’aplomb a tutti i costi.
Rileviamo che neanche una parola è stata spesa dal giornalista del Financial Times e dal ministro Padoan in merito alle prossime elezioni europee.
Saranno anche loro d’accordo con la recente confessione del Presidente Van Rompuy sul ruolo inutile del Parlamento europeo: “al cittadino è molto chiara la differenza tra il Parlamento Europeo e coloro che veramente decidono.”
IN DEFINITIVA, ciò che emerge in maniera drammatica dall’intervista, o meglio, che il ministro Padoan confessa senza remore alla stampa straniera, è che in realtà TUTTO E’ STATO GIA’ DECISO!
Il TAVOLO sul quale TUTTE le forze politiche nazionali sostengono di voler SBATTERE I PUGNI (come suggerito anche dalla inqualificabile propaganda RAI) NON ESISTE e le bugie di Renzi, in italiano, sono clamorosamente smentite da suo ministro dell’economia, in inglese.
L’intervista a Pier Carlo Padoan
di Andrea Franceschelli (ARS Abruzzo)
Pubblicato su 2 maggio 2014• da Lorenzo D'Onofrio
di Andrea Franceschelli (ARS Abruzzo)
Pubblicato su 2 maggio 2014• da Lorenzo D'Onofrio
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