venerdì 27 settembre 2013

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Acqua pulita, acqua costosa: enti locali USA a caccia di aiuti privati?
Le amministrazioni pubbliche in difficoltà a garantire i sempre più alti standard di qualità dell’acqua potrebbero presto aver bisogno dei privati...

Il richiamo nasce da una serie di articoli pubblicati sul web magazine TGEink: l’incremento degli standard di qualità richiesti per l’acqua pulita e del suo consumo potrebbe aprire grosse fette di mercato agli imprenditori privati. Secondo The Green Economy, infatti, gli enti locali in futuro potrebbero non avere le risorse necessarie per tenere il passo delle normative sull’acqua pulita. È quanto emergerebbe dalla conferenza dei sindaci USA tenutasi in questi giorni.

Nel 2012 lo stato del Maryland ha stimato che il costo del mantenimento degli standard di conformità dell’acqua pulita sarebbe stato di ben 11 miliardi dollari, mentre per la sola contea di Frederick, sempre nel Maryland, la necessità di ridurre la presenza di azoto imporrebbe una spesa di quasi 1 miliardo di dollari. A
partire da questi dati la rivista TGEink sostiene che una possibile risposta verrebbe dalla creazione di partenariati tra il settore pubblico e quello privato, che porterebbe quest’ultimo ad accedere a un mercato stimato dalla Conferenza dei sindaci degli Stati Uniti fino a 3.700 miliardi di dollari.

L'acqua è un bene primario e oltre il 40% di quella presente viene utilizzato per creare energia in un Paese come gli Stati Uniti che consuma 100 litri di acqua pulita al giorno per persona. Gli USA sono infatti in cima alla lista quanto al suo impiego, ma se le  economie emergenti volessero recuperare questo ritardo, ci sarebbe bisogno di un quantitativo di acqua dolce 3,5 volte superiore al totale di quella del pianeta per soddisfarle. È quindi aperta più che mai la caccia all’oro blu. Dagli oceani, innanzitutto, e attraverso la conservazione e il riciclo delle risorse idriche esistenti: il Medio Oriente otterrebbe infatti, secondo TGEink, quasi il 50% del pèroprio approvvigionamento di acqua proprio dall'oceano.
24 Settembre 2013
Corrado Fontana

Mentre noi regaliamo telecom e l'acqua alle MULTIUTILITIES quotate in borsa, (leggere “Appropriazione indebita”, Publiacqua indagata dalla Procura di Pistoia per comprendere la gestione "trasparete" ed "efficente" del privato) c'è chi nazionalizza........ovviamente un personaggio considerato brutale eversivo e bla bla bla...il Presidente che ha cacciato il FMI e la Monsanto non può che essere condannato dalla società civile per evitare lo spolpamento del proprio popolo come gradito dai banchieri e loro lacché

O santo cielo.....sta facendo precipitare l'Ungheria nel medio evo e nella barbarie.......fermatelo! O santa troika protettrice delle BANCHE salva gli interessi degli usurai

Ungheria: Orban nazionalizza le società di distribuzione di energia elettrica e gas
(ANSA) - BUDAPEST - Il premier ungherese Viktor Orban, in un'intervista, ha confermato il piano di rinazionalizzare le società di distribuzione energetica (gas, elettricità), privatizzate negli anni Novanta a multinazionali straniere.

Orban ha accusato queste società - tedesche, francesi e italiane - di realizzare "un profitto eccessivo" a scapito delle famiglie ungheresi. Il suo governo le aveva obbligate via decreto da gennaio di tagliare del 10% le bollette, e un altro taglio di 10% è stato già annunciato dall'1 novembre. Il taglio delle bollette è il principale cavallo di battaglia elettorale del partito governativo ungherese in vista delle elezioni nel 2014.

Il capogruppo parlamentare Antal Rogan ha detto di volerlo mettere nella costituzione, mentre l'opposizione democratica accusa Orban di demagogia populista. (ANSA).



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