A seguire L’Europa è ormai una camicia di forza insopportabile
Napolitano "L'Unione Europea rimane un modello di successo" ma "è chiamata oggi a questo salto di qualità: procedere sulla via dell'integrazione" per "maggiore autorevolezza politica" e "maggiore capacità di attirare capitali".
Fa il paio con il segno più che Letta metterà davanti al PIL entro fine anno
Letta difende la sovranità dell'Italia
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No non ho bevuto, mi sono limitato a leggere La Stampa. Ma tutti i quotidiani nazionali riportano le ultime dichiarazioni di Letta, che ultimamente si fanno via via più divertenti. Dunque, il fatto è il parlamento italiano (cioè i nostri rappresentanti, cioè tutti noi) non può sfiduciare il governo del Nipote di Suo Zio, perché altrimenti pagheremmo tutti l'IMU. E qui siamo nell'ambito degli squallidi ricattini politici. Nulla di così nefasto, abbiamo visto di peggio.
Ma il bello viene dopo. Letta annuncia che ciò che rende davvero inaffondabile il suo governo è la legge di stabilità (la vecchia finanziaria): «se il governo cade la scriveranno a Bruxelles, per un motivo molto semplice, che abbiamo la stessa moneta».
Rileggiamo. Se il parlamento sfiducia il governo non può più formare e approvare la legge di stabilità, che pure è un atto che la costituzione gli riserva; né potrà concorrere a formarla un nuovo governo, o magari nuove camere scauturite dalla fine anticipata della legislatura, nè nulla che assomigli a qualcosa che ha a che fare con il processo democratico. No. Letta è l'unico in Italia che può sovraintendere alla formazione della legge di stabilità; se non c'è lui, subentra Olli Rehn. Tutto perché abbiamo la stessa moneta. Non è perciò assurdo che il giornalista riassuma il discorso di Letta in questi termini: "Mantenere la stabilità politica, insomma, diventa una ricetta per difendere la sovranità, nei limiti delle regole comuni che l’Europa s’è data nel nome dell’euro". Una storia che abbiamo già sentito, ricordate?
Queste dichiarazioni sono interessanti per comprendere quanto sia profondo il pozzo in cui siamo precipitati. Innanzitutto ci chiarisce la totale perdita di sovranità che abbiano subito, visto che non siamo liberi di sostituire un governo con un altro. Gli artefici di tale perdita di sovranità ci dicono poi che bisogna difenderla. Questo nei giorni pari; in quelli dispari ci ricordano che non ne abbiamo ceduta abbastanza.
Tale, demenziale deriva è resa possibile dal fatto che questi soggetti non trovano di fronte a loro un'opposizione vera e propria. In mancanza di questa, si possono permettere di dire quello che vogliono. E dicono quello che vogliono. Sono padroni del campo, e possono prendersi gioco di noi in un clima di assoluta impunità.
C.M.
L’Europa è ormai una camicia di forza insopportabile
La camicia di forza europea, gli allenatori psicopatici e la guerra alle porte
di: Giuseppe Turrisi
L’Europa è ormai una camicia di forza insopportabile. Lo sostengono anche economisti non sospettabili di parte, come Antonio Maria Rinaldi e Paolo Savona.
La macchina europea è solo un carrozzone senza testa politica e militare, con guidatori lanzichenecchi che la usano per aumentare i profitti economici dei soliti noti.
In queste condizioni non c'è più futuro. L'esercizio della sussidiarietà, un principio su cui si dovrebbe basare l'Europa, di fatto è calpestato giornalmente a botte di propaganda di "spread" che nulla ha a che vedere con le costituzioni dei singoli paesi.
L'Europa è una squadra di calcio in mano ad allenatori incompetenti che la fanno partecipare a campionati di roulette della turbo finanza che ci sta portando alla morte.
In queste partite non importa se qualche giocatore muore o si infortuna, conta solo la macchina europea che deve giocare la partite dell'euro.
Il dilemma di avere una moneta forte e la ostinata ricerca di combattere l'inflazione ad ogni costo è cosa tipica di tecnocrati che avendo ipotizzato una teoria sulla carta la vogliono vedere realizzata per forza, costi quel che costi. E insistono fino alla fine, anche quando si lasciano una infinità di macerie alle spalle. Non ammetteranno mai di avere sbagliato, la colpa è sempre di qualcun altro.
L'euro è fallito come concezione, come moneta, come filosofia e anche come momento di aggregazione.
Una Europa che opprime, in cui non è prevista una procedura d'uscita, che ti obbliga il pareggio di bilancio, che entrerà in merito alle finanziarie, che ti lascia fallire, che arriva a determinare la misura delle banane, mentre lascia morire imprese e suicidare molti imprenditori.
C'è una Ungheria fuori coro, di cui nessun media sta parlando a dimostrazione del totale allineamento della comunicazione con il pensiero unico del potere, in cui c'è stato uno scatto di orgoglio e di sovranità, dove hanno mandato letteralmente al diavolo il FMI, dimostrando che c'è un altro modo di fare politica ed economia, ma stanno diventando un brutto esempio.
Un allenatore, quello ungherese che capisce la propria squadra e vuole il bene della stessa, mentre tutti gli altri allenatori psicopatici continuano a portare le proprie nazioni dentro questo campionato usuraio e suicida.
La cessione preziosa delle singole sovranità all'Europa, una entità indefinita a cui tutti si devono inginocchiare, sta portando alla nullificazione di identità nazionali certe.
Il gioco non vale la candela.
L'unità europea era ed è necessaria se la sua funzione è quella di realizzare l'Europa dei popoli e di creare infrastrutture tali da competere con gli altri continenti e giganti economici, ma l'antico egoismo di alcune nazioni europee e sopratutto l'infiltrazione massonica nella macchina europea ne ha deturpato la buona intenzione iniziale.
Forse è una pia illusione quella di riportarla nei giusti binari (mazziniani) e tentare di riformarla, anche perché il dubbio che ci siano state reali buone intenzioni nel crearla così come è viene fuori tutto nella impossibile lettura dei vari trattati da Maastricht a Lisbona, dal ESM fino al Fiscal Compact.
In America ci insegnano che certi palazzi, piuttosto che ristrutturarli è meglio buttarli giù per poi ricostruire meglio dopo, salvo quando li buttano giù degli aerei pilotati da "cattivi piloti improvvisati" per altre ragioni tutte ancora da spiegare, ma questa è tutta un'altra storia.
Il presidente del consiglio Letta nipote di Zio Goldmasuch (incaricato da un presidente della repubblica di seconda mano, votato da un parlamento eletto con il porcellum) è un europeista convinto e sta facendo di tutto per finire di distruggere l'Italia svendendo quel poco che resta delle industrie di stato per avere in cambio un po' di spiccioli di euro (in prestito) e pagare un debito in grossa parte creato in maniera fasulla e truffaldina proprio con la macchina euro/europa.
La sinistra italiana, ai minimi storici in quanto a dignità, pensa solo a mettere "fuori servizio" Berlusconi, auto-referenziandosi intorno al prossimo burattino Renzi in mano alla finanza internazionale; tutto ciò mentre un innocuo M5S, con visioni stranamente settoriali, cerca di non far cambiare l'articolo 138 al fine di non modificare la costituzione che invece la sinistradestra vuole cambiare ancor più in chiave "neoliberista" come ordinato da JPMorgan (Troppo socialismo nelle vostre costituzioni).
E a questo si aggiunge una vergognosa propaganda internazionale contro Assad; Obama, oramai burattino sacrificabile politicamente essendo stato abbandonato anche da Albione (nobel anzitempo per la pace) vuole attaccare militarmente la Siria per aprirsi un varco nel punto nevralgico del Vicino Oriente per la futura guerra contro l'Iran (tutto su ordinazione naturalmente).
Ma si sa...se dei gentili si ammazzano tra di loro poco male.
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