Il 12 settembre il Parlamento Europeo ha votato a favore del
Meccanismo Singolo di Supervisione (SSM), uno dei due pilastri
dell'Unione Bancaria, con 559 Sì, 62 No e 19 astenuti. Il secondo
pilastro è il Meccanismo Singolo di Risoluzione (SRM), l'ente
centrale che dovrebbe eseguire il bail-in, ovvero il prelevo
forzoso per salvare le banche.
Approvando il SSM, dislocato presso la Banca Centrale Europea, per
vigilare sulle 150 maggiori banche dell'Eurozona (quelle
"sistemicamente rilevanti") e decidere di
vita e di morte su di esse, il Parlamento Europeo ha dimostrato ancora una volta di essere un'istituzione corrotta. La sua iniziale obiezione per la mancanza di "trasparenza" sulle procedure del meccanismo è durata 48 ore. Alla fine, la stragrande maggioranza ha accettato che le deliberazioni del SSM rimangano segrete, e che i membri di una Commissione ristretta ricevano un briefing sommario, invece delle minute delle riunioni, dopo aver giurato di non rivelarne il contenuto al pubblico.
vita e di morte su di esse, il Parlamento Europeo ha dimostrato ancora una volta di essere un'istituzione corrotta. La sua iniziale obiezione per la mancanza di "trasparenza" sulle procedure del meccanismo è durata 48 ore. Alla fine, la stragrande maggioranza ha accettato che le deliberazioni del SSM rimangano segrete, e che i membri di una Commissione ristretta ricevano un briefing sommario, invece delle minute delle riunioni, dopo aver giurato di non rivelarne il contenuto al pubblico.
L'SSM ora torna all'Ecofin per l'approvazione finale e dovrebbe
diventare operativo nell'autunno 2014.
L'SRM sarà ora al centro dei negoziati delle prossime settimane.
Mentre la Germania ha finora sostenuto che occorre una modifica
dei trattati per permettere un fondo singolo nell'Eurozona, la BCE
e la Commissione (Michel Barnier) sostengono che l'Art. 114
fornisca ampia copertura legale per il meccanismo di bail-in.
Della stessa opinione è il membro tedesco del Consiglio della BCE,
Joerg Asmussen. Ma una volta conclusa la campagna elettorale in
Germania, il 22 settembre, la posizione di Berlino potrebbe
cambiare. Allora tutto sarà predisposto per avviare la confisca di
migliaia di miliardi di soldi dei risparmiatori e degli
obbligazionisti nel futile tentativo di tenere in piedi il sistema
finanziario. Come ammettono gli stessi autori di questo schema, il
denaro non sarà sufficiente, tant'è vero che Draghi ha voluto un
impegno preventivo dai governi per intervenire con un "backstop",
e cioè con i soldi dei contribuenti.
La follia della politica di bail-in è stata denunciata persino da
un ex banchiere della BCE. Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del
consiglio della BCE, ha risposto al Commissario Almunia, che
magnificava i meriti del bail-in al Workshop Ambrosetti il 13
settembre, che "così si rischia di minare la fiducia degli
investitori e ricreare instabilità. Ci stiamo infliggendo qualcosa
che non esiste in nessun'altra parte del mondo". Giulio Tremonti,
presente al dibattito, ha aggiunto: "Fare l'unione bancaria in
Europa a carico dei risparmiatori è una pazzia. C'è un rischio di
esplosione".
Lo stesso giorno, l'ex banchiere centrale di Nicosia, Athanasios
Orphanides, ha denunciato i metodi brutali usati dall'UE per
costringere Cipro ad adottare il bail-in. Parlando ad un forum
all'Università di Francoforte, Orphanides ha detto che
l'Eurogruppo ha "ricattato" Cipro. L'attuale politica, a suo
avviso, è "insostenibile e porterà ad una morte lenta
dell'Europa". Laddove una legge simile dovrebbe essere
accuratamente preparata, il governo di Cipro fu costretto
dall'Eurogruppo "a cambiare la costituzione e far votare una legge per la confisca della proprietà".
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