martedì 27 novembre 2012



di P. J. Watson

Sapevate che alcune applicazioni per smartphone ora possono usare il microfono telefonico per registrare le vostre conversazioni e la macchina fotografica integrata per scattare foto senza il vostro consenso?
Le nuove condizioni contrattuali da accettare per potere scaricare queste app richiedono il consenso dell'utente affinché il cellulare su cui sono installate diventi un dispositivo di monitoraggio legalmente autorizzato a registrare conversazioni e scattare foto a totale insaputa dello utente.

Ormai è noto che le aziende produttrici di applicazioni ed i fornitori dei servizi utilizzino la
tecnologia GPS per individuare la posizione degli utenti degli smartphone.

Tuttavia, dopo avere comprato uno smartphone Android di ultima generazione e avere scaricato un paio di app, una per il social networking ed un semplice calendario, sono rimasto scioccato dalla scoperta che gli utenti siano praticamente obbligati a rinunciare alla loro privacy per potere installare le applicazioni.


Come si vede dalla immagine qui sopra, le app ora reclamano il diritto di:

- Registrazione audio: consente all'applicazione di registrare con il microfono. Questa autorizzazione concede alla applicazione di registrare audio in qualsiasi momento senza bisogno di conferma dell'utente.

- Scattare foto e girare video mediante la fotocamera. Questa autorizzazione concede alla applicazione di utilizzare la fotocamera integrata, in qualsiasi momento e senza bisogno di conferma dell'utente.

Le aziende produttrici di app richiedono anche il consenso di accedere alla posizione geografica, inviare messaggi sms a pagamento, leggere i contatti, leggere lo stato del telefono e la identità del possessore, ottenere un 'completo accesso alla rete' (in altre parole ascoltare le telefonate), modificare o cancellare il contenuto della memoria USB, e disabilitare il blocco schermo (il codice che protegge il telefono cellulare).

Dato che la stragrande maggioranza degli utenti flagga la casella del consenso ai termini contrattuali senza leggerli, potenzialmente milioni di utenti di smartphone in tutto il mondo hanno prestato il loro consenso preventivo senza nemmeno saperlo - ad aziende e fornitori - affinché possano registrare le loro conversazioni e scattare foto della loro vita privata.

(Qualcosa di analogo sta accadendo con i browser web e la loro personalizzazione mediante 'estensioni' e 'widget' che richiedono all'utente l'autorizzazione ad accedere a bookmark e ad altri dati sensibili - n.d.t.)

Questo stato di cose è passato praticamente inosservato. Né la cosiddetta 'stampa specializzata' né quella generalista si sono sognate di aprire un dibattito circa una simile minaccia per la privacy. Dal momento che gli smartphone si giustificano per via della possibilità di personalizzarli mediante le applicazioni, gli utenti si trovano costretti a scegliere se usare un gadget da 500 euro come un vecchio telefonino GSM, oppure lasciare che la loro vita privata sia completamente monitorabile, come all'interno di unTruman Show.

Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito Infowars
Link diretto:
http://www.infowars.com/smartphone-apps-now-use-microphone-to-record-your-conversations/

Traduzione di Anticorpi.info

2 commenti:

  1. Chissà se pensava a questo … la Signora Ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri quando ha detto “c’è una situazione di grande preoccupazione e sono mesi che ci stiamo preparando ai momenti difficili che verranno” …

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  2. Ciao Eleonora,

    siamo alla mercé di criminali psicopatici ma l'aspetto peggiore, come nel caso delle apps è che noi abbiamo accondisceso a tuttto ciò....e come abusano della privacy approfittano in tanti altri ambiti senza alcuna opposizione seria....(non fatta a suon di interrogazioni parlamentari o marcette, qui siamo alla vigilia della presa della Bastiglia). Il popolo è in braghe di tela, ma avrà le palle per riprendersi una vita come accadde allora in Francia?

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