lunedì 5 novembre 2012

Recentemente un noto teologo sunnita, lo sceicco Youssef Qaradawi ha fatto dei commenti alquanto sorprendenti e inaspettati, affermando semplicemente che Mosca (la Russia) è recentemente diventata un nemico dell’Islam e dei musulmani, il nemico numero uno ( …) e la Russia è responsabile della morte dei civili in Siria.” Durante il suo sermone pronunciato a Doha (capitale del Qatar), ha detto che i pellegrini musulmani alla Mecca quest’anno dovrebbero pregare “per la distruzione di Russia, Cina e Iran, che secondo lui sono i peggiori nemici dei musulmani e degli arabi, perché supportano il regime di Bashar al-Assad con la forza delle armi.” Questo teologo aveva anche lanciato una fatwa per l’omicidio di Gheddafi, all’inizio del 2011, una fatwa che  paradossalmente si è vista realizzare tramite gli
eserciti occidentali. Sheikh Yusuf al Qaradawi, qatariota di origine egiziana, è ben noto e molto popolare in tutto il mondo musulmano. Radicale e vicino alla confraternita dei Fratelli musulmani, ritiene che “la democrazia non sia compatibile con la Sharia” e anche che “la punizione inflitta agli ebrei da Hitler fosse la volontà di Dio e se Dio vuole, la prossima punizione sarà inflitta agli ebrei dai musulmani.” E’ anche un forte sostenitore degli attentati suicidi di Hamas in Israele e dice anche che l’Islam tornerà in Europa, ma questa volta da conquistatore.
Nel 2002, lo sceicco, che è anche presidente di una istanza teologica che si chiama Consiglio Europeo per la Fatwa e la Ricerca (CEDF), è stato accolto con grande clamore in Francia. Nel 2004, gli venne anche chiesto dal governo francese di contribuire alla liberazione di ostaggi francesi in Qatar. Poi la marea cambiò, e benché la molto formale UOIF (Unione delle Organizzazioni Islamiche di Francia) sia affiliata con il CEDF,  quest’anno allo sceicco è stato vietato di entrare in Francia dall’ex presidente Nicolas Sarkozy in persona.
Queste osservazioni che emergono nel bel mezzo del conflitto siriano, illustrano perfettamente non solo le tensioni che circondano la Russia da parte delle frange più radicali del mondo musulmano, la guerra che cova in seno al mondo musulmano, ma anche le alleanze dirette, indirette o che si stanno  creando indirettamente. Gli occidentali, che si sono fatti a lungo delle illusioni sulla primavera araba, possono chiaramente vedere come la situazione non stia oscillando verso una società democratica, ma verso un inverno islamista. Tuttavia, la politica dei due pesi e due misure dell’occidente non è mai stata così evidente.
L’analista francese Alexandre Del Valle ha osservato  recentemente, e con molto stupore, che le potenze occidentali erano, per esempio, pronte ad attuare la loro visione dirittumanitarista e interventista per proteggere i sunniti siriani, ma non hanno visto  la necessità di intervenire contro il massacro di due milioni di cristiani in Sud Sudan tra il 1960 e il 2007 da parte della dittatura militare-islamista di Khartoum*. Ci si può infatti chiedere perché la Siria venga messa al bando delle nazioni con il pretesto che sarebbe una dittatura, mentre l’Arabia Saudita e il Pakistan sono considerati “normali”. Semplicemente perché le armi nucleari del Pakistan potrebbe essere diretto contro l’India, alleato della Russia? Semplicemente perché le dittature wahhabite del Golfo Persico sono appassionate alleate degli USA, e da molto tempo? Queste monarchie sono ormai centri dell’Islam radicale e totalitario, che minaccia sia la Siria che il Caucaso, che vari quartieri sensibili delle capitali occidentali.
Il nuovo grande gioco orientale sta probabilmente bruciando le dita di chi pensava che gli stati arabi fossero pedine utilizzabili per raggiungere degli obiettivi geostrategici. Tunisia, Egitto e Libia sono ora sotto il controllo politico dei Fratelli musulmani, a cui lo sceicco Youssef al-Qaradawi chiede di indire la guerra santa contro la Russia. Anche in Marocco è primo ministro un Fratello musulmano. Questi paesi vogliono che i loro salafiti e takfiristi più radicali combattano all’estero, in Siria o in Mali. Il mondo sciita (Iran-Siria-Hezbollah-Iraq) è ora sotto la tremenda pressione dell’asse radicale sunnita, l’asse che ha preso il potere ovunque la primavera araba abbia avuto successo, e che gode del sostegno delle democrazie occidentali. Conseguenza ultima di queste eruzioni, il Libano è ora sul punto di esplodere e la Giordania è sotto pressione.
Tuttavia non sorprende se il ministro degli esteri russo, all’inizio di questo mese, aveva ribadito che “gli europei non sanno nulla del Medio Oriente (…) e potrebbero destabilizzare l’intera regione, a cominciare da Libano e Giordania.” la Russia, anche se minacciata dalla nebulosa islamico-takfirista, non perde la bussola e ancora  logicamente difende i regimi nazionalisti e/o secolari della regione. La Russia ha ottenuto la giusta ricompensa per una politica estera equilibrata verso il mondo musulmano, grazie alla firma di contratti per la vendita di armamenti del valore di oltre 4 miliardi di dollari con l’Iraq. Mentre la guerra in Siria è forse al suo inizio, e mentre un candidato alla Casa Bianca ha descritto la Russia come il principale nemico degli USA(!) e al-Qaida invoca ufficialmente la guerra contro la Siria Bashar al-Assad, i politici europei dovrebbero chiedersi se la loro “collaborazione” con i nemici della libertà e della democrazia non possa ritorcerglisi contro e contro la loro gente molto più velocemente di quanto pensano.
*DelValle è un autore francese che scimmiotta i neocon, e l’affermazione gratuita sul Sudan, fa ben comprendere le sue tendenze atlantiste e sioniste. Se è stupito per la piega presa presa dall’occidente, ciò accade per il semplice fatto che a condurre i giochi, a Washington, sia una fazione atlantista rivale a quella dei neocon. Un indice del caos che impera ai massimi vertici della NATO. NdT.
I pareri espressi in questo articolo non coincidono necessariamente con la posizione di RIA Novosti.
Alexandre Latsa è un giornalista francese che vive in Russia e gestisce il sito Dissonance volto a dare una “visione diversa della Russia.”
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora






2 commenti:

  1. io veramente ho visto una sua intervista su russia today dove elogiava la russia e la ringraziava per il suo aiuto alla siria in questo momento...mi sembra un'altra informazione sabotata a uso e consumo dei soliti ;))

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  2. non ci credo, cioè nel senso che non mi stupirebbe, come suggerisci tu non sarebbe la prima volta.
    Però può anche essere che davanti alle telecamere occidentali dica una cosa e davanti ad altre ne sostenga un'altra. Grazie per l'avviso comunque, se riesci a ritrovare il servizio di RT postalo pure. Non ricordo se ci fosse lui, ma nel reportage su Rinascita, sulla Siria, vengono ripresi degli spezzoni di questi wahabiti e monarchi non mi ricordo chi però, che facevano dichiarazioni proprio di questo genere come illustrato nell'articolo.

    Ciao e grazie :)

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