sabato 7 settembre 2013

Il premio Nobel per la guerra, Obama, si è degnato di chiedere l'approvazione del  Congresso per attaccare la Siria.
In realtà, molti  senatori, soprattutto repubblicani hanno ritenuto che sarebbe stato opportuno coinvolgere tanto il Senato quanto il Congresso sulla decisione di intraprendere l'ennesima guerra.

Quindi, non si tratta di una gentile concessione del Presidente (come i media raccontano), quanto piuttosto un adempimento dovuto, come ricordatogli. Povero caro Presidente Obama, costretto ora a correre ai ripari facendo pressione sui vari gruppi parlamentari, il solito lobbying che suona ben più nobile rispetto all'italiana espressione compravendita/mercificazione dei voti.

Già manca un mandato Onu solo grazie a Russia e Cina, se venisse meno anche il parere del Congresso sarebbe finalmente palese a tutti come questi cosiddetti Presidenti non siano per nulla diversi da un qualsiasi Napoleone e si ritengano liberi di disporre degli eserciti per fare conquiste, esattamente come quando il mondo non era "civilizzato".

Al 4 di settembre esistevano poche probabilità che il Congresso approvasse l'attacco alla
Siria, 

Current indications suggest that Congress could reject the Obama administration’s draft resolution on Syria, setting up a potential constitutional crisis if Obama goes ahead and launches the attack anyway, as Secretary of State John Kerry has clearly suggested will happen. According to a whip list compiled by the Hill, while the Senate vote to authorize the attack is already in the bag, 44 members of the House are either “no” or “leaning no” compared to just 17 who are “yes” or “leaning yes”. 31 Congressmembers are “undecided” or “unclear,” according to the Hill.
That leaves a further 343 members of Congress who have yet to take a public stance on the issue, although with national polls of Americans clearly showing that a majority oppose the strike, negative sentiment towards the idea of launching an attack seems to be the dominant factor. FONTE
Mentre il voto del Senato è quasi incassato, i membri del Parlamento (House) che voteranno no o si ritiene siano molto intenzionati a votare no sono 44 contro 17 che voteranno sì o orientati verso l'approvazione. 31 membri sono indecisi ma ci sono altri 343 parlamentari che ancora non si sono espressi in alcun modo sulla questione  ma di fronte ai  sondaggi che mostrano la netta contrarietà degli americani ad un intervento in Siria dominano sentimenti negativi sull'eventualità di lanciare un'attacco.

Il democratico Kerry fa sapere che se il Congresso non darà la sua approvazione, Obama farà come vuole, infischiandosene della decisione di tale organo

“We don’t contemplate that the Congress is going to vote no,” Kerry asserted on Sunday, adding that Obama has the right to order attacks “no matter what Congress does”. fonte

Come scritto, sempre la democratica CASA BIANCA SI è messa subito all'opera, facendo "lobbying", ossia avviando la compravendita dei voti.



White House lobbied 185 lawmakers to back Syria strike

WASHINGTON — Top administration officials — including President Obama himself—have now reached out to 185 lawmakers as part of the White House effort to win congressional support for a military strike against Syria, according to a White House official.
The official, who was not authorized to comment and spoke on condition of anonymity, said senior White House officials have held meetings or taken part in calls with 60 senators and 125 House members as part of their outreach effort on Syria.
On Wednesday, White House chief of staff Denis McDonough held calls with members of the Progressive Caucus and Hispanic Caucus, some of whom have expressed reluctance to vote in favor of the use-of-force authorization.
Anche se, come premesso dal democratico e pacifista Kerry, il Congresso dovesse rifiutare la proposta di attacco alla Siria, il democratico e premio nobel per la pace Obama sarà libero di decidere e procedere come a lui pare e piace in disprezzo della decisione dei parlamentari.

Il voto è previsto in una data assai simbolica, tanto cara ai massoni "filantropi", il 9 settembre. Quale miglior modo di incominciare una guerra di aggressione con l'ennesimo sacrificio umano? Come l'inside job delle Torri Gemelle ha "permesso" ben due guerre, contro l'Iraq e contro l'Afganistan, quale miglior modo per celebrare la data fatidica con un altro false flag per attaccare Siria, arrivare all'Iran per finire magari con Russia e Cina?

Fantasie complottiste? Per niente, pare vi sia un senatore, tal Graham, che riferisce alla CBS che se il Congresso facesse mancare il suo sostegno per un attacco alla Siria i terroristi potrebbero bombardare con ordigni nucleari il porto di Charleston, nella Carolina del Sud.

Ecco in inglese:

Found in the CBS report entitled ‘Graham: Nukes In Hands Of Terrorists Could Result In Bomb Coming To Charleston Harbor’, the report details Graham’s warning that a lack of military action in Syria could result in a nuclear ‘bombing’ in Charleston, South Carolina — the very destination of the black ops nuclear transfer. The CBS report reads:

“He [Graham] says if there is no U.S. response [to Syria], Iran will not believe America’s resolve to block Iran from developing nuclear weapons. Graham also says those nuclear weapons in the hands of terrorists could result in a bomb coming to Charleston Harbor.” FONTE

Se la "diplomazia" della negoziazione dei voti dovesse fallire, meglio far capire l'antifona a quei parlamentari riluttanti ricorrendo al solito spauracchio, il terrorismo. Come il Principe saudita Bandar che promette di scatenare le bande di tagliagole per i giochi olimpici di Soci, a seguito del rifiuto di Putin di abbandonare Assad e partecipare alla spartizione post-Siria.
Quindi Mr  Graham è a conoscenza di un piano, sa già in anticipo che l'Iran, paese che non ha attaccato mai NESSUNO, bombarderà Charleston. Ecco, visto che c'è magari ci spieghi anche come, ma  gli Usa non devono mai spiegazioni a nessuno. Loro solo hanno il diritto di sparare a chi vogliono, come vogliono, quando vogliono e di addossare colpe a qualsiasi nazione senza l'onere della prova.
Che strano che il buon Graham invece di informare l'intelligence preferisca usare questa "rivelazione" per "convincere il Congresso a votare per l'ennesima guerra di aggressione.


Un metodo decisamente più simile a quelli mafiosi, piuttosto che degno di un paese che ha la pretesa di civilizzare il pianeta.

Tornando a pochi giorni fa, Kerry il 4 settembre ha fatto il suo "appello" davanti al Congresso per la guerra, che, precisa, non è da considerarsi tale, mandare i soldati sul suolo siriano a spodestare Assad non è un'azione di guerra. Inoltre, singolare anche quest'altra sua considerazione:

“In the event Syria imploded, for instance, or in the event there was a threat of a chemical weapons cache falling into the hands of al-Nusra or someone else and it was clearly in the interest of our allies — and all of us, the British, the French and others to prevent those weapons of mass destruction falling into the hands of the worst elements,” Kerry told Congress, FONTE

Quindi, sia che le armi chimiche le abbia l'esercito di Assad o che le abbiano usate i ribelli, non importa. Assad deve sparire ed una volta eliminato, bisogna vigilare affinché le armi chimiche non cadano nelle mani di Al Nusra. Beh il Principe saudita sa a chi ha spedito le armi, chieda a lui.

Mi viene in mente "l'offerta" che il Principe saudita Bandar ha fatto a Putin, il capo dei tagliagole ha confermato che tanto i suoi sgherri non avranno alcun ruolo in un Siria post Assad, sono solo usati per raggiungere un regime change. Quale miglior modo per giustificare quindi la necessità di dispiegare soldati al fine di toglierli di mezzo per spartirsi la Siria post Assad con meno "contraenti"? 
Così fanno anche la figura di "Lottare contro il terrorismo salafita e wahabita" che gli stessi Usa finanziano e riforniscono di armi.
E' così tipicamente yankee questo modo di fare, si fingono amici per poi pugnalare alla schiena ed "incassare la ricompensa" da eroi.

Barbara

3 commenti:

  1. http://falco82it.blogspot.it/2013/09/alcune-considerazioni-sulla-siria.html

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  2. volevo fare i complimenti all'autrice di questo sito. finalmente qualcuno che dice le cose come stanno.

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  3. Falco, ho letto il tuo post ed ho notato come risveglio ti abbia dato notevoli spunti di riflessione che almeno qualche dubbio sulle tue certezze dovrebbero fartelo porre.

    @bello albero, ti ringrazio moltissimo per l'apprezzamento, sono contenta che condividi l'impostazione, Grazie Mille!

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