condivido in todo il commento all'nteressante video pubblicato su Anticorpi che ringrazio
Barbara
Sintetico, lucido, inattaccabile. Il documentario di Jean-François Brient descrive i meccanismi con cui il sistema totalitario mercantile rende schiava la intera umanità. Gran parte della argomentazioni è ampiamente condivisibile, eccetto la conclusione (la quinta parte del documentario), a nostro avviso poco convincente, in cui la autrice sembra volere fomentare una ribellione violenta.
Da parte nostra ci auguriamo che al motto ripetuto più volte nel documentario, secondo cui "Il potere non va conquistato, va distrutto", si sostituisca quello che riteniamo sia il motto della unica vera rivoluzione definitiva: "Il potere non va conquistato nè distrutto; va semplicemente ignorato." Atti pacifici, individuali, responsabili, di disconnessione dal sistema.
Da parte nostra ci auguriamo che al motto ripetuto più volte nel documentario, secondo cui "Il potere non va conquistato, va distrutto", si sostituisca quello che riteniamo sia il motto della unica vera rivoluzione definitiva: "Il potere non va conquistato nè distrutto; va semplicemente ignorato." Atti pacifici, individuali, responsabili, di disconnessione dal sistema.
Ho visto il video. Molto interessante e lucido appunto. Non mi dispiace neanche il finale. Da che mondo è mondo il potere non si sovverte con i fiori.
RispondiEliminaGli atti pacifici individuali sarebbero sufficienti qualora venissero intrapresi non da migliaia ma da miliardi di persone. Insomma per scongiurare la violenza bisognerebbe che l'intera umanità conquistasse una consapevolezza che presuppone il sovvertimento del proprio modo di pensare. Già una rivoluzione di coscienze...il problema è---il nemico- ossia l'intero assetto dei media informativi che diffondono la voce del potere- come combatterli o essere altrettanto efficenti nel diffondere la voce contraria.
capisco Davide, ma per una rivoluzione capace di sovvertire il potere anche in maniera violenta bisogna essere in tanti e disposti a giocarsi il tutto per tutto e sai bene che oggi giorno è difficile, quando la gente non si interessa nemmeno di un inceneritore che costruiscono sotto il loro naso.
RispondiEliminaInoltre, pensa che sofferenza per chi ha maturato già una buona coscienza ed è disposto a cambiar vita, che fa?
Aspetta che tutti siano talmente disperati per sovvertire insieme il sistema?
O è meglio che a piccoli gruppi intanto dia vita ad un altro modello, come per esempio quello degli ecovillaggi, che possono anche raggiungere livelli di autonomia dal sistema veramente notevoli.
Magari non sarà molto, ma almeno per chi è pronto a cambiar vita può farlo subito, senza continuare ad essere soggiogato al sistema perché il pecorume ancora dorme.