martedì 13 luglio 2010


L’annunciata presentazione del DDL da parte del Senatore del PDL Valerio Carrara che istituisce in Italia il reato di ostruzionismo alla caccia, costituisce un palese tentativo di intimidazione, anche se non il primo, nei confronti della maggioranza dei cittadini contrari all’attività venatoria, sia per motivi etici che per i danni provocati da questa obsoleta e crudele pratica.
Di fatto si punta a imbavagliare, non solo il legittimo dissenso alla caccia, ma anche la voce di chi vivendo in campagna, è costretto a difendersi dalla furia impallinatrice dei cacciatori che ad ogni stagione si riversa contro gli animali e le persone.

“Siamo di fronte ad una forzatura anti democratica e illiberale” denuncia Daniela Casprini presidente dell’Associazione Vittime della Caccia e aggiunge “Il Senatore Carrara si ricordi che la sicurezza dei cittadini in rapporto all’esercizio dell’attività venatoria è un diritto primario e non può essere in alcun modo compresso!”

“Contrapporsi alla presenza di gente armata che pensa di vagare impunemente nelle immediate vicinanze di abitazioni o a ridosso di sedi stradali, è in primo luogo un sacrosanto atto di legittima difesa che nessuna legge può imbrigliare” conclude Daniela Casprini.

L’Associazione esprime la sua più netta contrarietà e profondo sdegno al tentativo del Senatore Carrara di conferire un’ulteriore status di intoccabilità alla lobby venatoria, in barba anche al libero esercizio di critica e di pensiero, elementi questi, fondanti della nostra Costituzione, e ricorda infine che l’opinione pubblica si mobiliterà in massa al fine di bloccare questo DDL e screditare quanti ancora insistono ad imporre la barbarie alla maggioranza degli italiani contrari.

Maurizio Giulianelli Ufficio Stampa Associazione Vittime della Caccia
 

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