Strani liberisti questi banchieri non etici, non vogliono l'ingerenza dello Stato ma quando vogliono eliminare la concorrenza ne chiedono il provvidenziale aiuto
Barbara
15/07/2010 – gab
Finanza etica a rischio a causa di una nuova normativa che vuole limitare la proliferazione di più soggetti finanziari .In Parlamento si sta discutendo su una nuova normativa che porterebbe di fatto a cancellare uno strumento di finanza realmente autogestita dai soci finanziati e finanziatori.
La Banca d’Italia ha lavorato in quest’ultimo anno nell’elaborazione di una nuova normativa avente l’obiettivo di limitare l’indiscriminato proliferare di intermediari finanziari, i cosiddetti 106 del Testo Unico Bancario. Ma l’esito rischia di essere funesto per la finanza etica.
Si può firmare on-line l’appello per il riconoscimento delle MAG nella riforma del nuovo Testo Unico in materia bancaria attualmente in discussione al Parlamento.
Riportiamo il testo dell’appello:
Gentile Onorevole,
da alcuni decenni le MAG (Mutua Autogestione) si occupano di Finanza mutualistica e solidale.
Le MAG, che svolgono come attività principale la Finanza Mutualistica e Solidale, sono attualmente quattro (Mag2 Finance Milano, Mag4 Piemonte Torino, Mag6 Reggio Emilia, Mag Venezia) – altre quattro (Cesena, Firenze, Reggio Calabria, Roma) sono in fase di formazione – e svolgono da più di trent’anni un ruolo sociale importante per le collettività di riferimento; ciò non solo per le migliaia di soci compartecipi e di finanziamenti effettuati, ma anche sotto il profilo della formazione, della cultura e dell’assistenza tecnica all’avvio ed allo sviluppo di enti non profit (Cooperative, Mutue, Associazioni, Onlus, Fondazioni di Servizi Sociali).
Con il testo in consultazione nel mese di maggio sul sito del Ministero dell’Economia e della Finanza ed ora in discussione alle camere, relativo all’attuazione della direttiva sul credito al consumo e della delega di cui all’art. 33 della legge 88/09 in materia di intermediari finanziari si dirà: “abbiamo tutelato il microcredito”; si dirà: “abbiamo tutelato l’etica nella finanza” ma è veramente così?
La Finanza Mutualistica e Solidale non trova invece riconoscimento nel testo, non c’entra nulla con il microcredito e rischia di essere equiparata alle altre comuni finanziarie oggetto di sempre maggiori adempimenti e controlli.
La Finanza mutualistica e solidale opera con criteri stringenti ed inequivocabili:
1. pone attenzione alla provenienza del denaro,
2. ha modalità partecipate di gestione del denaro,
3. ha finalità sociale a prescindere dall’importo.
Il Microcredito come disciplinato dal testo in consultazione:
1. non pone attenzione alla provenienza del denaro,
2. non ha modalità partecipate di gestione del denaro,
3. e risulta irrilevante la finalità sociale a prescindere dall’importo.
Concretamente quindi una “banca armata” potrà costituire una finanziaria che fa microcredito (come è già stato fatto da alcuni soggetti che attualmente operano in Italia), e presentarsi automaticamente tra i “buoni”. Sarà, invece, praticamente impossibile agire come fanno le MAG e raccogliere denaro “dal basso”, ipotizzando un uso diverso dello stesso e dei rapporti su di esso basati.
La nuova normativa non prevede nessun cambiamento sociale, nessuna ipotesi di cambiamento sociale, ma solo assistenza e pubblicità. Si regaleranno gli abiti smessi e non si concederà la possibilità di comprarsene dei nuovi con dignità.
C’è la crisi: le banche devono adattarsi. E tutti dobbiamo adattarci alle banche.
Il/la sottoscritto/a, facente parte della rete delle Cooperative MAG4 Piemonte, MAG 6 , MAG Roma e MAG Firenze chiede che venga inserito un adeguato riconoscimento della finanza mutualistica e solidale con le seguenti possibilità di formulazione di emendamento:
1. all’articolo 111, al comma 4, dopo le parole “le associazioni non lucrative” inserire le parole “ e le società cooperative di finanza mutualistica e solidale nel rispetto delle modalità operative determinate dalla Banca d’Italia”.
2. all’articolo 112 aggiungere un comma 6bis dal seguente testo “I soggetti che operano nella finanza mutualistica e solidale sono iscritti in una sezione separata dell’elenco di cui all’articolo 111, comma 1 e possono svolgere la propria operatività, in considerazione del valore sociale, nel rispetto delle modalità operative determinate dalla Banca d’Italia”.
La commissione Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera in data 6 luglio 2010 ha valutato favorevolmente lo schema di decreto legislativo con la seguente osservazione:
“valuti la Commissione di merito l’opportunità di prevedere nell’ambito delle disposizioni del provvedimento un adeguato riconoscimento della finanza mutualistica e solidale che, nel rispetto delle modalità operative determinate dalla Banca d’Italia, ne salvaguardi i caratteri qualificanti e l’operatività, in considerazione del rilevante ruolo sociale dalla stessa svolto».”
Per firmare l’appello vai su http://www.mag4.it/index.php
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martedì 27 luglio 2010
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Ho firmato, ho messo il banner...che devo fare adesso?
RispondiEliminaA parte gli scherzi, grazie Barbara per le tue sempre utilissime segnalazioni.