COMUNICATO EQUIVITA 30/07/10
La contaminazione: un metodo illegale tra i più rapidi ed efficaci per imporre gli Ogm
La contaminazione: un metodo illegale tra i più rapidi ed efficaci per imporre gli Ogm
Mentre a Bruxelles la Commissione Europea allenta i freni sulle autorizzazioni alle colture transgeniche col pretesto che i singoli Stati membri potranno vietarne l’adozione sul territorio nazionale, l’Italia, Stato in cui:
· la grande maggioranza dei cittadini è contraria agli Ogm
· l’apertura agli Ogm può causare la perdita di un patrimonio culturale di rilievo legato ai prodotti alimentari di qualità
· il decreto legislativo n°212, 24 aprile 2001, impone che la semina di piante geneticamente modificate sia soggetta a specifica autorizzazione (pena l’arresto fino a 6 mesi e la multa fino a € 51.700)
· il recente decreto firmato congiuntamente dal
Ministro delle Politiche Agricole
dal Ministro dell’Ambiente
dal Ministro della Salute
dalle Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto
vieta la coltivazione del mais MON810
è assoggettata ai potentati biotech - che da sempre hanno promosso gli Ogm perché coperti dai loro brevetti - con l’ennesima azione illegale. Si tratta della semina di un campo di mais MON810, i cui danni per la salute sono stati dimostrati e che è stato vietato in numeorsi Stati europei. Il Procuratore della Repubblica di Pordenone, benché avvisato da numerosi interventi e appelli, in particolare di Greenpeace e della “Task Force per un’Italia libera da Ogm”, non ha saputo intervenire in tempo utile per bloccare la contaminazione.
Ciò avviene mentre all’Alta Corte d’Appello dell’Ufficio Europeo dei Brevetti è in corso un lungo dibattito che riguarda un numero sempre crescente di richieste di brevetto su piante e animali non geneticamente modificati - ovvero su coltivazioni e allevamenti che usano metodi tradizionali – alcuni dei quali sono stati già rilasciati.
L’attentato all’integrità del nostro patrimonio genetico e alla tutela dei diritti di agricoltori e allevatori assume carattere sempre più multiforme e aggressivo.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA si appella ai Ministri dell’Agricoltura, dell’Ambiente, della Salute e della Giustizia affinché questi processi irreversibili non siano attuati.
Affinché i campi illegalmente coltivati con il MON810 siano immediatamente distrutti.
Comitato Scientifico EQUIVITA
Coldiretti: Ogm, task force all'attacco per distrugere campi contaminati
(Teleborsa) - Roma, 30 lug - Oltre cento coltivatori della Coldiretti si sono radunati davanti alla Prefettura di Pordenone in Friuli per dar vita ad oltranza ad un "Presidio della Legalità" e chiedere alla magistratura di intervenire immediatamente facendo rispettare la legge e ordinando la distruzione del campo in cui sono state seminate illegalmente piante di mais geneticamente modificate (Ogm).
La Coldiretti e le associazioni che fanno parte della "Task Force per un'Italia Libera da Ogm", che comprende tra gli altri Legambiente, Wwf, Aiab, Greenpeace e Slow-food, hanno deciso di passare all'attacco dopo che sono stati resi noti i referti delle analisi commissionate da Greenpeace che hanno fugato ogni dubbio sull'attendibilità delle analisi relative al mais seminato nel campo di Fanna e che hanno accertato che tutti gli otto campioni prelevati sono risultati positivi per la presenza di mais Mon 810.
Non si è dunque trattato di un'azione puramente dimostrativa e simbolica portata avanti da agricoltori che intendevano protestare contro la chiusura italiana agli Ogm piantando pochi esemplari di Mais Mon 810 - cosa che sarebbe stata comunque già molto grave - , ma – rileva la Coldiretti - di una vera e propria semina priva di autorizzazione e punibile dalla legge con il carcere fino a due anni, su almeno 4 ettari di terreno agricolo.
La "task force" contesta, in particolare, l’operato del procuratore della Repubblica di Pordenone Antonio Delpino in quanto il provvedimento di sequestro di un campo di mais non consente di prevenire la disseminazione di polline e quindi non esercita un'azione conservativa e chiede al ministro di Grazia e Giustizia Angiolino Alfano un provvedimento disciplinare per ovviare a un danno che avrà impatto sull'ambiente, sulla fauna selvatica, su altri ambiti agricoli e che non si potrà limitare ai confini amministrativi dei comuni o della regione coinvolta. La coalizione, inoltre, sollecita il Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, ad applicare un "protocollo operativo di gestione tecnica in presenza di Ogm", come fece nel 2003 quando si verificò un caso analogo l’allora Ministro Alemanno. Il Presidio – informa la Coldiretti - continuerà ad oltranza fino a quando non saranno attuate le azioni previste dalla legge, ovvero la distruzione dei campi Ogm e i provvedimenti nei confronti dei responsabili.
La Coldiretti e le associazioni che fanno parte della "Task Force per un'Italia Libera da Ogm", che comprende tra gli altri Legambiente, Wwf, Aiab, Greenpeace e Slow-food, hanno deciso di passare all'attacco dopo che sono stati resi noti i referti delle analisi commissionate da Greenpeace che hanno fugato ogni dubbio sull'attendibilità delle analisi relative al mais seminato nel campo di Fanna e che hanno accertato che tutti gli otto campioni prelevati sono risultati positivi per la presenza di mais Mon 810.
Non si è dunque trattato di un'azione puramente dimostrativa e simbolica portata avanti da agricoltori che intendevano protestare contro la chiusura italiana agli Ogm piantando pochi esemplari di Mais Mon 810 - cosa che sarebbe stata comunque già molto grave - , ma – rileva la Coldiretti - di una vera e propria semina priva di autorizzazione e punibile dalla legge con il carcere fino a due anni, su almeno 4 ettari di terreno agricolo.
La "task force" contesta, in particolare, l’operato del procuratore della Repubblica di Pordenone Antonio Delpino in quanto il provvedimento di sequestro di un campo di mais non consente di prevenire la disseminazione di polline e quindi non esercita un'azione conservativa e chiede al ministro di Grazia e Giustizia Angiolino Alfano un provvedimento disciplinare per ovviare a un danno che avrà impatto sull'ambiente, sulla fauna selvatica, su altri ambiti agricoli e che non si potrà limitare ai confini amministrativi dei comuni o della regione coinvolta. La coalizione, inoltre, sollecita il Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, ad applicare un "protocollo operativo di gestione tecnica in presenza di Ogm", come fece nel 2003 quando si verificò un caso analogo l’allora Ministro Alemanno. Il Presidio – informa la Coldiretti - continuerà ad oltranza fino a quando non saranno attuate le azioni previste dalla legge, ovvero la distruzione dei campi Ogm e i provvedimenti nei confronti dei responsabili.
Accademia Mediterranea per l'Agroecologia e la Vita (AMA la Vita)
Intervengano Carabinieri e Sindaci con ordinanze Sanitarie e si distruggano i campi illegittimi di OGM, in Friuli come in tutta Italia
La Coldiretti fa un blitz sui campi illegali di OGM, Greenpeace intende spiantarli direttamente gli OGM ... tutti protestano...
Mentre l'Associazione Maiscoltori fa un'affermazione gravissima quando dice che i semi di Mais venduti in Italia sono contaminati da OGM.
Si ricorda che per le sementi in Italia per legge è prevista l'Assenza di OGM, senza nessuna tolleranza nè soglia di presenza accettabile. La sceneggiata continua... così come il tentativo di Contaminazione da OGM, il vero obiettivo delle Multinazionali che vogliono distruggere le tradizioni Agroalimentari locali, in particolare Italiane.
Intervengano i Carabinieri e, se necessario, anche i Sindaci con ordinanze sanitarie e si distruggano immediatamente i campi OGM illegittimi e quelli con sementi contaminate. Ci devono andare i Carabinieri e/o le Guardie Comunali a spiantare gli OGM, come hanno fatto qualche anno fa su iniziativa del Procuratore Guariniello, quando vennero rilevate contaminazioni sui lotti di sementi corrispondenti. Non basta certo l'intervento della Coldiretti e degli Ambientalisti.
Continua il gioco delle parti?
Che le parti Istituzionali e legali, allora, entrino in gioco e mettano fine a questa incivile e pericolosa, illegittima e provocatoria sceneggiata, che mette a rischio di Irreversibile contaminazione da OGM il nostro territorio. Che i cittadini e gli agricoltori italiani portino in tribunale i responsabili di questo Reato. E se a PORDENONE, o in qualsiasi altro luogo italiano, tra un mese, ci fossero ancora piante OGM, con "FALLOUT TRANSGENICO"...
allora qualcuno dovrà CONDANNARE i contadini che hanno seminato e soprattutto la ditta produttrice del MAIS OGM in base al documento scientifico allegato.
Allego ricerca sugli effetti del mais ogm sulla salute ...
Interessante anche il recente lavoro uscito in Francia di Joel Spiroux de Vendomois, che ha dimostrato la cito-tossicità epato-renale di tre varietà di mais transgenico (NK 603, MON 810, MON 863): Spiroux de Vendomois J.: A comparison of the effects of three GM Corn varieties on Mammalian Health, International Journal of Biological Sciences, 2009, 5, pp: 706-726
Appello al Ministro dell'Agricoltura Galan: "ITALIA LIBERA DA PESTICIDI E OGM"
A seguito del divieto di coltivazione, del Mais OGM, Mon 810, decretato dal Ministro Zaia è ora necessario:
- applicare la clausola di salvaguardia nazionale prevista dalla Dir. 2001/18/CE, notificandola alla Commissione UE ed applicandola anche alla Patata Amflora e a tutte le importazione di OGM e non solo al divieto di semina. Sono ben 32 gli OGM autorizzati per l'alimentazione umana ed animale in Europa e quindi in Italia, nascosti negli alimenti attraverso il "Cavillo di Troia" della soglia di (in)tolleranza allo 0,9% (9 grammi per kg) senza etichettatura.
- In mancanza di decreti ministeriali per la tutela sanitaria e ambientale intervengano i Sindaci dei Comuni con Ordinanze Sanitarie di divieto di semina e commercio di OGM, in applicazione dell'Art. 32 della Costituzione
- indire, con decreto ad hoc, il referendum consultivo (obbligatorio per la stessa Dir. 2001/18/CE), preliminare ad ogni decisione sugli OGM, per il rischio di irreversibile contaminazione della catena alimentare e dell'ambiente in generale attraverso il TGO (trasferimento genico orizzontale di DNA transgenico attraverso la digestione, la degradazione ambientale, l'acqua, i microrganismi del terreno, le catene alimentari, ecc).
- imporre la tolleranza ZerOGM in ogni prodotto agro-alimentare, come nelle sementi, secondo corretti criteri di Biosicurezza, per evitare ogni contaminazione dell'ambiente e degli alimenti biologici e/o convenzionali, rendendo nel contempo possibili i controlli di presenza/assenza, oggi vanificati dalle soglie di tolleranza senza etichettatura.
- salvaguardare il diritto dei coltivatori a non voler produrre prodotti contaminati da ogm e dei consumatori a non alimentarsi con gli stessi. Attraverso la corretta informazione, garantita da una recente sentenza della Corte di giustizia Ue.
- Elaborare un Piano Nazionale di Riconversione Biologica dell'Agricoltura, attraverso le enormi risorse disponibili nelle Misure Agroambientali dei Piani di Sviluppo Rurale 2007-2013 delle Regioni.
Allegato: piano di riconversione biologica dell'agricoltura italiana
1. Evitare distrazione di fondi verso una fittizia Agricoltura Integrata, concorrenziale all'Agricoltura Biologica
2. Pagamenti Agroambientali sufficienti alla Riconversione Biologica delle diverse coltivazioni (superficie agricola nazionale)
- Seminativi avvicendati, Cereali e leguminose da granella: 3.000.000 Ha x 400 €/ha in media di pagamento agroambientale = 1,2 Miliardi di € (il pagamento oggi previsto dalle Regioni è di circa 200 €/ha, insufficiente)
- Mais: 800.000 ha x 600 €/ha = 0,48 miliardi di €
- Olivi: 1.000.000 ha x 500 €/ha = 0,5 Miliardi di €
- Vigneti: 700.000 € x 700 €/ha = 0,5 miliardi di €
- Frutteti: 400.000 ha x 1.500 € /ha = 0,6 miliardi di €
- Orticoltura: 200.000 ha x 2.500 €/ha = 0,5 miliardi di €
- Prati avvicendati, Pascoli e Prati Pascoli 3.500.000 di ha x 100 € ha = 0,35 miliardi di €
Totale di spesa prevista: 4 miliardi di € all'anno avanzano anche fondi per coltivare il Tabacco Biologico: 30.000 ha x 5.000 €/ha Benessere Animale: 400 € per unita bovina adulta (UBA) allevata in biologico (corrispondente a 3 maiali, 7 pecore, 100 galline, ecc) x 3.000.000 di UBA = 1,2 miliardi di €.
In tal modo avremmo liberato la zootecnia italiana dalla necessità di importare mangimi contaminati da OGM
La zootecnia Biologica sarebbe sufficiente a fornire almeno 500 grammi di carne a settima procapite e molto di più in equivalenza di latticini
Abbiamo ancora a disposizione oltre 17 miliardi di € da spendere per i PSR Regionali, con priorità fino al 70% per i Pagamenti Agroambientali all'Agricoltura Biologica (circa 12 miliardi di € disponibili) nel periodo 2010-2013.
In pratica Possiamo riconvertire quasi tutta l'Italia al Biologico. Oggi, non domani !
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
Docente Ordinario di Fitopatologia, Entomologia, Agricoltura Biologica
Disinformazione
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