venerdì 26 ottobre 2012

Ad Israele, la nazione alla quale è stato sempre concesso di violare impunemente ogni risoluzione Onu, è consentito di bombardare chiunque voglia, nella maniera che ritiene più opportuna. In tutta evidenza il mondo occidentale, che si ritiene libero e rispettoso dei diritti umani, considera Israele uno stato più eguale degli altri. La Ue, insignita del premio nobel per la pace come lo furono Kissinger ed Obama, sono certa infilerà la testa sotto la sabbia. Magari sosterrà che il bombardamento da parte di Israele contro i sudanesi è stato un favore che il regime sionista ha fatto al Sudan. Il popolo sudanese massacrato dalle bombe "giuste" non susciterà lo sdegno di quella società civile che si
definisce antirazzista. Basta dare un'occhiata ai giornalacci mainstream per rendersene conto. Sono certa che gli adepti del politically correct, come la Tavola per la Pace, non indiranno un presidio contro il "sanguinario" regime sionista che massacra i sudanesiSeguono altri articoli sulla sudditanza e devozione dovuta al regime sionista.

Barbara 
  
Israele bombarda Sudan: governo sudanese chiede condanna Onu

KHARTOUM – Il governo del Sudan ha chiesto ufficialmente al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di condannare la violazione della propria sovranità ad opera di Israele che ieri ha bombardato con la sua aviazione una fabbrica di munizioni nella nazione africana.
Secondo Press TV l’ambasciatore sudanese all’Onu ha definito l’azione israeliana una violazione “palese” delle Carta delle Nazioni Unite e pertanto un qualcosa di “chiaramente” condannabile da parte del Consiglio di Sicurezza.
Italian Irib


Israele bombarda Sudan: proteste popolari a Khartoum

KHARTOUM – Ed i sudanesi non ci stanno con l’atto prepotente di Israele ed il bombardamento della loro fabbrica costato la vita ad almeno 2 persone.
Mercoledì sera, riferisce il corrispondente di Press TV, centinaia di persone sono scese in piazza nella capitale Khartoum pochi minuti dopo il bombardamento della fabbrica di munizioni ad opera del regime di TelAviv. “Morte ad Israele”, “Israele venga cancellato dalle mappe”, gli slogan della gente indignata. Intanto da Tel Aviv il Ministro della Guerra israeliano Ehud Barak, in risposta ad una domanda sulla questione ha detto “Non c’è nulla che io possa dire sull’argomento”.


Ampie esercitazioni dell’esercito israeliano, simuleranno un terremoto
News - 23/10/2012

An-Nasira(Nazareth) –InfoPal. Domenica 21 ottobre, hanno preso il via le più ampie esercitazioni militari israeliane mai svolte dall’ultima guerra in Libano. Tali esercitazioni sarebbero volte a verificare la prontezza delle aree note come “il fronte interno” nello Stato ebraico ad affrontare scenari di emergenze e calamità naturali.

Il giornale ebraico Yedioth Ahronoth, nella sua edizione domenicale, ha spiegato che le esercitazioni dureranno cinque giorni, nel corso dei quali gli israeliani verranno addestrati su come comportarsi nel caso di un terremoto. I movimenti sismici hanno registrato un aumento significativo negli ultimi anni nei territori della Palestina, considerata una zona sismica, che nel corso della storia ha subito dei devastanti terremoti.

Punto di Svolta 6, il nome delle esercitazioni, vedranno la partecipazione dei dipartimenti di istruzione, sanità pubblica e ospedali, oltre ad alcune unità dell’esercito e della polizia delle forze di occupazione e gli equipaggi della Stella di Davide Rossa.

Da parte sua, il ministro per la protezione del fronte interno israeliano, Avi Dichter, ha affermato che lo scopo delle ampie esercitazioni nazionali “Punto di Svolta 6? è quello di istruire gli israeliani ad affrontare un forte terremoto.
Infopal



Italia: la nuova portaerei di Israele su Informare per resistere

 

Monti rafforza rapporti con Israele

Domani il presidente del consiglio italiano incontrera’ a Gerusalemme Netanyahu per il terzo summit intergovernativo che rafforza ulteriormente le relazioni tra i due paesi



Gerusalemme, 24 ottobre 2012, Nena News - Il terzo vertice intergovernativo italo-israeliano è in programma domani a Gerusalemme, «in un momento – si legge sul sito dell’ambasciata d’Italia a Tel Aviv – di particolare intensità nelle relazioni tra i due Paesi a tutti i livelli, che ci spinge a adoperarci perché i legami si facciano ancora più intensi». «Se Israele guarda all’Italia come il proprio partner d’elezione in Europa spiega l’ambasciatore Francesco Maria Talò – l’Italia ricambia con un’attenzione crescente. È una relazione privilegiata che si nutre di una comunanza di valori e di una vicinanza culturale radicata nella storia e resa ogni giorno viva dall’interesse condiviso a creare uno spazio di pace, sicurezza e prosperità nel Mediterraneo».
Tra i temi conduttori del vertice ci sono «crescita, scienza e cultura», con enfasi particolare sulle «tecnologie innovative». Così era stato anche in occasione del secondo incontro bilaterale, tenutosi a Roma nel giugno 2011 e quindi ancora in piena era Berlusconi, quando sul tavolo c’erano «le relazioni politico, economico-commerciali, scientifiche, tecnologiche e culturali».
Questa volta, oltre al presidente del Consiglio Mario Monti e al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu saranno della partita numerosi ministri di governo, funzionari e imprenditori dei due Paesi. Sui temi più prettamenti economici Monti avrà un colloquio anche con il governatore della Banca Centrale israeliana, Stanley Fisher. A margine degli eventi ufficiali verrà allestita una mostra fotografica dell’Ansa sulla storia d’Italia e i suoi legami con Israele, a cura della nuova «Fondazione Italia-Israele per la cultura e le arti». La folta delegazione guidata da Monti vedrà prima il presidente israeliano Shimon Peres.
Poi il premier italiano vedrà quello israeliano Netanyahu. Seguono gli incontri bilaterali tra ministri italiani e i loro omologhi israeliani, la sessione plenaria e la conferenza stampa finale. Nena News
Nena News

 

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