Cinque scuole su cento –hanno accertata la presenza di amianto, In Italia sono 2400 gli edifici scolastici(forse anche di più) che devono essere soggetti a bonifica, come stabilisce una legge lontana, la n. 257 pubblicata il 13 aprile del 1992, che avrebbe dovuto cancellare l’amianto dalle scuole , e non solo .
Una calamità che attraversa il Nord e il Sud Italia in egual maniera, e in egual maniera riscontra disinteresse e incuria da parte di cittadinanza e amministrazioni.
La legge viene disattesa sottacendo il terribile rischio che corrono ragazzi e lavoratori , non più di un anno fa si parlò di strage quando 27 docenti di scuole torinesi morirono a causa di un tumore provocato da fibre tossiche. La giustificazione che viene apposta è che a quanto pare non ci sono spazi sufficienti e quei pochi non sono adeguatamente attrezzati per lo smaltimento.
Un così grave problema è accompagnato dall’ incertezza totale e dal vuoto legislativo, infatti non c’è nemmeno una circolare che dia priorità alla tragedia dell’amianto nelle scuole così come ancora oggi il dato di 2.400 scuole infette sembra essere difettoso , in mancanza di un’anagrafe dell’edilizia scolastica , nonostante fosse stata istituita nel 1996 dall’allora sottosegretario Masini ; infine ci sono i balletti dei finanziamenti , che accompagnano la questione sicurezza nelle scuole e, in ordine di tempo, quei 358 milioni di euro stanziati dalla Gelmini per la bonifica delle scuole , poi spariti ingoiati dalla finanziaria
.
La Puglia poi con il Molise , dopo 18 anni , ancora non ha approvato il piano regionale nono stante ci siano oltre 2.751 strutture contaminate, per un totale di 1.140.000 metri quadrati
e ad oggi sono state bonificate 400 strutture, ossia solo il 15% di quelle censite
Eppure la molto pubblicizzata campagna eternit free, che promuove la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici presso le aziende del territorio beneficiando degli incentivi speciali introdotti dal DM del 19 febbraio 2007 , non trova riscontro dal momento che mancano impianti di smaltimento, sia forni che trasformano le fibre in cristalli, sia discariche; un problema serio la carenza di strutture adeguate che fa lievitare i costi e giustifica i ritardi dell’attività di bonifica di cui , in ogni caso, in Puglia non è neanche prevista la realizzazione.
Intanto l’amianto continua a mietere vittime e nel registro nazionale dei mesoteliomi sono recensiti 9.166 casi, di questi 478 in Puglia.
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